Lo scambio epistolare tra Giosuè Carducci e Adriano Cecioni rivive nei “Dialoghi d’Arte e Scultura”, il ciclo di iniziative ideato e promosso dal Museo dei Bozzetti in occasione delle celebrazioni per il 40º anniversario della sua fondazione, in un evento che si immerge nel fervore culturale dell’Italia di fine Ottocento. Il rapporto tra il poeta Carducci e lo scultore Cecioni, fra i principali esponenti dei Macchiaioli, offre una preziosa testimonianza di un’epoca ricca di fermento, permettendo di esplorare l’ambiente artistico fiorentino e toscano, allora percorso da forti spinte innovative.
Martedì 19 novembre, alle 18, il Salone dell’Annunziata accoglierà la presentazione del volume “Carteggio fra Adriano Cecioni e Giosuè Carducci”, a cura di Alberto Brambilla e Luciano Bernardini. Nel corso dell’incontro, Brambilla discuterà l’attualità del pensiero di Carducci e ne esplorerà il rapporto con le arti figurative, mentre Bernardini si concentrerà sulla figura di Cecioni come scultore dei Macchiaioli, con una proiezione delle sue opere più rappresentative.
Dal carteggio emerge il desiderio condiviso dai due protagonisti di superare le forme retoriche e accademiche in nome di una nuova arte, capace di coniugare la grande tradizione italiana con l’adesione al realismo e al positivismo, come evidenziato in opere simbolo come l’ode carducciana “La madre”, composta in omaggio a un gruppo scultoreo di Cecioni. La conferenza è a ingresso libero fino a esaurimento posti.