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domenica, Agosto 10, 2025

Lo stato dell’economia e della finanza in Italia, il ruolo delle banche, del Governo e delle PMI

La situazione del nostro Paese si presenta tratteggiata di luci e ombre… Positivi sono il dato occupazionale e l’andamento dello spread negativi l’andamento della produzione industriale ed il permanere dei conflitti bellici in corso, sempre più aspri, che incidono sull’andamento del PIL. Il dato aggiornato del prodotto interno lordo (stagnazione) è preoccupante anche per il confronto con la media dei paesi europei.

In questo quadro di riferimento anche per la misura pur inferiore dei dazi concordati con gli USA  la fiducia degli imprenditori e dei consumatori non sono tranquillizzanti in quanto la istabilità sistemica prevale nelle valutazioni degli intervistati. Secondo le stime dell’Istat il secondo trimestre del PIL segnala un -0,1% e solo un + 0,4% su base tendenziale abbassando le previsioni fatte prima dell’avvento dei dazi. La stima preliminare riflette una diminuzione sia del comparto primario (agricoltura) che industriale con stazionario il livello dei terziario (servizi). La componente nazionale è in leggera crescita mentre si registra una diminuzione consistente nella componente estera.

La sostanziale stasi dell’economia nazionale si è registrata già a prescindere dall’effetto delle misure imposte dagli Stati Uniti. In ambito europeo perde slancio anche l’economia tedesca che rappresenta con gli USA un mercato di sbocco molto importante per le nostre imprese.

In questa situazione congiunturale purtroppo sostanzialmente non positiva occorre stimolare e affiancare le PMI che vogliono investire per diversificare i mercati di sbocco e far crescere il loro fatturato per una maggiore creazione di ricchezza prodotta. Le agevolazioni da porre in essere da parte del governo sono certamente importanti ma ancora di più sono i comportamenti e le concrete disponbilità delle banche nei confronti delle imprese che vogliono investire e necessitano di un cofinanziamento per portare avanti i loro programmi di crescita dimensionale.

Gli ultimi dati della Banca d’Italia registrano finalmente un aumento del credito erogato a favore di famiglie e aziende. Questo dato deve trovare conferma soprattutto per i finanziamenti finalizzati che costituiscono la base per la realizzazione di piani di investimento produttivo, premessa necessaria per un nuovo sviluppo possibile.

Un rapporto maggiormente responsabile e collaborativo tra banche e imprese può aiutare in modo decisivo la ripresa della ‘Azienda Italia’ con effetti positivi indotti per le stesse banche oltre che per le imprese beneficiarie.

Concludendo, è davvero auspicabile un ‘patto per la crescita’ tra il governo, le imprese e le banche, e che rappresenta la risposta più intelligente rispetto alle necessità emergenti. Solo con una azione forte, convinta e concertata si potranno cogliere risultati utili in una situazione di diffuse rilevanti negatività internazionali che condizionano purtroppo pesantemente la nostra economia nazionale. 

Gianfranco Antognoli

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