E’ una vera a propria rivoluzione quella che vive il Consorzio 1 Toscana Nord, con l’approvazione del nuovo statuto consortile, un documento innovativo, ricco di risposte inedite a sfide sempre più articolate.
L’elemento più significativo dello statuto è la forte connotazione ambientale, caratteristica nei fatti già ampiamente acquisita, (il Consorzio è il primo Ente consortile d’Italia ad aver approvato la dichiarazione di emergenza climatica ed aver predisposto un piano triennale conseguente), che adesso viene finalmente cristallizzata nella ‘costituzione’ che regola la vita stessa dell’istituzione.
“Il nuovo statuto formalizza la ‘svolta verde’ che il nostro Ente ha avviato negli ultimi anni – sottolinea il presidente Ismaele Ridolfi – . La tutela e la valorizzazione dell’ambiente e delle sue risorse naturali, entrano a pieno titolo tra le finalità e le attività codificate nel nostro documento fondativo. Con esso si sancisce che la prevenzione dal rischio idrogeologico inizia a monte, con la cura dell’ambiente e rimuovendo le case dei cambiamenti climatici e, soprattutto, che queste sono attività proprie del consorzio di bonifica che si aggiungono a quelle storiche della manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d’acqua. Una vera e propria svolta radicale per i consorzi di bonifica”.
Anche in questo caso, come già avvenuto per la dichiarazione di emergenza climatica, il nostro Consorzio fa da apripista a livello nazionale: “Tracciamo – continua Ridolfi – una strada nuova sulla quale, noi crediamo, anche altre istituzioni come la nostra s’incammineranno presto. Il percorso di revisione dello statuto dell’Ente è iniziato nel 2019. Il lavoro istruttorio è stato svolto dai componenti dell’Assemblea con diverse sedute di un apposito gruppo di lavoro che ha saputo, con lungimiranza, cogliere le novità e le sfide del nostro tempo ai cui sono chiamati a rispondere anche i consorzi di bonifica. La modifica della nostra ‘costituzione’, che ha introdotto tra i suoi principi fondamentali la tutela dell’ambiente, ne rappresenta l’esempio più alto”.
La ‘svolta verde’, oltre ad esser sancita nelle finalità dell’Ente Consortile, connota gran parte delle novità del nuovo statuto. Viene stabilito, per l’Ente Consortile, la possibilità della realizzazione e gestione impianti di proprietà del Consorzio per la produzione di energia da fonti rinnovabili, con finalità di riduzione dei costi di gestione degli impianti, delle strutture e dell’attività consortile e di tutela dell’ambiente.
Inoltre, è previsto che l’Ente possa dotarsi di un Bilancio sociale e ambientale da pubblicare annualmente al quale assicura adeguata divulgazione e su cui promuove la partecipazione, anche attraverso la convocazione di appositi incontri con i consorziati e con gli altri portatori di interesse. Può progettare e realizzare impianti di irrigazione che prevedano anche il riutilizzo di acque reflue ai soli fini irrigui ed attuare azioni volte alla realizzazione dei programmi di tutela nonché alla gestione e conservazione di aree di particolare pregio ambientale e di riserve naturali ricadenti nel comprensorio, unitamente agli altri soggetti competenti. Un’altra novità dello statuto appena approvato è la previsione di estendere la comunicazione e l’informazione ai consorziati sia attraverso gli URP degli enti locali sia mediante un proprio ufficio per le relazioni con il pubblico.
Infine, viene superata definitivamente l’anomalia del precedente statuto, che prevedeva di fatto la tenuta di una doppia contabilità da parte dell’Ente, cosa che appesantiva in modo significativo le attività gestionali degli uffici contabili consortili.
“Come si vede – conclude Ridolfi – siamo davanti a importanti e significative novità, alcune delle quali già affermatesi nella prassi concreta del nostro Ente”.