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venerdì, Novembre 22, 2024

Bonus, le proposte dei commercialisti al Senato e l’esempio della Provincia di Treviso che ha acquistato i crediti fiscali

Il blocco della cessione dei crediti fiscali derivanti dai bonus edilizi continua a tener banco. Nonostante le recenti modifiche normative apportate dalla conversione del ‘decreto aiuti quater’ del 13 gennaio e la legge di bilancio 2023, sembra di essere lontani anni luce da una soluzione definitiva e positiva e le norme approvate da governo e parlamento sono giudicate giustamente insufficienti da addetti ai lavori e soggetti interessati alla soluzione efficace del problema.

Nuove proposte arrivano dall’Ordine dei commercialisti sentito il 17 gennaio scorso dalla commissione finanze e tesoro del Senato. Occorre a giudizio del consiglio nazionale dell’ordine professionale aumentare a 10 anni le condizioni di sconto per le banche per poter così aumentare la loro ‘capienza’ fiscale e riaprire questa operatività per le imprese cedenti. Seconda proposta: prevedere per i crediti in oggetto, sempre con nuova normativa, un meccanismo finanziario semplice (riaprire i termini di comunicazione alla agenzia delle entrate) per ampliare la capacità di acquisizione di crediti attraverso la compensazione di imposte versate loro tramite dai clienti. Terza proposta: prevedere un numero maggiore di cessioni però solo a favore di banche e intermediari finanziari vigilati e quindi in un ambito sempre controllato e sicuro per lo Stato.

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Il sistema bancario infatti – come riferito dall’ordine professionale – offre ampie garanzie contro il rischio di frodi, considerate le due diligence effettuate che si sommano ai visti di conformità, asseverazioni tecniche sulla congruità dei costi e norme antiriciclaggio già previste per legge. In questo modo potrebbe risolvere il problema che assilla, come noto, per imprese e famiglie ed ha risvolti anche occupazionali importanti.

Altra iniziativa degna di nota ed esempio da seguire è stato l’acquisto della Provincia di Treviso, con controparte due banche locali, dei crediti fiscali derivanti da bonus edilizi. L’operazione appare modesta – 14,5 milioni di euro – ma apre un mercato potenzialmente molto vasto e importante per contribuire a risolvere un  problema che sta assillando l’Italia dei superbonus poiché le banche non possono più acquistare crediti da inserire nel proprio cassetto fiscale.

Questa operazione ha richiesto numerosi approfondimenti sia legali che tecnici per il suo carattere innovativo ed è stata conclusa con piena soddisfazione sia dell’Ente Provincia che delle due banche interessate. La Provincia di Treviso utilizzerà infatti i crediti acquisiti in compensazione diretta dei propri oneri fiscali nel corso dei prossimi anni ed è sicuramente inedita in Italia.

In questo modo si sono ottenuti risultati ottimali per tutti: da un lato le due banche hanno liberato i loro cassetti fiscali così da tornare ad acquistare crediti dalle imprese, e dall’altro l’Ente Provincia ha acquistato questi crediti con uno sconto in modo da da compensare i suoi debiti fiscali con un risparmio in termini di spesa corrente di circa un milione, pari allo sconto effettuato.

Concludendo, su questo tema occorre innovare nel rispetto di una normativa che potrebbe comunque essere innovata parzialmente, come proposto, per andare incontro alle esigenze di imprese e famiglie  sempre nel dovuto pieno rispetto formale e sostanziale delle leggi e con le dovute garanzie per lo Stato contro possibili frodi che hanno di fatto generato lo Stop alla oepratività corrente. 

Gianfranco Antognoli

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