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venerdì, Novembre 22, 2024

Coldiretti Lucca, straniero un addetto su tre ma manca manodopera. Corsi e reclutamento online contro caporalato e sfruttamento

Prevenire e stroncare sul nascere fenomeni di caporalato e sfruttamento in agricoltura e favorire il reinserimento lavorativo degli stranieri vittime o potenziali vittime di tratta nelle aziende agricole della provincia di Lucca, tra la Garfagnana, la Piana e la Versilia, fornendo così anche una risposta alla grande carenza di manodopera nelle nostre campagne.

Sono 35 soggetti extracomunitari a rischio tratta individuati nel corso del 2021 sul territorio provinciale dalle unità di strada delle cooperative sociali che sono stati accompagnati verso un percorso di informazione e formazione (dall’HACCP all’attestato per la sicurezza sui luoghi di lavoro) indispensabile per aprirgli le porte del lavoro regolare e di una vera integrazione sociale. 

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C’è Coldiretti alla guida dell’importante progetto Demetra finanziato nell’ambito dell’Obiettivo specifico 2.Integrazione / Migrazione legale, Interventi di integrazione socio-lavorativa per prevenire e contrastare il caporalato – Autorità Delegata del Ministero dell’Interno e di cui fanno parte Azienda Usl Toscana Nord – Ovest – Zona Versilia, Satis (Sistema Toscano Antitratta), Università degli Studi di Siena, Cooperativa Sociale Arnera, Cat. Cooperativa Firenze, Arci Comitato Provinciale Siena, Scuola Superiore S. Anna, ASGI – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, Associazione Dentro l’Orizzonte Giovanile D.O.G, Associazione Progetto Arcobaleno Onlus, Diocesi di Pistoia, Gruppo Giovani e Comunità CE.I.S, Sarah Società Cooperativa Sociale Onlus e Provincia di Siena.

“Per Coldiretti difendere l’immagine del Made in Italy è da sempre un asset centrale, segno tangibile della piena assunzione di responsabilità che va oltre i confini del mondo agricolo. Il nostro ruolo è anche quello di tutelare le aziende che lavorano in trasparenza, con etica e legalità, eradicando quei casi dove invece queste condizioni vengono meno e che sono, nel nostro territorio, per fortuna isolati. Proprio per questo non vogliamo abbassare la guardia ma tenere altissima l’attenzione alla luce anche di una situazione congiunturale molto complicata– spiega Andrea Elmi, presidente Coldiretti Lucca – . Occorre rafforzare la catena della legalità in agricoltura, minacciata e indebolita dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto pochi centesimi. Questo bando ci ha consentito di collaborare con i partner privati del sociale per dare la possibilità a chi è a rischio sfruttamento di avere un’opportunità, ma vedrete che anche le imprese potranno sfruttare questa opportunità potendo incrociare una richiesta di lavoro che ha un livello di formazione utile proprio al primo approccio con il mondo del lavoro che spesso manca”. 

L’obiettivo di Demetra è promuovere il lavoro regolare ed etico garantendo la forza lavoro necessaria al settore primario. Quasi un’azienda su due  (41%) si trova o si è trovata infatti in difficoltà durante la stagione a causa della difficoltà a reperire lavoratori soprattutto nel periodo primaverile ed estivo per le lavorazioni e la raccolta nei campi ma anche per la gestione dell’allevamento e la pulizia degli stabili (manutenzioni). Già oggi, in provincia di Lucca, un lavoratore agricolo su tre (34,8%), pari a 935 addetti, è straniero: da loro arriva un contributo indispensabile per il primato dell’agroalimentare Made in Tuscany e per alcuni dei settori strategici come la viticoltura, l’olivicoltura ed il florovivaismo che in Toscana, concentrate principalmente tra la Versilia, Pescia e Pistoia, conta da solo 2.596 imprese.  

Il progetto Demetra si avvia ora verso la fase divulgativa per informare le aziende agricole. “In queste settimane – spiega ancora il presidente di Coldiretti Lucca, Elmi – organizzeremo diversi momenti di incontro con le aziende agricole per metterle al corrente del progetto ed informarle della possibilità di iscriversi alla piattaforma per reclutare manodopera. Con questo progetto mettiamo in trasparenza la filiera del lavoro. Tra gli ostacoli principali alla trasparenza, alla legalità e quindi all’integrazione di questi soggetti in stato di bisogno, emersi dagli studi e delle ricerche dell’Università di Siena, dell’Osservatorio Agromafie e della Fondazione Campagna Amica, sono la burocrazia, le tempistiche di attuazioni del decreto flussi sono uno di questi ostacoli, normative poco chiare ed anche la lingua”.

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