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lunedì, Febbraio 24, 2025

“Alla pari”, un’alleanza tra istituzioni, scuole e associazioni per promuovere la parità di genere. Un piano triennale

Ci sono le più piccole e i più piccoli, le alunne e gli alunni delle scuole dell’infanzia, che andranno “a caccia di mostruosi stereotipi e pregiudizi”. E poi le scuole primarie che partiranno anche alla ricerca delle strade intitolate alle donne e si chiederanno pure i motivi per cui sono così poche, un percorso che prosegue secondarie di primo grado dove fra i diversi laboratori, c’è anche quello dedicato alla riscoperta del territorio in un’ottica di genere, in cui studentesse e studenti saranno chiamate e chiamati a “far riemergere dalla storia delle comunità locali le molteplici presenze femminili” dimenticate, non solo nella toponomastica ma anche, spesso, nella memoria collettiva. 

Nelle scuole secondarie di secondo grado, invece, ragazze e ragazzi metteranno al centro le emozioni e i diritti, e in campo anche un’ampia varietà di strumenti: c’è chi creerà una pagina social dedicata a monitorare gli stereotipi di genere sui media e altri che realizzeranno un vero e proprio glossario, fruibile on line, per comprendere i fenomeni di discriminazione diretta e indiretta. E poi video, un libro antologia di racconti elaborati direttamente dai partecipanti ai laboratori, flash mob, performance teatrali e tantissimo altro ancora.

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Perché questi sono solo alcuni esempi di tutto ciò che sarà “Alla pari, comunità insieme verso il gender mainstreaming”, un progetto iniziato alcune settimane fa lungo tre anni (dal 2025 al 2027), profondo quanto un catalogo che raccoglie 22 diverse proposte formative rivolte alle scuole di ordine e grado (docenti incluse/i) elaborate dalle realtà del territorio. E ampio tanto quanto una provincia intera. Perché ai laboratori hanno aderito più di trenta classi di 6 istituti comprensivi e 5 secondarie di 2° grado per un totale di oltre 600 studentesse e studenti (a cui vanno aggiunti pure le docenti e i docenti che parteciperanno ai percorsi loro dedicati).

Basta scorrere l’elenco per rendersene conto: ci sono gli Istituti Comprensivi “Lucca Quinto” e “Ungaretti” per quanto riguarda il capoluogo e quello di Montecarlo sempre rimanendo nella Piana. Poi il “Camaiore 1” in Versilia e quelli di Borgo a Mozzano e Gallicano per la Valle del Serchio. Per le secondarie di 2° grado, invece, a Lucca hanno aderito classi del Liceo di scienze umane “Paladini” e del professionale “Civitali” (entrambi parte dell’Isi “Machiavelli”), lo scientifico “Vallisneri” e  l’Isi “Pertini”. In Versilia l’Isi “Marconi” di Viareggio e in Garfagnana  l’Isi di Barga e Castelnuovo Garfagnana.

“Alla pari” è la storia, ancora tutta da scrivere, di un’alleanza, coordinata dall’ufficio per le pari opportunità delladella Provincia di Lucca e finanziata dalla Regione Toscana con circa 590mila euro in tre anni nell’ambito del rifinanziamento della Legge regionale 16/2009 ‘Cittadinanza di genere. Vede lavorare fianco a fianco le associazioni del territorio (“Woman to be”, “La città delle donne”, Aedo, “Casa delle Donne” di Viareggio e i centri antiviolenza “Luna” e “Non ti scordar di te”) e il mondo della scuola.

Bilancio di genere

Con loro anche le otto amministrazioni comunali che nei prossimi tre anni saranno impegnate nella costruzione del bilancio di genere, lo strumento di governo che consente di valutare se e in che misura l’utilizzo delle risorse di un ente pubblico contribuiscono al raggiungimento della parità di genere Lo faranno grazie alla consulenza dell’esperta Giovanna Badalassi, ricercatrice indipendente specializzata su tematiche attinenti le pari opportunità. I primi tre comuni a costruire e utilizzare questo strumento, già nel 2025, saranno Lucca. San Romano in Garfagnana e Villa Collemandina. 

