I tabaccai tornano a far sentire la propria voce. A lanciare l’appello è Raffaele Grande, rappresentante della categoria all’interno di Confimpresa Massa-Carrara, che chiede con forza un aumento dell’aggio riconosciuto ai tabaccai per la vendita dei prodotti di monopolio e dei servizi di gioco.
“L’aggio è fermo da oltre 30 anni, mentre costi di gestione, affitti, bollette e obblighi fiscali sono aumentati costantemente. È il momento che lo Stato riconosca il ruolo essenziale della nostra categoria”, dichiara Grande.
Attualmente, i tabaccai ricevono un aggio che non è stato aggiornato dal 1993, nonostante l’importante funzione pubblica che esercitano: vendita di tabacchi, riscossione di tributi, pagamento bollette, ricariche, servizi digitali e molto altro.
La richiesta è in linea con quanto già sollecitato a livello nazionale dalla Federazione Italiana Tabaccai (FIT), che stima un contributo della rete dei tabaccai all’erario di oltre 24 miliardi di euro l’anno tra accise sui tabacchi e gioco pubblico.
Grande sottolinea come le piccole tabaccherie siano sempre più sotto pressione, con margini in calo e carichi burocratici in aumento.
“Se non si interviene presto, molte attività rischiano la chiusura. La nostra non è solo una richiesta economica, ma una battaglia per la sopravvivenza di un presidio di legalità e prossimità sul territorio.”
Confimpresa Massa-Carrara si unisce così al coro di voci che, da tutta Italia, invocano un aggiornamento immediato dell’aggio, proporzionato al costo della vita attuale e all’impegno richiesto ai tabaccai in termini di responsabilità e servizio pubblico.