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venerdì, Settembre 20, 2024

145 miliardi di euro in crediti: la rivoluzione del factoring in Italia. Il punto di vista di Alberto Beretta di Banca CF+

Riceviamo e pubblichiamo in anteprima un articolo di Alberto Beretta, vice direttore generale e Direttore Affari di Banca CF+, che sarà pubblicato sul prossimo numero di “Leasing Time Magazine”, il mensile di economia e finanza diretto da Gianfranco Antognoli.

I finanziamenti sono il motore che alimenta la macchina imprenditoriale di oggi: chi fa impresa sa che non può farne a meno per far crescere l’azienda, soddisfarne i bisogni di liquidità e sviluppare il proprio business.

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Accanto alle tradizionali forme di finanziamento, ce n’è una che si sta ritagliando un sempre maggiore spazio: il factoring.

I recenti dati di mercato rivelano un turnover, ovvero il flusso lordo dei crediti ceduti alla società di factoring, che nei primi sei mesi del 2024 ha raggiunto quasi 145 miliardi di euro in Italia, con un incremento del 3,7% rispetto all’anno precedente (fonte Assifact). Diversi operatori si stanno specializzando in questo settore, sviluppando soluzioni su misura per le imprese. Abbiamo discusso di queste novità con Alberto Beretta, vice direttore generale e responsabile affari di Banca CF+, una challenger bank specializzata in finanziamenti per imprese in situazioni performing e re-performing.

“Banca Cf+ ha una tradizione di oltre 125 anni nel supporto alle imprese: nasce infatti come Credito Fondiario per poi sterzare fortemente verso un approccio digital e tecnologicamente sostenuto nel 2022. Alle aziende che hanno necessità di liquidità offriamo diverse soluzioni, dal tax credit alla finanza garantita e al factoring,” spiega Beretta. “Lavoriamo anche con aziende in difficoltà, valorizzando gli asset e valutando sia il ceduto che la situazione del cedente, con finanziamenti a medio termine garantiti. In questo modo riusciamo a intervenire prima che le aziende affrontino gravi problemi di liquidità, supportandole in modi alternativi a quelli delle banche tradizionali, che hanno un approccio più conservativo nei loro confronti. Le nostre competenze ci permettono di analizzare anche la situazione giuridica delle imprese, valutando anche interventi di factoring su aziende già in situazione distressed ovvero con situazioni  economico/finanziarie borderline “

Per rispondere alle esigenze di liquidità delle imprese, sempre più gli operatori stanno diversificando la propria offerta sul mercato. “Siamo una banca che è andata ad affiancare competenze classiche di analisi del credito tradizionale, quindi la finanza garantita dai FDG, con competenze trasversali sul mondo tax credit, maturando esperienza nell’analisi del rischio legale e creditizio e di natura fiscale. In particolare, sul tax credit adottiamo un approccio a 360 gradi, sfruttando le diverse competenze presenti in azienda che ci consentono di affiancare all’analisi tradizionale creditizia sul cedente (compresa la approfondita valutazione del suo business plan), una approfondita valutazione fiscale effettuata in-house, nonché una parallela valutazione di natura legale sull’operazione e sull’azienda cedente.”

È indubitabile che oggi più che mai il fattore vincente è costituito dalle competenze supportate da un solido stack tecnologico, che dev’essere messo a disposizione delle aziende per trarne un effettivo vantaggio, come sottolinea Beretta: “Nel mercato attuale, l’uso della tecnologia aiuta ad accelerare i processi e aggiungere, soprattutto per aziende meno strutturate, elementi di analisi differenzianti. Noi abbiamo affiancato all’analisi classica di bilancio di business plan, le soluzioni di intelligenza artificiale, così come l’analisi dei flussi sui conti correnti che permettono di verificare le coerenze di quelle che sono le assumption sottostanti con l’effettivo agito della società”.

Sul fronte tecnologico, Banca CF+ vanta certamente un vantaggio competitivo. “Essere digitali ci permette di servire un segmento di clientela diverso. Abbiamo  ottimizzato i processi grazie all’AI e quindi di conseguenza migliorato le modalità di valutazione che toccano elementi non sempre tangibili nelle classiche valutazioni creditizie e quindi anche nelle delivery automatiche”

Spostando lo sguardo sullo scenario futuro, Beretta non ha dubbi sul fatto che il factoring sarà sempre di più una modalità di finanziamento trainante per l’imprenditoria italiana. “In questa fase il factoring sta diventando una soluzione sempre più utilizzata dalle aziende che si trovano in stress finanziario, anche a causa dei cicli economici e della variazione dei tassi d’interesse. Di conseguenza, se i tassi non scenderanno a livelli di qualche anno fa, è facile supporre che le banche erogheranno meno credito mantenendo un approccio conservativo a scapito di aziende che hanno tendenzialmente più difficoltà dal punto di vista sia del cashflow che economico”.

È in quest’ottica che stiamo quindi operando per proporci alle aziende non come semplice fornitore di liquidità, ma come provider di soluzioni a tutto tondo che consentano di valorizzare al meglio le diverse tipologie di asset aziendali e di divenire quindi un partner per le PMI, grazie ad interventi tailor made che consentano di gestire in modo rapido ed efficace eventuali situazioni di tensione finanziaria.

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