L’anno prossimo, invece, sarà la volta di Capannori, Massarosa e Camaiore. Infine, nel 2027, i comuni di Barga e Coreglia Antelminelli e la Provincia di Lucca.

“Il rifinanziamento della legge regionale 16/2009 ‘Cittadinanza di genere’ – dichiara l’assessora regionale all’Istruzione e alle Pari Opportunità Alessandra Nardini – era una impegno che ci eravamo presi in questa legislatura perché crediamo fermamente che combattere e prevenire discriminazioni e disuguaglianze di genere, fino al drammatico fenomeno della violenza contro le donne, in tutte le forme in cui essa si manifesta, sia un preciso dovere delle istituzioni”. “Se vogliamo farlo concretamente – aggiunge – dobbiamo partire dall’educazione, dal rimuovere pregiudizi, destrutturare stereotipi e ruoli di genere. Dobbiamo, dunque, cambiare la cultura del nostro Paese, della nostra società, superando quel rapporto storicamente diseguale tra donne e uomini e sconfiggendo il patriarcato che, al netto di quello che alcuni dicono, esiste ancora, eccome”. 

“Ecco perché – spiega l’assessora – siamo partiti nel 2022 con un primo bando, che allora definimmo sperimentale, che andava a rifinanziare la nostra legge regionale con complessivi 800mila euro a livello regionale, ed oggi non solo confermiamo il rifinanziamento ma lo incrementiamo notevolmente e diamo continuità a questi interventi, attraverso un bando triennale finanziato con 5,7 milioni a livello regionale”.

“Come nel 2022, tra le azioni che le Province possono mettere in campo con queste risorse – sottolinea Nardini – ci sono i bilanci di genere, uno strumento molto utile per mettersi in discussione e migliorarsi, andando ad analizzare come le scelte amministrative fatte impattino, talvolta appunto diversamente, sulla qualità della vita delle cittadine e dei cittadini e per chiedersi dunque se le scelte adottate siano o meno sufficienti per promuovere una reale e piena parità o come poter fare di più. E poi i progetti di sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado, azione che ho voluto anche in questo bando obbligatoria per accedere al finanziamento, perché sono fermamente convinta che questa sia la sola strada per prevenire, per impedire in futuro che disuguaglianze e discriminazioni continuino a verificarsi”.

“Voglio ringraziare davvero di cuore la Provincia di Lucca, le Amministrazioni comunali e le scuole che hanno aderito e tutte le realtà associative del territorio coinvolte – conclude l’assessora – per l’impegno su questi temi. La nostra scelta di destinare queste risorse alle Province consentendo loro di poter tornare ad esercitare appieno una loro competenza, quella sulle pari opportunità, non era scontata, ma siamo convinti che la collaborazione tra le diverse istituzioni sia fondamentale e che le Province meritino di tornare ad essere valorizzate e riconosciute, dopo anni in cui sono state depauperate di risorse, economiche e umane. Con questo bando uniamo le forze, per portare avanti insieme questa battaglia di civiltà volta ad affermare la cultura del rispetto delle differenze, tutte, e la cultura della parità”.

“Ritengo che il progetto ‘Alla Pari’ rappresenti una risposta concreta a una delle sfide più delicate dei giorni nostri e, cioè, il contrasto alla violenza e la promozione di una reale parità di genere – commenta il presidente della Provincia, Marcello Pierucci -. Una sfida che ci riguarda da vicino, in quanto il nostro territorio vede fin troppi episodi di violenza nei confronti delle donne e, più in generale, contro chi è più debole. Un motivo in più per credere fermamente nella validità del progetto ‘Alla Pari’, che mira alla sensibilizzazione delle nuove generazioni, coinvolgendo le scuole del territorio di ogni ordine e grado. Inoltre, grazie a questo progetto promuoviamo il Bilancio di Genere negli enti e, anche come Provincia, ci confronteremo con questo strumento assieme a vari altri comuni che hanno aderito all’iniziativa. Azioni concrete, dunque, quelle che proponiamo, per contribuire a superare le disparità e rendere la società sempre più inclusiva”.

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