Riceviamo e pubblichiamo in anteprima un articolo di Mario Sabato (Financial & International Consultant) che sarà pubblicato sul prossimo numero del mensile di economia e finanza “Leasing Time Magazine” diretto da Gianfranco Antognoli.
Il titolo dell’articolo certo non ermetico, fotografa il fenomeno presente da qualche anno anche nel nostro Paese, di una rivoluzione tecnologica che ha al centro le reti, i dati e la tecnologia informatica, una sorta di rivoluzione industriale.
Con l’introduzione del Fintech in particolare, le banche italiane hanno trovato da un lato è vero una grande opportunità ma dall’altra, degli ulteriori forti vincoli di carattere amministrativo, regolamentare e di modello organizzativo. Tra cinque anni esisteranno ancora le banche come le abbiamo conosciute noi oppure la tecnologia le costringerà ad essere molto diverse da oggi?
D’altra parte anche una banca tradizionale è sottoposta nel nostro Paese a dei vincoli dettati da mercati domestico ed internazionale iperregolati. La velocità con cui si sviluppano le neo tecnologie nonchè cambiamenti indotti dalla continua rivoluzione digitale, porta inevitabilmente ad una continua ridefinizione dei confini della competizione bancaria e dei modelli di business dei soggetti interessati, siano essi finanziari o bancari.
Da notare che le banche unicamente Fintech sono da qualche anno una realtà nel nostro Paese e stanno diventando sempre di più una componente importantissima dell’ecosistema banca domestico, con la fornitura di contributi e soluzioni fondamentali nei processi e nei servizi offerti alla clientela, quest’ultima prontissima anche a variare la propria cultura al riguardo, atteso che da tali banche, le risposte sono con certezza, estremamente rapide e generalmente in linea con le attese.
La competizione tra banche tradizionali e Fintech ha decisamente migliorato l’efficienza dei servizi erogati alla clientela, perchè queste ultime vanno ad agire sui punti cardine in cui le banche tradizionali sono tutt’oggi considerate inefficienti dai clienti, specie dei segmenti retail e PMI, perché a volte poco tempestive nelle risposte, poco chiare oppure esose in termini di costi e commissioni.
Le banche Fintech grazie al loro ambiente operativo digitale, scommettono tutto invece, su semplicità, velocità, innovazione dei servizi, flessibilità (ed in qualche caso convenienza in termini di costo), rappresentando quindi uno strumento evolutivo dell’attività bancaria di tipo classico.
Lo scenario del sistema bancario Italiano quest’oggi assomiglia molto ad un ecosistema finanziario nel quale le banche Fintech rappresentano un attore che contribuisce ad innalzare l’efficienza, specie per le PMI utenti in cerca di credito, perché tecnologia e innovazione sono la base di prodotti e servizi innovativi offerti.
Quanto precede anche a motivo di soluzioni digitali offerti con una doppia finalità: semplificare l’operatività bancaria per renderla alla portata del maggior numero di utenti nonchè fornire news finanziarie atte a scelte consapevoli. Il cliente di turno di una Fintech bank non è mai da solo, per l’assistenza che può ricevere da operatori qualificati ma anche da consulenti di area sul territorio della banca che offrono anche loro, opportunità tailor made, che includono l’esperienza digitale ed il supporto nel rapporto bancario.
Nel contesto sopra descritto la relazione ottimale con una banca Fintech si ha in genere quando il fattore umano e la tecnologia si integrano, costituendo la reale trasformazione dell’attuale modello organizzativo della banca tradizionale che conosciamo. Da segnalare infine che tutte le grandi banche in Italia hanno inserito da qualche tempo ed ormai stabilmente nei loro piani strategici per l’immediato futuro, una serie di iniziative nel campo della digitalizzazione, quale elemento chiave della loro trasformazione verso la Banca Tech, con ulteriore applicazione verso processi gestiti con il ricorso, nel caso anche, all’Intelligenza Artificiale il che equivale ad innovazione finanziaria resa possibile dall’innovazione tecnologica.