A pochi mesi dalla tornata elettorale che ha chiamato alle urne i contribuenti del consorzi di bonifica, e dopo l’insediamento dei rispettivi presidenti, Ance Toscana Nord, la rappresentanza del comparto edile di Lucca Prato a Pistoia che fa capo a Confindustria Toscana Nord ha incontrato in delegazione, i vertici del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord che copre il territorio delle due province di Lucca e Massa Carrara oltre ad alcuni comuni delle province di Pisa e Pistoia, e del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno (che afferisce a Pistoia, Prato, spingendosi fino a Firenze a alle propaggini della provincia di Siena).
Si è tenuta a Viareggio, presso la sede del Consorzio 1, la riunione fra il presidente dell’ente Dino Sodini e Giacomo Salvi, presidente di Ance Toscana Nord; con lui gli imprenditori Carla Battaglia e Giovanni Del Debbio.
A Pistoia invece nella sede dell’Associazione, insieme a Alessio Banchelli, Leopoldo Rosi e Domenico Strati, è avvenuto l’incontro con il presidente del Consorzio di Bonifica 3 Paolo Masetti accompagnato da Angelica Bruno, ingegnere dirigente dell’area manutenzione dell’ente.
I temi sul tappeto erano, pur a geometrie variabili, i medesimi; in particolar modo è emersa la necessità delle imprese di capire se e come esista la possibilità di acquisire lavori dal consorzio, per svolgere interventi sostanziosi e complessi che le aziende associate Ance sono in grado di eseguire. “Il vero nodo della questione è che le imprese nostre iscritte – ha detto Salvi – hanno una serie di criticità da risolvere da qui fra pochi anni e devono avere il quadro per quanto possibile preciso dei mercati su cui opereranno: in particolar modo, per le opere idrauliche devono poter programmare investimenti in termini di acquisizione di macchinari, formazione del personale, reperimento e costi in ascesa di materiali. Sapere se esista un piano di investimenti, da parte dei Consorzi di bonifica, contribuirebbe a indirizzare le politiche aziendali; e al tempo stesso, per i consorzi, avere imprese che si candidano (nelle forme concesse dalla normativa) e partecipano ai bandi per l’assegnazione dei lavori sarebbe garanzia di lavori eseguiti da società conosciute per la loro affidabilità , che operano sul territorio, su cui magari hanno fatto interventi in somma urgenza, e che sono in grado di manutenere, nel tempo, le opere anche più complesse”.
Da parte del presidente del Consorzio di Bonifica 1 Dino Sodini è stata registrata disponibilità  a studiare un regolamento che, nei limiti stretti della normativa, consenta di contemperare la necessità di rotazione delle imprese candidate a svolgere gli interventi con l’aspirazione di maggior coinvolgimento espressa dalle imprese locali; lo scopo ultimo è di avviare il non banale percorso virtuoso di revisione ed efficientamento dell’attuale disciplina con cui aggiudicano le gare del Consorzio. Ance Toscana Nord si è detta disponibile a fornire supporto tecnico e giuridico alla stesura del testo, se considerata utile allo scopo espresso e che nel corso dell’incontro è apparso condiviso.

Paolo Masetti, presidente del Consorzio di Bonifica 3 – anche alla luce dei recenti eventi del novembre 2023, che hanno riguardato tra l’altro anche la zona di Prato-Montale e dei ventisei interventi di somma urgenza attuati dal Consorzio che hanno costituito contributo fondamentale e inedito nella gestione delle crisi climatiche – ha affermato che “occorrerà uscire una volta per tutte dalla logica dell’emergenza, che pure come enti e come imprese abbiamo dato prova di saper gestire, e lavorare finalmente sulla programmazione della prevenzione del rischio idrogeologico. In questa ottica emerge ancora più chiaramente il ruolo dei consorzi di bonifica quali enti dotati di competenze, professionalità e capacità progettuali tali da andare oltre le più note e semplici manutenzioni ordinarie ed affermarsi piuttosto come punti di riferimento per attuare i compiti e gli obiettivi di tutela della risorsa idrica e di maggiore sicurezza idraulica del territorio a cui la legge e il clima, ci obbligano. In materia di affidamenti, infine, il nostro consorzio ha già un regolamento avanzato con criteri di rotazione e di riconoscimento delle capacità delle imprese ma in questa nuova stagione che si va aprendo, l’elenco è più che mai aperto ad imprenditori locali già sul mercato o che vorranno strutturarsi per collaborare con noi nel sempre più strategico settore della difesa del suolo”.
Entrambi gli incontri si sono chiusi con l’impegno a proseguire il confronto e attivare dialettiche a cui tutte le parti in causa riconoscono grande importanza.