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martedì, Febbraio 11, 2025

Scatta il Rentri, il registro elettronico per tracciare i rifiuti. Confartigianato: “Gravi disagi per piccole e medie imprese”

“In Italia l’ufficio complicazione cose semplici è sempre al lavoro e così dopo l’esperienza fallimentare del Sistri nella gestione dei rifiuti, costato agli italiani 141 milioni di euro, ora ci provano con il Rentri, il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, che diventerà un altro, insopportabile orpello burocratico che peserà gravemente sulle spalle delle micro, piccole e medie imprese”. L’intervento è firmato dal segretario della Confartigianato Massa Carrara Lunigiana, Gabriele Mascardi, che interviene così a poche ore dall’entrata in vigore del Rentri. Uno strumento che la Confartigianato apuana aveva già presentato nelle scorse settimane alle imprese del territorio che avevano evidenziato tutte le criticità dello strumento.

“Purtroppo le promesse di semplificazione e sburocratizzazione per le imprese evaporano immediatamente appena terminate le campagne elettorali e l’entrata in vigore del nuovo sistema di gestione e tracciabilità dei rifiuti ne è la conferma – incalza Mascardi -. Rappresenta una rivoluzione nella gestione dei rifiuti in Italia istituito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica: ha l’obiettivo di digitalizzare completamente la tracciabilità dei rifiuti, dalla loro produzione fino allo smaltimento o recupero finale. Operativo dal 15 dicembre scorso con l’avvio delle iscrizioni, il nuovo sistema diverrà obbligatorio, per tutte le imprese con scadenze scaglionate, l’ultima il 13 febbraio 2026,  a seconda della tipologia e delle dimensioni delle aziende produttrici di rifiuti pericolosi, di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali ed artigianali e che hanno più di 10 dipendenti e per tutti i gestori professionali di rifiuti (trasportatori, impianti, intermediari, ecc.). Potrebbe essere giustificato dalla pericolosità del rifiuto o dalle dimensioni aziendali, ma è invece vessatorio nei confronti delle imprese più piccole per quanto riguarda  i registri di carico e scarico dei rifiuti ed i formulari di identificazione dei rifiuti che dal prossimo 13 febbraio saranno sostituiti da nuovi registri digitali scaricabili dal portale ministeriale”.

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Secondo il segretario della Confartigianato, infatti, anche il piccolo artigiano, anche autonomo, non potrà più utilizzare il registro di carico e scarico o il formulario per il trasporto acquistati in cartoleria e vidimati in Camera di Commercio. “Addirittura per il nuovo modello di formulario sarà necessario registrarsi al Rentri con Spid o firma digitale e procedere alla vidimazione digitale tramite apposita applicazione. Dovranno gestire procedure più complesse per l’invio dei dati, spesso senza avere risorse dedicate. Dovranno affidarsi a professionisti o software per rispettare gli adempimenti, aumentando i costi fissi. E come se non bastasse, il mancato rispetto di quanto previsto oppure comprensibili errori di comunicazione digitale comporteranno l’applicazione di severe sanzioni. Ancora una volta, come accaduto con la patente a punti, le piccole aziende saranno messe in difficoltà, rendendo impossibile competere con realtà più grandi e strutturate”.

L’Ufficio Ambiente e Sicurezza di Confartigianato è a disposizione per chiarimenti: tel. 0585-1980393, 349-1221563; segretario@confartigianato.ms.it .

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