Finalmente un convegno sulla figura e l’opera di Carlo Gabrielli Rosi. Per iniziativa della Fondazione Banca del Monte di Lucca, nella sua sala convegni si è tenuto un incontro pubblico sulla figura e l’opera di questo lucchese che ha onorato la città con il suo continuo impegno civile per mantenere vivo il pensiero dello storico Michele Rosi, nel suo impegno di riordinarne e catalogarne i suoi scritti, ma prima di tutto nel mantenere viva la memoria della lotta di Liberazione attraverso la costituzione in citta della sede della FIVL (Federazione Italiana Volontari della Libertà).
Cattolico osservante, alieno a qualsiasi compromesso politico, attento osservatore e quindi critico di tutti i trasformismi avvenuti negli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale, Carlo Gabrielli Rosi è stato anche e soprattutto un uomo semplice per natura e quindi facilmente dimenticabile dall’opinione pubblica. Infine è bene ricorda che fu il co-fondatore del “Centro di Educazione Democratica” che – fra l’altro – dette alle stampe il numero unico “L’anticarro” per denunciare l’occupazione russa dell’Ungheria.
Ebbene, per iniziativa della Fondazione Banca del Monte di Lucca, si è tenuto – come si è detto – un convegno sul tema specifico “Lo storico, lo studioso, il partigiano” che dopo l’introduzione del suo presidente Andrea Palestini, ha visto gli interventi di Simonetta Simonetti dell’Associazione Toscana Volontari della Libertà, di Andrea Gianassi come direttore del Centro Studi di Storia Contemporanea Carlo Gabrieli Rosi, di Silvia Pettiti programmatrice delle Memorie di Lucca, del nipote Alessandro Sesti e di Antonio Romiti presidente dell’ Istituto Storico Lucchese. Quindi un excursus pressoché completo sulla lunga e ponderosa attività di Carlo Gabrielli Rosi, come del resto perfettamente condensata nel titolo del succitato convegno.
