“La Nautica: un industria di filiera”: questo il titolo del convegno che si è tenuto stamattina a Viareggio in teleconferenza nell’ambito della Convention SATEC 2022, organizzata da Confindustria Nautica, che ha riunito in presenza gli stati generali della nautica da diporto italiana per fare il punto su sfide e opportunità del comparto, fiore all’occhiello del made in Italy, in tutti i suoi segmenti.
Come si legge in una nota di Confindutria Nautica, “nel cuore pulsante della produzione mondiale quale è Viareggio, l’incontro ha affrontato trasversalmente importanti aspetti legati allo sviluppo dell’intero settore, con focus sui temi che riguardano gli strumenti di sostegno agli investimenti produttivi delle grandi aziende e delle PMI, lo sviluppo tecnologico delle nuove motorizzazioni e delle nuove mobilità, l’accessibilità al mare per la nautica sociale e il tema caldissimo la riforma del demanio marittimo”.
Ha aperto i lavori Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica: “Questo SATEC rappresenta la mia visione di rappresentatività associativa – ha detto – . Nel nostro settore ogni anello è essenziale alla catena, ognuno è portatore di valore per la nautica. Siamo impegnati su tutti i fronti, in attività di sostegno a tutti i segmenti del comparto, imprese grandi e piccole. Il numero dei nostri soci è cresciuto di oltre 100 membri in virtù di questa visione”.
Il sindaco Giorgio Del Ghingaro ha poi sottolineato nel suo saluto che “La nautica da diporto a Viareggio è motore di sviluppo della città e della regione, pezzo di Pil importantissimo, che va sostenuto dal punto di vista strutturale e infrastrutturale. Un altro tema è quello della formazione inerente alle professionalità e ai mestieri legati al settore, qui abbiamo corsi di livello internazionale, ci auguriamo che venga colta l’opportunità di sviluppare un centro di formazione a 360° nella ex caserma dei Carabinieri in piazza Mazzini”.
Nel convegno si è parlato innanzitutto di riforma del demanio marittimo e dell’impatto sulla portualità turistica dell’applicazione delle nuove regole che il Governo vuole introdurre per gli stabilimenti balneari.
“Dobbiamo trovare soluzioni condivise e non semplicistiche dal punto di vista politico – ha affermato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti – , che tengano conto delle peculiarità e raccolgano le istanze delle diverse realtà sul territorio, cosa che fino ad oggi non è stata fatta e si è perso tempo. È una questione intricata, che comunque va affrontata definitivamente, diversamente ci troveremmo nuove pronunce giurisprudenziali negative per il settore”.
Per l’on. Umberto Buratti della Commissione Finanze “E’ necessario che il Partito Democratico faccia riconoscere nella sua azione il valore delle aziende che insistono sul demanio”. Anche il senatore Massimo Mallegni della Commissione Lavori pubblici ha annunciato battaglia: “Il Governo, per adesso, ci ha cassato la proposta sul riconoscimento del valore d’impresa. Forza Italia e Lega la riproporranno martedì in Commissione e mi auguro che abbia anche il sostegno degli altri componenti della maggioranza”.
In conclusione, i partecipanti al dibattito hanno convenuto che le concessioni relative ai porti turistici non possono e non devono essere coinvolte in quando la legge Bolkestein si applica soltanto sulle attività di servizi, come sottolineato da Roberto Neglia (responsabile Rapporti istituzionali Confindustria Nautica), e Confindustria si aspetta che allo stesso modo sia risolto il nodo della rateizzazione del saldo degli arretrati.
Il secondo focus ha riguardato un patto di sviluppo della nautica con l’Associazione dei Sindaci italiani, per quanto concerne in particolare la realizzazione delle opere, pubbliche e su iniziativa privata, destinate alla piccola nautica e la realizzazione di porti a secco e di scivoli attrezzati per i natanti.
