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Disastri, capricci e mostruosità della ragione: lo storico dell’arte Davide Pugnana racconta Francisco Goya

Disastri, capricci e mostruosità della ragione: Francisco Goya è il titolo del quarto incontro con lo storico dell’arte e scrittore Davide Pugnana, che, sabato 7 dicembre alle 17 nel Giardino d’Inverno di Villa Bertelli a Forte dei Marmi parlerà del grande pittore e incisore spagnolo, considerato il padre dell’arte moderna. L’incontro è promosso e sponsorizzato da Giulio Garsia Financial Advisor. 

“Quello di Goya – spiega Pugnana – fu uno straordinario talento, vissuto in un instabile e cruento contesto storico e sociale, che ha forgiato la sua personalità artistica e ha permeato il suo immaginario pittorico. L’occhio di Goya ha saputo penetrare negli abissi dell’uomo e nelle pieghe della storia. In una quartina dei “Fari”, Baudelaire lo definisce: “incubo folto di misteri, di feti che le streghe fanno cuocere nei loro sabba, di vecchie che si specchiano, di ragazze nude che si aggiustano le calze per tentare i demoni”. Nella pittura di Goya entrano scene di stregoneria, esorcismi, volti deformati; e poi scene allegoriche, soggetti inquietanti ed angoscianti resi con tinte fosche, bianchi sporchi amalgamati a neri spessi come catrame; ocre fangose, rossi e gialli violenti. Immagini che tolgono il fiato e ci spingono ad interrogarci sui loro oscuri significati. Il suo segno condensa violenza, guerra, follia, caos, presi a prestito dalle credenze popolari, dalle superstizioni e dai propri mostri interiori. L’arte di Goya ha aperto le porte alla pittura dell’Otto e del Novecento: Delacroix, Daumier, Manet sono tra i più noti pittori che si sono ispirati a lui; ma anche gli espressionisti del Novecento. L’eredità della lezione di Goya struttura l’arte contemporanea. Lui stesso sperimenta una rivoluzione della sua pittura in sintonia alla complessità storica che si trova a vivere, attraverso immagini in grado di rompere con le regole e l’imitazione dei modelli. Goya è, infatti, il primo artista le cui opere sono frutto di esperienze, di sentimenti personali, di passioni e sofferenze, nonché della sua visione del mondo che lo circonda”.

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Lo storico dell’arte Davide Pugnana racconterà il percorso di Goya attraverso i dipinti e le incisioni; i generi pittorici attraversati, e rinnovati dall’interno, lungo i decenni; l’attenzione alla storia contemporanea e al riaffiorare di sostrati psichici inconsci; la libertà dell’esecuzione, il segno, la materia. Si interrogherà anche su quello snodo che giunse a dare corso nuovo alla parabola artistica di Goya intorno ai primi anni Novanta del Settecento, quando nei suoi dipinti le atmosfere ariose e i colori luminosi si mutarono in ambientazioni cupe e claustrofobiche.

Ingresso libero. Prenotazione 0584 787251.

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