Il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, e i rappresentanti dei comuni della Versilia, il sindaco di Seravezza Lorenzo Alessandrini, l’assessore del Comune di Pietrasanta, Tatiana Gliori, il rappresentante del Comune di Forte dei Marmi, Michele Pellegrini, il vicepresidente della Provincia Nicola Conti, hanno partecipato agli eventi in ricordo dell’alluvione in Versilia del 1996.
Il momento più significativo della giornata è stato il momento del ricordo che è iniziato alle ore 13,45, nel momento in cui la furia delle acque iniziò a distruggere case e cose e a portarsi via 13 vite del paese di Cardoso: alla deposizione dei fiori erano presenti tutti i Comuni della Versilia e la Provincia a testimonianza del significato ancora attuale di questo ricordo.
La comunità di Cardoso ha atteso in silenzio le campane che hanno scandito il ricordo di Elena Bianchini che aveva 30 anni, Giulia Macchiarini 6, Valentino Guidi 72, Renata Marcucci 67, Margherita Vincenti 76, Elvino Pieruccioni 72, Isolina Frati 68, Alma Santarelli 73, Manuela Luisi 32, Valeria Guidi dispersa, ricordata anche dal passaggio della staffetta della sera a Marzocchino, il piccolo Alessio Ricci, ricordato al mattino alle 10 con una corona alla scuola elementare del Pollino. Nei giorni successivi morì anche il tecnico della Regione Marco Fornaciari di 41 anni impegnato nelle ricognizioni. Nei pressi del cippo che ricorda le vittime è stata stesa una parte del Tappeto del Mondo.
Nel pomeriggio il programma è proseguito con la staffetta della memoria in collaborazione con l’Atletica Pietrasanta Versilia che ogni anno dalla Foce del Fiume risale i luoghi maggiormente colpiti dalle acque, fermandosi in località La Rotta a Pietrasanta, alla scuola Enrico Pea a Marzocchino dove è stata ricordata Valeria Guidi, scomparsa nell’alluvione e mai più ritrovata, la piazza Carducci di Seravezza dove si è svolto l’ultimo cambio degli staffettisti, a Ruosina al cippo eretto per il ventennale e quindi, a Pontestazzemese da dove è partita la fiaccolata silenziosa sino alla chiesa di Cardoso dove si è svolta la messa di suffragio. Gli Uomini della neve e quelli del Soccorso Alpino di Querceta hanno illuminato con le fiaccole il Monte Forato.
“Abbiamo il dovere della memoria: questa comunità ha saputo trovato le energie per rinascere e continuare a vivere in questi luoghi – è il commento del sindaco di Stazzema Maurizio Verona – . Abbiamo ricordato degli amici e delle persone che in quei giorni si sono messe al servizio della nostra comunità per far trovare le risorse umane per rinascere. A noi amministratori spetta il compito di far vivere i nostri paesi in sicurezza. Le vittime di quel giorno vivono sempre con noi e ci spingono ad impegnarci per fare sempre meglio e ricordare ci spinge a fare in modo che tragedie come quella di 26 anni fa non si ripetano. Non dobbiamo difettare di memoria perché dobbiamo vigilare che certe cose non accadano di nuovo”.
Al mattino sono stati gli alunni della scuola elementare “Alessio Ricci” in via Pontenuovo a Pietrasanta a deporre la corona d’alloro sotto la targa che ricorda l’intitolazione dell’edificio scolastico a una delle vittime più giovani dell’alluvione del ’96. Un momento al quale hanno partecipato Francesca Bresciani, assessore alla pubblica istruzione, in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Pietrasanta, il vice presidente della Provincia di Lucca, Nicola Conti, alcuni consiglieri comunali della “Piccola Atene”, Michele Pellegrini in rappresentanza del Comune di Forte dei Marmi, il Comitato Alluvionati di Pietrasanta, associazioni, bambini e ragazzi, con insegnanti e genitori.
“Ognuno di noi porta nel cuore il ‘suo’ 19 giugno – parola dell’assessore Bresciani – tutti ricordiamo, come fosse ieri, cosa stavamo facendo e con chi, durante quelle ore di terrore e tragedia. Quel 19 giugno, diverso per ciascuno di noi, ci unisce però ancora oggi, con forza e dopo quasi trent’anni. Ed è un giorno che abbiamo voluto imprimere anche in uno dei luoghi simbolo per una comunità, la scuola, dove si forma il futuro. Questa era la scuola di Alessio e oggi porta il suo nome. Perché ricordare Alessio significa ricordare tutte le vittime e le loro famiglie, un atto non solo dovuto, ma sincero e profondo; i sopravvissuti che persero tutto e il sacrificio dei tanti volontari che, quel giorno, accorsero in aiuto della Versilia travolta dall’alluvione”.
“In ogni comunità – ha proseguito il vice presidente della Provincia di Lucca, Nicola Conti – c’è una data che rappresenta un ‘prima’ e un ‘dopo’. Per la Versilia e la Garfagnana, quella data è il 19 giugno 1996. Una data che ha cambiato tantissime cose e che, nello strazio della perdita di vite umane e della distruzione di interi centri abitati, ci ha restituito un modello di intervento che, in protezione civile, ha fatto e continua a fare scuola”.
Anche il padre di Alessio, Eugenio Ricci, è intervenuto alla fine della breve ma toccante commemorazione: ha ringraziato i presenti, espresso il suo disappunto per la scelta del 19 giugno come data di inaugurazione della scultura-fontana “L’acqua di Afrodite” e salutato, commosso, una compagna di classe del figlio, oggi diventata a sua volta mamma.