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giovedì, Giugno 12, 2025

Basamento eroso del ponte di Sant’Ansano, parte il posizionamento di massi per consolidare l’impalcato

Dopo aver ripristinato a tempo di record una strada esistente, ovviamente provvisoria, di accesso nell’alveo del fiume Serchio nei pressi del ponte di Sant’Ansano, a Ponte a Moriano (Lucca) ad uso dei mezzi delle ditte incaricate dalla Provincia di Lucca, comincerà domani (mercoledì 11 giugno) il posizionamento di massi ciclopici ai lati della pila del ponte danneggiata dall’erosione del basamento.      

Tra gli interstizi di tali massi, inoltre, saranno eseguite successivamente ‘iniezioni’ di calcestruzzo per consolidare il manufatto provvisorio che abbraccerà il sostegno oggetto di cedimento. Un’erosione della pila che, secondo le rilevazioni tecniche di questi giorni, sembra essere dovuta all’azione incessante e continua della corrente fluviale aumentata in quest’ultimo periodo a causa delle ripetute piene del Serchio. E proprio l’alto livello del fiume dopo le copiose precipitazioni di quest’inverno e proseguite incessantemente durante la primavera, non permetteva di vedere correttamente il basamento della pila che poi è risultata erosa dalla corrente fluviale.

I tecnici provinciali non nascondono la loro preoccupazione per lo stato di salute del ponte di Sant’Ansano che nelle rilevazioni del 2021, successive anche a quelle effettuate nel 2019 per ordine del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dopo i fatti di Genova del 2018, era stato classificato con un livello di pericolosità ‘medio’.

Nel frattempo, grazie anche alla risorse economiche recuperate ed ai progetti specifici, la Provincia ha messo in sicurezza in questi ultimi anni lo storico ponte Vergai a Villa Collemandina, mentre è stato abbattuto e poi ricostruito ex novo il ponte della Tambura, a Vagli, inaugurato a luglio 2024.

Le preoccupazioni sul ponte di Sant’Ansano derivano anche dal fatto che nonostante il ponte sia chiuso al transito anche dei pedoni quasi da una settimana (l’ordinanza è di giovedì scorso – ndr) il piano stradale di una parte dell’impalcato, in corrispondenza della pila erosa, ha continuato ad abbassarsi. L’intervento di posizionamento dei blocchi a sostegno dell’infrastruttura, infatti, sarà molto delicato ma dovrà svolgersi nel minor tempo possibile.

Al momento i tecnici dell’ente di Palazzo Ducale preferiscono non sbilanciarsi sui tempi sia nel caso di una eventuale riapertura ai soli pedoni, sia in merito al progetto più invasivo di ripristino dell’opera viaria che necessiterà di un progetto specifico e di risorse economiche ancora da quantificare. La Provincia ricorda, infine, che la viabilità alternativa per spostarsi coi veicoli da una sponda all’altra del fiume Serchio nella zona, è rappresentata dal ponte Carlo Alberto dalla Chiesa che unisce la SS12 del Brennero con la sp 20 Lodovica all’altezza della rotatoria di Marlia sulla statale 12.

Ricordiamo che la scorsa settimana i tecnici della Provincia avevano riscontrato un abbassamento importante del piano stradale del ponte che non ne consente l’utilizzo da parte della cittadinanza. Tali rilevazioni fanno capire quanto abbia influito il danneggiamento di una delle quattro basi di appoggio sulle condizioni del ponte che è sì usato anche dalle auto, ma soprattutto dai pedoni trattandosi di un collegamento che unisce le abitazioni della frazione di Ponte a Moriano che si trovano sulle sponde opposte del fiume Serchio. Da quando esiste la variante di Ponte a Moriano, infatti, il traffico veicolare è quasi del tutto indirizzato sulla strada provinciale Lodovica e sulla variante Anas.

La Provincia di Lucca aveva deciso quindi di far partire i lavori in somma urgenza che riguarderanno una prima messa in sicurezza del ponte di Sant’Ansano finalizzata in particolare a fermare l’abbassamento del piano stradale e a consolidare il pilone deteriorato ripristinandone la funzionalità. Lavori che prevedono interventi preliminari sul letto del fiume per consentire il passaggio di mezzi e attrezzature specializzati.

L’obiettivo dell’ente di Palazzo Ducale dopo l’accaduto è duplice: consolidare nel primo periodo l’infrastruttura per poter riaprire – quando sarà possibile – almeno il transito pedonale; contemporaneamente elaborare un progetto di più ampio respiro che preveda la generale messa in sicurezza del ponte con la quantificazione delle risorse economiche necessarie.

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