Un mercato del lavoro tonico anche nell’ultimo trimestre 2023 è una notizia positiva per la ripresa degli investimenti e dei consumi che rappresenta l’utile premessa per una ripresa economica possibile.
La nostra economia dal punto di vista occupazionale sta attraversando un periodo molto complicato facendo ben sperare per un 2024 con inflazione in discesa e quindi con tassi di interessi sui prestiti più accettabili per le imprese, specie le PMI.
A partire dal 2021 abbiamo visto crescere gli occupati di oltre 1.600.000 unità, con alta percentuale di contratti a titolo permanente e non a termine. Queste dinamiche (più 500.000 posti di lavoro nel 2023) hanno permesso, in un periodo di inflazione elevata, di sostenere i redditi delle famiglie e i consumi in una situazione in cui è diminuita l’erogazione creditizia e i finanziamenti sono stati effettuati a tassi molto elevati a causa della politica restrittiva messa in atto dalla BCE.
In questo quadro è logico poter sperare e lavorare per una ripresa con la scelta di nuovi investimenti produttivi da parte delle aziende accompagnati da una erogazione più puntuale di finanziamenti da parte delle banche sul territorio.
I dati sull’occupazione sono certo confortanti, anche se rimane la negatività dell’elevata disoccupazione giovanile e intellettuale: su questo tema il Governo la Regione debbono porre in essere iniziative di raccordo tra università e mondo del lavoro per favorire iniziative di stages aziendali agevolati da contributi pubblici finalizzati, mentre il sindacato deve porre in essere iniziative di mobilitazione per attenzionare di più la questione.
Gianfranco Antognoli