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venerdì, Giugno 20, 2025

Inquietudini, fantasmi e turbolenti passioni: in mostra al MUG2 i disegni di Bertozzi della serie “Eecorpse”

Giacomo Bertozzi artista e la sua serie ‘Eecorpse’ saranno protagonisti a MUG2 di Massa di una mostra a Palazzo Vescovile dal 20 al 29 giugno.           

Una creazione artistica di chine e di immagini a penna dalla vivida conformazione che segnano un limite di ricerca grafica e creazione dinamica nella produzione dell’autore, con corpi in esasperata torsione, una sorta di proiezioni del moto interiore e dell’universo simbolico di Giacomo Bertozzi fatto di ruoli e apparenze volutamente segniche e rimarcata caratterizzazione.

Una produzione fatta di maschere di laceranti mimica e postura nello slancio surreale di una posa, elaborazioni di incontri con realtà complesse di corpi di alienati dove si estrinsecano liberamente una forma di pensiero esistenziale, di comprensione per realtà ed emotività -altre, e trova nella passione per la grafica il carattere subitaneo ed emozionale dello slancio creativo.

Fra carte e brevi appunti di viaggio sono state create 36 pulsanti opere, doverosamente raccolte durante i soggiorni all’estero di questo giovane artista, realizzate soprattutto durante i numerosi viaggi in Inghilterra- talvolta scelte fra quelle più personali, riservate alle zone di intimo colloquio con persone affette da gravi patologie mentali.

Esposti in mostra saranno i disegni- di Giacomo Bertozzi – lavori in scansione digitale eseguiti su carta e cartone, protagonisti del percorso pittorico di vita guidato e in parte ispirato dalle opere del pittore Ernesto Treccani, che tanto riscrisse nell’arco della sua produzione d’arte.

Un’arte che sposta la sua significazione verso un divenire dove ci attende il personale tema interiore di meditate testimonianze di viaggio, di sensazioni di carattere esistenziale con alternanza di moti d’animo palpitanti al contempo  di colme intuizioni;  queste maschere alter-ego di impronte di vita proprie dell’artista nella sua capacità creativa e di comprensione di una realtà sociale complessa rilevano la coesistenza di diverse sensibilità nel segno di una grafica pungente che si fa sintesi di una carriera d’arte dove l’interesse predominante per la cultura punk e rock inglese incontra la necessità di una meditazione di forme derivate dal mondo del fumetto d’autore.

I disegni di Giacomo Bertozzi narrano un percorso creativo di spiccata individualità richiedendo al soggetto di interlocuzione la necessità di numerosi interrogativi esistenziali e allo spettatore più curioso la capacità di perdersi spesso in un corto circuito inferenziale, sia per i rimandi alla scena letteraria e musicale inglese sia per la tangenza esterna e il bisogno di confronto con realtà talvolta piegate dal disagio emozionale e successivamente con i referenti storico artistici legati all’eccesso dal vissuto e dal protagonismo sempre attuale.

Il principio di scoperta di un universo non materico rappresentato da creature umane trasfigurate in una dimensione altra che incontra artista e alter ego umano nella figura e nella sua contraddizione sensibile diventa scopo di immagine e di interrogativo accattivante- che conosce il codice proprio della sua affermazione in una condizione istrionica e ironica- ancora ben classificabile nel fumetto d’autore.

La forma di riconoscimento di una personale condizione di artista nel tema così personale della ricerca di ambivalenze comportamentali o di movenze volutamente tendenti all’eccesso prende le mosse dalla cultura inglese e tedesca underground ma anche italiana degli anni ‘60 e ritorna nelle opere di Giacomo Bertozzi percorrendo bagagli emozionali in maniera patente, come le raccolte di appunti nella loro dimensione atemporale – con risoluzioni pittoriche nei modi prescelti tipica dei carnet di viaggio -costituendo comunque una insostituibile fonte di preziosa combinazione fra il divertimento per una certa narrativa comics e il suo motivo principale di esistenza, circuito provvidenziale di trama e gusto estetico -fra una manifesta denuncia delle zone d’ombra presenti nell’essere umano e la condivisione di improvvisi stati di quiete,  ben ascrivibili alla pratica dell’autore, del suo disegno e della sua grafica.

Coronazione di edificanti incontri metropolitani o dono di ricerca sentimentale, la produzione scelta da Giacomo Bertozzi si definisce a MUG2 per un’estetica incisiva che si fa proclama di tributo artistico alla più nota scena londinese, con attimi di vissuto che nel chiarore di un momento si celano al di là di volti incorporei o maschere trafitte dall’incertezza del loro tempo.

La mostra si terrà al terzo piano di Palazzo Vescovile, via Alberica 26Massa

Ingresso libero

Vernissage 20 giugno ore 21

Apertura: venerdì, sabato e domenica dalle ore 21 alle ore 23

Per info:  393-2816003 

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