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giovedì, Marzo 20, 2025

Credit crunch e desertificazione bancaria: un pericolo reale per lo sviluppo economico del nostro Paese

Già nel 2024 (ed il fenomeno sta proseguendo la sua corsa) erano 3282 i comuni italiani privi di sportelli bancari pari al 41,5% del totale, circa 11 milioni di cittadini. La riduzione degli sportelli bancari nei comuni, con particolare riferimento a quelli più piccoli e montani, rappresenta una perdita rilevante per l’economia dei territori, con ripercussioni gravi sulla economia reale, in particolare per le imprese, di piccole e media dimensioni, che vedono diminuire le possibilità dirette  di accesso al credito, elemento essenziale per la loro crescita e sostenibilità.

La desertificazione bancaria incide poi anche negativamente sul tessuto sociale, rendendo più difficoltoso per i residenti, specialmente per le fasce della popolazione più vulnerabili, accedere ai servizi essenziali per la gestione delle proprie finanze, con effetti di ulteriore marginalizzazione delle aree interne e montane.

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La politica delle principali banche di non spingere sui finanziamenti alle imprese che investono penalizza poi sostanzialmente sviluppo economico e livelli occupazionali perché gli investimenti produttivi sono la leva necessaria ed essenziale per fare investimenti e far crescere il PIL nazionale.

Anche in Toscana il fenomeno della desertificazione bacaria e del credit crunch ha un impatto rilevante con un Pil che cresce meno rispetto al dato nazionale. 46.000 toscani risiedono in comuni dove non c’è uno sportello bancario e 103.000 toscani risiedono in comuni con un solo sportello in tutto il territorio comunale. Sono dati preoccupanti per persone, famiglie e imprese. Sul fronte produttivo 2.900 imprese toscane hanno sede in comuni che non vedono presenza di una banca e 7.400 hanno sede in comuni con un solo sportello bancario.

La desertificazione rappresenta la chiusura di servizi essenziali perché i servizi finanziari sono fondamentali per l’attività economica.

Tale fenomeno si è intensificato negli ultimi periodi, continua anche nel 2025, a causa della riduzione dei costi da parte delle banche e della crescente digitalizzazione. Questo ha lasciato intere comunità senza punti di accesso fisico ai servizi bancari di base e limitando la possibilità di contenimento e sviluppo di interi territori. La scarsa alfabetizzazione digitale di fatto  esclude  soggetti, persone e aziende, dalla possibilità concreta di mantenere e sviluppare le proprie attività e quindi marginalizzandole  pericolosamente.

La Giunta regionale Toscana ha istituito un osservatorio sulla desertificazione bancaria coinvolgendo le istituzioni e le categorie produttive e sindacali per monitorare il fenomeno. Riteniamo che l’esempio del consiglio regionale della Toscana possa rappresentare un esempio da seguire per creare un osservatorio a livello nazionale che scuota le direzioni centrali delle principali banche e soprattutto le autorità istituzionali e di vigilanza sugli istituti di credito che vedono amentati i propri utili di gestione ma non possono continuare a farlo in disprezzo della loro funzione sociale in un sistema peraltro ancora ‘Bancocentrico’ per il nostro Paese. 

Gianfranco Antognoli 

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