Evento, all’Hotel Palace di Viareggio, organizzato dal Rotary Club Viareggio Versilia per celebrare i trent’anni di attività artistica del maestro Park Eun Sun a Pietrasanta. E’ stata ospite l’intera famiglia Park con il maestro accompagnato dalla moglie Kyung Hee Lee e i due figli, l’ing. Dowon Park e Doui Park. Il sindaco di Pietrasanta Stefano Giovannetti, assente perché impegnato nei lavori del Consiglio Comunale, ha comunque mandato un video messaggio di saluto.
Il figlio, Dowon Park, ha evidenziato come questi trent’anni a Pietrasanta siano stati significativi per la decisione assunta dal padre di aprire l’atelier di prossima inaugurazione proprio a Pietrasanta.
L’Atelier, con una superficie di 2000 mq, di cui 1400 coperti e 600 esterni, avrà quattro funzionalità distinte. La prima sarà la sede del laboratorio del maestro e la seconda saranno invece gli spazi per uffici amministrativi. Poi ci sarà uno showroom per mostrare permanentemente le opere di Park ed infine ci sarà uno spazio per ospitare giovani artisti da valorizzare e motivare con la prospettiva di dare ben presto vita ad una Fondazione Park Eun Sun.
E’ in questo spirito che la progettazione è stata affidata all’architetto Mario Botta che ha progettato in Corea il Museo di Park Eun Sun di prossima inaugurazione, per creare un collegamento virtuale tra quel museo e questo spazio espositivo a Pietrasanta.
I tempi di apertura sono ormai prossimi: il laboratorio a fine mese dovrebbe essere pienamente operativo, mentre il resto nel complesso verrà inaugurato a primavera/estate.
Park Eun Sun ha evidenziato come questo suo interesse verso i giovani artisti, che lo ha spinto a volere questo spazio a loro dedicato, nasca dal suo percorso di vita che dai primi anni in Corea lo ha portato, con slancio e coraggio, insieme alla moglie, a venire in Italia, attratti dai luoghi di estrazione e lavorazione del marmo rinomati in tutto il mondo. Ha detto di conoscere cosa significhi essere un giovane interessato all’arte e dover superare gli ostacoli, anche economici, che impediscono di seguire pienamente la propria passione.
Ha dichiarato, dopo trent’anni, di amare molto Pietrasanta e di sentirla ormai casa, tanto da pensare di rimanervi permanentemente nella sua vita futura, ma ha anche ricordato l’arrivo in un’epoca in cui non aveva notorietà e in cui fare l’artista era solo un sogno e cosa significasse vivere in un contesto, ormai di altri tempi, con lingua e tradizioni diverse sottolineando come invece oggi la sua famiglia sia pienamente inserita e come i suoi figli, italiani di seconda generazione, facciano pienamente parte della comunità locale.
Non sono mancati ringraziamenti al presidente del Club Rotary, Diego Bonini, ed a tutti i soci, per la dimostrata sensibilità nei confronti del mondo dell’arte.