17.4 C
Comune di Viareggio
giovedì, Luglio 31, 2025

Dazi, Confindustria: “L’instabilità sarà anche logistica, importante la gestione della catena di approvvigionamenti”

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Federico Albini, presidente Sezione Trasporti e Logistica di Confindustria Toscana Nord.

“Il raggiunto accordo sui dazi tra Unione Europea e Stati Uniti, dai confini assolutamente incerti e vaghi, genera un clima di incertezza che penalizza imprese e investimenti. E, in economia, l’incertezza costituisce essa stessa un freno. 

In questo contesto le imprese esportatrici devono mettere in conto anche l’instabilità logistica in cui le decisioni aziendali diventano sempre più tattiche anziché strategiche.  Non sarà facile, soprattutto per le imprese medio-piccole gestire la catena di approvvigionamenti, laddove è fondamentale agire in massima flessibilità e con capacità di passare rapidamente tra modalità di trasporto diverse (aereo-marittimo); in questo senso, diventa essenziale affidarsi a imprese di consolidata esperienza nell’organizzazione dei trasporti, della logistica e delle operazioni doganali e che già altre volte, in questi pochi anni hanno resistito a quelle che sarebbero potute essere  tempeste perfette (dalle imponenti limitazioni dei commerci dovute al covid, all’esplosione dei costi dei carburanti, fino alla recente grave criticità dovuta al rischio dell’attraversamento del canale di Suez a seguito del conflitto in Israele).

Questa, che dovrebbe essere una regola generale, vale tanto più adesso e nei mesi a venire: se da un lato infatti il contraccolpo anche psicologico dell’annunciato nuovo regime dei dazi è immediato, gli effetti forti saranno fra qualche mese, quando il quadro sarà ricomposto e dovremo essere in grado di affrontarne le maggiori criticità. A favore delle nostre imprese gioca comunque anche l’apprezzamento verso le merci che il mercato statunitense ci ha sempre dimostrato, e che sinceramente crediamo siano difficilmente sostituibili da altre capaci di ispirare analogo appeal.

Una sola certezza infine, in questo contesto complicato e fumoso, è data dalle misure che il Governo, d’intesa con l’Unione Europea, potrebbe assumere: occorre infatti adesso ridurre gli ostacoli commerciali interni all’Unione, di cui molti parlano ma di cui il Fondo Monetario Internazionale ha misurato gli effetti,attestando che una riduzione del 10% delle barriere interne al commercio e alla produzione multinazionale potrebbe generare una crescita del PIL europeo del 7%. Ciò significherebbe aprire i settori ancora protetti, liberalizzare i servizi, armonizzare le normative e, per noi operatori  dei trasporti, ammodernare le infrastrutture di frontiera ed abbattere le frontiere doganali interne all’Unione;  per il nostro continente, riprendere a crescere e stare così con piena dignità, al tavolo internazionale delle trattative”.

Federico Albini

Related Articles

ULTIMI ARTICOLI