L’inflazione frena: una boccata di ossigeno per i mercati. Ora bisogna aiutare concretamente la crescita della produzione e quindi del PIL a livello nazionale e locale.
Chiunque abbia studiato i fondamentali dell’economia conosce il binomio/collegamento inflazione/tassi di interesse: l’autorità monetaria (per noi la BCE) aumenta i tassi di interesse per frenare la spinta inflazionista a difesa del valore reale della moneta.
Certo però che se la produzione e l’occupazione non crescono l’aumento ‘eccessivo’ dei tassi che si riverbera su imprese e famiglie può generare stagnazione o addirittura recessione o stagflazione che sono mali peggiori del rimedio. Per questo giustamente il governo italiano critica i nuovi rialzi annunciati (l’effetto annuncio come noto deprime la domanda) ma anche il governo deve fare di più e meglio (sacrificata la finanziaria per contenere giustamente i costi energetici) ora deve favorire la ripresa degli investimenti (soprattutto industriali) che è la medicina giusta per aumentare produzione, PIL e occupazione incidendo sulla creazione di ricchezza reale.
Gli investimenti tecnici hanno, grazie al governo Draghi, aumentato infatti la produttività e fatto registrare in Italia una ripresa economica ‘post Covid’ superiore alla media europea e a quella di paesi storicamente virtuosi come Germania e Francia. Questa è la via maestra portata avanti con successo dal governo di Mario Draghi che deve essere opportunamente confermata.
Oggi la realizzazione del PNRR con i fondi della “next generation” può favorire investimenti strutturali che confermino questa strategia di successo: chi ha il governo del territorio deve proseguire su questa strada per garantire al Paese (e anche a livello locale) un futuro economico migliore per tutti.
Oltre la pubblica Amministrazione, anche le banche debbono assecondare gli investimenti delle imprese perché la struttura delle nostre PMI (che come noto costituiscono oltre il 90% del tessuto economico nazionale e locale) abbisogna di una politica di reale sostegno finanziario atto ad ‘accompagnare’ aziende pubbliche e private per realizzare un miglioramento qualitativo che le renda più competitive, all’altezza cioè di affrontare la sempre più difficile sfida dei mercati.
Gianfranco Antognoli