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lunedì, Febbraio 3, 2025

Cura dell’Ipertrofia Prostatica Benigna: introdotto un sistema robotico innovativo e mininvasivo

Sono sei milioni gli italiani che soffrono di IPB (Ipertrofia Prostatica Benigna), una patologia che incide in maniera negativa sulla qualità di vita degli uomini. Da oggi, per risolvere in maniera ottimale l’IPB, è possibile ricorrere ad AquaBeam, il sistema robotico mininvasivo, veloce, personalizzato ed eco-guidato che risponde anche alle preoccupazioni dei pazienti sulla qualità della vita sessuale.

Questa tecnica è stata recentemente introdotta alla Casa di Cura San Rossore di Pisa. “Grazie ad essa – spiega il dott. Girolamo Morelli, urologo – il paziente giovane ha vantaggi importanti per la qualità della vita, perché questo metodo permette di conservare le funzionalità sessuali (l’eiaculazione) che invece con gli interventi tradizionali come gli interventi in endoscopia vengono definitivamente sacrificate”.

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Il sistema AquaBeam grazie ad un approccio robotico avanzato consente risultati di elevata qualità e durabilità in termini di disostruzione e preservazione delle funzioni sessuali, riducendo complicanze e tempi di degenza. Un ulteriore passo avanti per la cura del paziente urologico con patologia benigna che può beneficiare di una tecnologia innovativa, con benefici concreti e validati da studi scientifici.

Il dott. Girolamo Morelli

Il trattamento si basa su tre principi d’azione:

  • acquisizione di immagini in tempo reale: il sistema acquisisce immagini dettagliate della prostata durante l’intervento, consentendo al chirurgo di operare con precisione;
  • rimozione tissutale pianificata e accurata: il chirurgo pianifica la rimozione del tessuto prostatico in base alle immagini acquisite, personalizzando l’intervento per ogni paziente;
  • idro-ablazione del tessuto target senza impiego di energia termica: il tessuto prostatico viene rimosso tramite un getto d’acqua ad alta velocità, senza l’utilizzo di calore, riducendo il rischio di complicanze.

Questa combinazione consente un’ablazione del tessuto prostatico completamente robotizzata, mirata e personalizzata in base alla specifica anatomia del paziente.

“Grazie all’esperienza di un’equipe medica altamente qualificata e specializzata e all’introduzione e all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia – afferma la Casa di Cura San Rossore – la struttutra continua a investire nella salute e nel benessere dei propri pazienti, con particolare attenzione a tutte le soluzioni che la ricerca in campo medico, biomedico e la biorobotica sono in grado di offrire”.

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