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venerdì, Novembre 22, 2024

“Lavorare il marmo non è una colpa”. Alessandrini: duro attacco al Parco e la testimonianza della drammatica morte di Zappelli

Dopo due anni di stop per la pandemia, Seravezza ha ospitato stamani la tradizionale manifestazione del 1° Maggio, promossa dai sindacati Cgil, Cisl e Uil.

Il corteo, aperto dalla Filarmonica di Riomagno, ha percorso le vie del centro raggiungendo il CRO di Riomagno, con una sosta al monumento in memoria del partigiano Amos Paoli, per poi raggiungere il Parco della Rimembranza per la deposizione di una corona di alloro al monumento in memoria di tutti i caduti sul lavoro e quindi fare sosta, nel centro di Seravezza, dinanzi al busto che ricorda il sacrificio del sindacalista Vasco Zappelli. Infine il momento conclusivo in piazza Carducci, con i saluti del vice presidente della Provincia di Lucca Nicola Conti, dell’assessore Simona Seveso del Comune di Forte dei Marmi, del sindaco di Stazzema Maurizio Verona cui è seguito l’intervento del sindaco di Seravezza Lorenzo Alessandrini, intervenuto a nome dei sindaci della Versilia, e le conclusioni di Claudio Guggiari della segreteria regionale della Cgil.

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Il sindaco Alessandrini, dopo aver sottolineato come certi temi dovrebbero appartenere profondamente a ciascuno, come i diritti e doveri dei lavoratori, gli atteggiamenti delle imprese verso i dipendenti, la tutela ambientale, il ruolo importantissimo delle organizzazioni sindacali, ha aperto l’intervento con il ricordo dell’assassinio del sindacalista Zappelli, sino a toccare la situazione inerente l’escavazione.

“Avevo 11 anni quando un giorno – ha detto Alessandrini – su un marciapiedi, trovai un uomo riverso a terra con una macchia di sangue accanto: era Vasco Zappelli. Io ero bambino e assistetti alla scena della rapina e alla morte di quest’uomo che si era scagliato contro i rapinatori armati, aveva cercato di togliere loro la pistola di mano, dicendo loro: Andate a lavorare, andate a lavorare. Allora il lavoro è un valore perché se si è capaci di dire a chi fa del male di lavorare, vuol dire che lavorare è bello, dà una parvenza di santità alla nostra vita”.

Ma cosa significa lavorare, oggi, in certi ambiti come quello dell’escavazione di marmo? “Svegliarsi ogni mattina – ha aggiunto Alessandrini – e vedere che il lavoro è messo sotto attacco, che c’è gente che vorrebbe convincerti che il lavorare, specialmente qui in Versilia è una colpa, lavorare il marmo sfiora il reato, lavorare il marmo dà fastidio a molti e soprattutto stuzzica i privilegi di qualcuno, questa ormai è diventata la costante e si ricevono le risposte più strane e goliardiche tipo cosa vuoi che sia chiudere una cava, trenta persone si possono rimpiegare subito in due ristoranti ed è risolto il problema. Questi sono gli argomenti che vengono portati a favore della cosiddetta alternativa economica democratica. A chiudere le cave siamo tutti bravi ma a dare un’alternativa democratica a chi perde il lavoro vedo che in pochi sono bravi. Sono sei mesi che sono stato eletto e il giorno dopo le elezioni ero già convocato dal Parco delle Apuane per sentirmi dire che quasi il 70% delle cave del Comune di Seravezza sarebbe stato chiuso, entro breve tempo. È cominciata una trafila di lotte, di mediazioni faticose, di telefonate, di lettere, di incontri in Regione, da parte nostra, delle organizzazioni sindacali, della Fillea, di onorevoli di collegio che ci hanno aiutato, di assessori regionali. Alla fine, dopo sei mesi di lunga battaglia – e osservate bene, un sindaco nel tempo amministrativo che gli è consentito vorrebbe occuparsi di scuole, di servizi sociali, di sport, di giovani e pensionati da assistere – il 50% del mio tempo amministrativo e dei miei collaboratori è stato riversato completamente sul tentativo proditorio da parte del Parco delle Apuane di chiuderci le cave”.

“Allora voglio dire a tutti – ha sottolineato il primo cittadino di Seravezza – che questo non è più il tempo dei discorsi di circostanza, non è più il tempo dei tipici interpelli su questioni di principio, oggi è il tempo dell’esposizione, dell’ingaggio di responsabilità, è il tempo di spenderci e di spenderci la faccia. I lavoratori non si difendono a parole ma nella sostanza. Allora bisogna che ciascuno di noi lotti contro la politica codarda, interessata e che tende a privilegiare alcune parti rispetto ad altre e si sforzi di ritrovare quella capacità di equilibrio che una volta esisteva e oggi non c’è più. In questi sei mesi ci siamo trovati a vedere cartografie con le quali cave antiche, che per tanto tempo hanno dato lavoro ai nostri nonni e ai nostri antenati, vengono chiuse con i motivi più disparati: danno noia al carsismo, danno noia agli uccellini anche quando lavorano in galleria (poi magari agli uccellini si spara), danno noia perché sono a 1200 metri, i motivi sono i più disparati ma quello che è certo è che lavorare il marmo è una colpa e a cascata se chiuderà questa opportunità finirà anche tutto il resto delle opportunità”.

Quindi da Alessandrini un appello a vigilare e a rimanere uniti: “E allora noi che siamo i quattro Comuni della Versilia che di marmo abbiamo sempre lavorato, bisogna che la Versilia si stringa attorno ai lavoratori di Seravezza e di Stazzema soprattutto, quelli in particolare che lavorano nelle cave e che sono oggetto di attacco ogni giorno. Io cerco di parlarci e a tutti raccomando di stringersi attorno alle organizzazioni sindacali che li stanno difendendo, a tutti i lavoratori raccomando di essere vigili, di non fare gli spettatori, di informarsi, di chiedere anche a noi, di interpellarci e di spingere sulla pubblica amministrazione, di non perdere di vista il fatto che si è sotto attacco. Noi, se vogliamo salvare l’economia, dobbiamo prendere atto che abbiamo a che fare con una forza che molto spesso è nascosta, una forza fatta di interessi, di privilegi, di mediazioni strane, anche di tipo privato, che tendono a creare situazioni che alla fin fine sono deteriori per la vita della nostra comunità, per il lavoro, per l’economia. Noi ci spendiamo e ci spenderemo ancora, chiedo a tutti di farlo e ringrazio in particolare il sindacato che su questa cosa si sta coordinando in maniera egregia, difendendo come al solito i diritti dei lavoratori”.

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