“I sindaci delle città che si affacciano sui nostri 7 mila km di coste devono avere, nella loro visione di città, una visione della nautica da diporto – ha affermato Marco Bucci, sindaco di Genova e consigliere Anci – . La nautica diffusa oggi non è presa sufficientemente in considerazione, il nostro compito deve essere quello di arrivare al mare. L’obiettivo è far arrivare al mare trovando soluzioni facili e prendendo spunto da quello che già si fa da tempo in America. Noi sindaci siamo al servizio dei cittadini e i Comuni devono supportare le iniziative capaci di portare ricchezza al territorio.”
Massimo Franchini, Naval Architect, ha portato poi ad esempio il lavoro commissionatogli nel 2019 dall’amministrazione comunale di Riccione, che “mette il porto al centro della città e della cultura turistica, ma si estende anche all’interno e alla periferia. Si è ideata una soluzione alternativa puntando al turismo nautico, con un porto a secco, da collocare lungo il fiume, come avviene negli Stati Uniti. In Italia sono poche le strutture come questa, è una realtà fin ora poco conosciuta che ha solo vantaggi e rappresenta un punto di attrazione per il turismo internazionale della nautica carrellabile. Va innescato un progetto virtuoso e di attrattiva. Il progetto di Riccione è autosostenibile, l’infrastruttura è facilmente removibile, impatta poco sull’ambiente, e si inserisce perfettamente nel tessuto urbano”.
Nel convegno, che è stato moderato da Simone Spetia, giornalista Radio 24, si è parlato anche di futuro relativamente allo sviluppo tecnologico delle nuove motorizzazioni e delle nuove mobilità. In merito all’elettrico, Carlo Iacovini (General Manager Energica Inside) ha ricordato come “Le sfide saranno di tipo tecnologico, economiche, burocratiche e culturali. La chiave di volta è quella di capire che la transizione ecologica che si basa anche sull’elettrico è un cambiamento che sta arrivando e conviene gestirlo più che subirlo. È compito degli imprenditori cavalcare questo rischio e sviluppare le competenze che andranno evolute. La nautica ha molte potenzialità ed ha la grande opportunità di fare leva su 12 anni di sviluppo tecnologico in altri settori che possono ora essere messi a disposizione del settore per poter navigare senza rumore e in modalità ecologica”.
Il professor Elio Jannelli (ordinario di Sistemi Energetici Università Parthenope), uno dei maggiori esperti di propulsione a idrogeno, ha sottolineato come oggi “Il processo della decarbonizzazione ci imponga di fare delle scelte. La capacità italiana industriale di avvicinare il progresso tecnologico ci aiuterà ad agevolare tale processo. La tecnologia a idrogeno non è una tecnologia matura per la nautica, rappresenta la frontiera. Nell’automotive i problemi ad essa legati sono stati risolti. Gli investimenti attualmente in atto sulla mobilità potrebbero far evolvere queste tecnologie e ridurne i costi per farle avvicinare anche al settore della nautica da diporto.”
Infine, come riporta il sito di Confindustria Nautica, è intervenuto Giovanni Faroti (Andersen Tax & Legal) che ha affrontato il tema dei Contratti di sviluppo del MiSE, destinati all’agevolazione degli investimenti delle imprese maggiori e delle piccole aziende del settore. “Il contratto di sviluppo – ha spiegato – è il principale strumento agevolativo che mira a sostenere investimenti di ameno 20 milioni di euro per lo sviluppo industriale, per la tutela dell’ambiente e lo sviluppo di attività turistiche. Può essere portato avanti da un soggetto singolo o da un gruppo di imprese tramite un contratto di rete. I contratti di sviluppo prevedono agevolazioni che dipendono dalla tipologia del progetto: sviluppo, ricerca o innovazione. Sono previste ulteriori premialità se nel progetto sia prevista una PMI. Esiste poi l’Accordo di innovazione che rappresenta uno strumento agevolativo dedicato al sostegno degli investimenti di minori dimensioni rispetto a quelli rientranti nel contratto di sviluppo riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi delle PMI”.
Nell’ambito del programma di SATEC 2022 è stato anche organizzato con Agenzia ICE un tour per la stampa estera con la partecipazione di un gruppo di giornalisti delle più importanti testate di settore internazionali (Francia, Inghilterra, Emirati Arabi, Svezia e Olanda) che hanno visitato i distretti industriali del comparto in Liguria e in Toscana.