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venerdì, Gennaio 10, 2025

Cura dell’aorta, il team di Monasterio e Asl Toscana nord ovest primo al mondo ad applicare una tecnica innovativa

L’Aortic Team di Monasterio ai vertici internazionali: in collaborazione con l’Asl Toscana Nord Ovest, è stata impiantata una endoprotesi  di nuova generazione all’Ospedale del Cuore di Massa, con una procedura mai utilizzata prima. Un impianto straordinario avvenuto, nel rispetto della filosofia operatoria di Monasterio, con approccio mini-invasivo attraverso una puntura all’inguine e un taglietto di appena 3 centimetri nel collo.

La paziente, di 58 anni, presentava un ematoma importante che interessava l’aorta e le carotidi. Per evitare rotture dell’arteria, era necessario intervenire tempestivamente e mettere in sicurezza sia l’aorta sia i vasi del collo. Le tecniche tradizionali avrebbero previsto l’apertura del torace e il ricorso alla circolazione extracorporea, con lunghi tempi operatori e maggiori rischi per la paziente. Grazie alla dotazione tecnologica della sala ibrida dell’Ospedale del Cuore è stato, invece, possibile “riparare” l’aorta utilizzando per la prima volta al mondo una procedura mini invasiva, ideata e applicata dai professionisti di Monasterio, in collaborazione con i colleghi dell’ Usl Toscana Nord Ovest. 

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L’eccezionalità della tecnica e l’unicità della procedura sono confermate dall’attenzione, riservata al caso, dalla rivista scientifica Interdisciplinary Cardiovascular and Thoracic Surgery di Oxford che  ha recentemente pubblicato un articolo sull’applicazione della procedura.

Un doppio risultato, quindi, per l’Aortic Team di Monasterio, un gruppo multidisciplinare che  si occupa dell’aorta a 360 gradi, in strettissima collaborazione con il BioCardioLab,  laboratorio dedicato allo studio della biomeccanica dell’arteria con specifici banchi prova e software per lo studio della patologia aortica.

Ad eseguire l’intervento, i dottori Antonio Rizza, Michele Murzi, Cataldo Palmieri, Silvia Di Sibio e Giovanni Credi, responsabile della Chirurgia vascolare dell’ospedale Apuane.

“Da tempo, noi professionisti dell’Aortic Team – spiega il dottor Michele Murzi –  stavamo studiando l’applicazione di questa nuova procedura. Valutato attentamente il caso della paziente, abbiamo constatato che presentava tutte le caratteristiche cliniche ed anatomiche per eseguire in massima sicurezza l’intervento evitandole l’apertura dello sterno, con conseguente ferita, e permettendole, in tempi più rapidi, il ritorno ad una vita normale. Un intervento innovativo, reso possibile dalla stretta collaborazione tra professionisti e dalla grande dotazione tecnologica di Monasterio.” 

“La filosofia dell’Aortic Team di Monasterio – prosegue il dottor Antonio Rizza – è da sempre quella di minimizzare l’invasività, garantendo procedure sicure ed efficaci per i pazienti affetti da gravi patologie dell’aorta. Nel caso della paziente, grazie alla sala ibrida e alla stretta collaborazione tra le varie figure coinvolte, è stato eseguito per la prima volta questo tipo di intervento che ci auguriamo possa rappresentare uno spartiacque nella terapia della patologia aortica”.

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