I fatti causati dalla recente alluvione in Emilia Romagna, Toscana e Marche pongono una serie di interrogativi per la tenuta del PIL nazionale e non solo.
Gli obbiettivi di sostenibilità sono ambientali, sociali e di governance ovviamente sono rilevanti anche dal punto di vista economico/finanziario. Importante sarà capire come la governance delle aziende pubbliche valorizzerà gli aspetti della sostenibilità e quanto si investirà complessivamente sulla corretta informazione dei temi ambientali e se saranno inoltre introdotte semplificazioni burocratiche negli aspetti di gestione della ‘cosa pubblica’. Il piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici attualmente risulta privo di stanziamenti adeguati: occorrerà stabilire le tempistiche di attuazione del piano prevendendo i fondi necessaria in considerazione che gli eventi naturali avversi producono gravi danni agli ecosistemi, all’agricoltura e alla economia del paese nel suo complesso, oltre ai lutti e ai pesanti sacrifici alle popolazioni di volta in volta interessate.
Non voglio parlare poi della tragedia immane e incalcolabile per tutta l’umanità prodotta alle persone e all’ambiente (abitazioni, terreni, fiumi e mare) dalla distruzione della diga in Ucraina (la guerra deve finire perché l’escalation in atto non sappiamo dove ci potrà condurre, forse non lo sanno veramente nemmeno i contendenti): speriamo che la iniziativa di Papa Francesco possa portare a qualche risultato e provi a far ‘ragionare’ le parti in conflitto…
Tornando ai fatti dell’Italia, a questo riguardo dobbiamo porci una serie di interrogativi decisivi e comprendere possibilmente quali possono essere le risposte. Quale scenario ci aspetta in ordine alle temperature? Quali percentuali di energie rinnovabili sono previste per il prossimo futuro? I rischi climatici e ambientali hanno esploso tutta la loro gravità, negatività e pericolosità nella recenti gravissime alluvioni .Quindi si ripropone con grande urgenza e importanza strategica un piano di adattamento nazionale con stanziamenti adeguati alle necessità di salvaguardia dei territori a rischio. Il tema connesso della risorse idriche e dell’efficientamento della rete idrica si palese altrettanto fondamentale per la tenuta del nostro ‘sistema’ idrico e ambientale.
Certamente tutte le autorità preposte hanno preso, in occasione della tragedia occorsa, impegni non certo formali rispetto ai quali debbono però ora seguire fatti concreti e attività rigorosamente conseguenti, trovando tutte le risorse necessarie ad evitare il ripetersi, purtroppo possibile, di simili eventi calamitosi. L’urgenza delle situazioni della alluvione in Emilia Romagna e parte di Toscana e Marche chiede una risposta urgente, forte e indilazionabile insieme a stanziamenti di fondi adeguati. Le aziende e le persone, da sole, non potranno affrontare, pur con la disponibilità delle banche certamente importantissima, i nodi strutturali di un sistema parcellizzato in piccole e medie imprese, spesso con una dotazione di capitale insufficiente anche per affrontare crescita e mercati sempre più concorrenziali.
Occorre una regia, un vero patto per lo sviluppo fra lo Stato e le istituzioni, le banche, le forze produttive (tutte le associazioni di categoria) e le organizzazioni sindacali.
In questo quadro l’occasione dell’utilizzo dei fondi del PNNR Next Generation EU è ancora più importante come leva per operare una effettiva riconversione (rivoluzione verde/transizione ecologica/digitalizzazione: occorre soprattutto che Governo ed enti locali e regionali investano nelle infrastrutture necessarie per aiutare persone e aziende e facciano interventi decisivi e convinti per ‘disboscare’ la burocrazia che frena operazioni di investimento e sviluppo.
Questi credo infatti che siano i due fattori esogeni dominanti per la nostra economia su cui puntare realmente per favorire la competitività delle nostre aziende (in maggioranza come sappiamo di piccola e media dimensione) e insieme possano creare le condizioni per una qualità della vita migliore per la stragrande maggioranza dei cittadini del nostro Paese.
Gianfranco Antognoli