Sono disponibili presso la Fondazione Tobino le copie del libro “Tobino e Bologna. Nuovi itinerari tra medicina, letteratura e storia” a cura di Matilde Cioni (I Libri di Emil, 2022). Il libro raccoglie gli atti del convegno “Tobino e Bologna. Tra medicina, letteratura e storia” che si è svolto a Bologna il 14 maggio 2021, ed è stato pubblicato con il contributo della Fondazione Mario Tobino, del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica Alma Mater Studiorum-Università di Bologna e della Società Medica Chirurgica di Bologna.
Ma cosa legava il medico-scrittore viareggino a Bologna? Fin dal 1933, quando il giovane Tobino si trasferisce nella città emiliana per studiare, oltre che per allargare le sue prospettive culturali rispetto alla realtà versiliese in cui aveva vissuto i primi anni di vita e si era sperimentato nella prima poetica produzione letteraria, il rapporto con Bologna è sempre stato centrale.
Lo sguardo con cui Tobino osserva e vive gli anni bolognesi è quello che si coglie nelle pagine del “Figlio del farmacista”, e che vediamo riflesso nelle sue prime raccolte, da “Poesie”, del 1934, ad “Amicizia”, del 1937. La Bologna di Tobino è quella degli studi universitari, in cui ha come compagni gli amici di una vita, Aldo Cucchi e Mario Pasi, con cui condividerà la “passione per la politica”, ma anche quella del mondo letterario che ruotava intorno a Giuseppe Raimondi, Morandi, Arcangeli, in cui Tobino forma la sua coscienza letteraria e politica.
L’introduzione è di Marco Veglia (fondatore della Collana del Centro Studi Medical Humanities) e la premessa di Nicola Rizzo, cui segue una nota di Isabella Tobino (presidente Fondazione Mario Tobino). Giulio Ferroni affronta poi il tema “L’impegno di Tobino”, mentre la sezione sulla psichiatria ospita gli interventi di Michele Zappella, Paola Italia, Vanessa Pietrantonio, Roberto Chiesi, Marina Riccucci, Matilde Cioni e Stefano Redaelli. Invece per la sezione della letteratura, gli interventi sono a cura di Stefano Scioli, Anna Palumbo, Giorgio Cucchi, Monica Marchi, Paolo Buchignani e Maria Villano.
Intanto proseguono nel mese di giugno le visite guidate “Sorella follia” organizzate dalla Fondazione all’ex Ospedale Psichiatrico di Maggiano, dove Mario Tobino ha esercitato la professione di psichiatra per oltre quarant’anni. Sabato 25 giugno sono previsti tre turni: dalle ore 9:30 fino alle 11; dalle 11 alle 12:30; dalle 14:30 alle 16.
La visita guidata prevede un percorso all’interno dell’ex Ospedale Psichiatrico (Giardino della Direzione, Chiostro del pozzo, Chiostro della divisione femminile, Chiostro della divisione maschile, chiesa, camerata, cucine, sala pittura e sala radiologica) per ripercorrere le fasi del complesso dalle origini al suo sviluppo a cavallo tra XVIII e XX secolo. Inoltre la visita comprende un percorso espositivo presso la restaurata Casa Medici, sede della Fondazione, dove si trovano le due stanzette di Tobino, e all’itinerario “Stanze con vista sull’Umanità” che ripercorre la storia della psichiatria dall’800 fino ai giorni nostri attraverso una ricca collezione di strumentazione medico scientifica.
Anche domenica 26 giugno è in programma un’apertura straordinaria dell’ex ospedale di Maggiano con la visita guidata “Sorella follia”, articolata in due turni: ore 9:30-11 e 11-12:30.
Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti tramite la sezione “Prenota la tua visita” sul sito ufficiale www.fondazionemariotobino.it/