Stefano Giannoni è stato rinnovato nei giorni scorsi nella carica di presidente regionale della categoria bruciatoristi-manutentori di Confartigianato, un settore ampio e molto dinamico perché opera su un mercato che soprattutto negli ultimi anni è in continua evoluzione. Comprende infatti tutte le operazioni di installazione, manutenzione e riparazioni sugli impianti di climatizzazione, siano essi invernali o estivi, quindi dalle caldaie ai climatizzatori passando per le pompe di calore.
Giannoni è socio fondatore e titolare della Climat di Carrara, azienda sul mercato da oltre trentacinque anni su pompe di calore, caldaie, riscaldamento e impianti di condizionamento. Nelle sue strategie di mandato pone l’accento sulla partecipazione: “L’obiettivo è sviluppare il confronto per poter portare progetti condivisi all’attenzione delle istituzioni e della politica. Le istanze della categoria devono essere sempre al centro dell’attenzione per essere capaci di inoltrare le richieste del territorio anche al nazionale, così da condividerle e trasformarle in opportunità per tutta la categoria”.
Strategie che quindi partono dal livello territoriale, in sinergia con la presidenza provinciale, per raggiungere obiettivi condivisi che possano dare risposte alle esigenze della grande rete di micro, piccole e medie imprese che operano nel settore a fronte di una crisi che continua a tagliare i fatturati, soprattutto in un settore così delicato che ha vissuto momenti difficili per l’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia.
Ma come sta il settore? “Il nostro è un settore sempre allenato ai cambiamenti – risponde Giannoni – , molto dinamico. Per questo in generale affrontiamo le sfide cercando di essere malleabili al sistema, utilizzando un termine di moda potremmo dire resilienti. Ed è un settore in cui il lavoro in generale non può mancare, il vero problema semmai è la concorrenza in particolare delle multiutility, spesso spietata e magari pure al limite del lecito. Per questo il nostro impegno è quello di invogliare i clienti a rivolgersi alle aziende locali perché sono specializzate nel settore, rappresentano una linea diretta con le case costruttrici che costruiscono gli impianti e perché siamo sul territorio, c’è un contatto diretto con l’artigiano e non con i call center”.
Le sfide per il futuro? “Ci troviamo in una fase storica in cui dobbiamo affrontare i cambiamenti climatici. E per farlo servono nuovi prodotti, nuove tecnologie, tenendo ben chiaro che si va verso la decarbonizzazione: quindi addio agli incentivi sulle vecchie caldaie, sui combustibili fossili. La sfida sono le pompe di calore, impianti più complessi che richiedono maggiori competenze e preparazione. Per questo – conclude – come Confartigianato dobbiamo impegnarci a proporre alle imprese e ai loro lavoratori formazione costante e accrescimento delle competenze, anche nei confronti di una normativa in continuo aggiornamento”.