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domenica, Ottobre 6, 2024

Dimezzate le imprese agricole in provincia. Simoncini (Cia): “Servono interventi per rilanciare il comparto”

“Il quadro che emerge dai dati della Camera di Commercio in merito all’agricoltura è tutt’altro che confortante. Ne viene fuori la fotografia di un comparto in forte crisi, che negli ultimi 10 anni ha perso circa il 50% delle aziende agricole presenti sul territorio e questo non può che preoccuparci fortemente e portarci a chiedere l’intervento della Regione, del Governo e dell’Unione Europea per mettere a punto dei provvedimenti che sostengano l’agricoltura”. A dirlo è il presidente della Cia Toscana Nord, Luca Simoncini, commentando i dati dell’ente camerale.

Il periodo preso in esame sono i 10 anni dal 2010 al 2020 ed evidenziano come le aziende agricole in provincia di Lucca siano scese dalle 6.543 del 2010 alle 3.469 del 2020, registrando un calo del 47%.

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La contrazione del numero delle aziende agricole corrisponde anche a una flessione di Superfice agricola usata (Sau), dove si registra una flessione negativa del 37,8% (da 24.344 ettari del 2010 a 15.137 ettari del 2020).

“Interessante per le nostre analisi anche il tipo di utilizzo che viene fatto dei terreni agricoli – prosegue Simoncini -: emerge, infatti, che oltre la metà della Sau, compresi gli orti familiari, è coltivata a seminativi (57,3%) e seguono le coltivazioni legnose agrarie (23.5%), rappresentate soprattutto da piante di olivo, di vite e piante fruttifere, mentre i prati permanenti, utilizzati per il pascolo sono il 19,2%, ma solo i seminativi risultano in aumento rispetto al 2010 (+8,5%), mentre negli altri settori si assiste a un progressivo e inesorabile abbandono delle produzioni. Altro calo a cui si assiste impotenti è quello degli allevamenti che sono passati da essere 1197 nel 2010 ai 1096 di dieci anni dopo (-8,4%), così come calano anche le aziende iscritte ai registri camerali, che registrano nel 2023 una diminuzione di 35 unità”.

Una situazione non facile, che non migliora nemmeno se si guarda l’export: “A fare la parte del leone – illustra Simoncini – è l’olio, che rappresenta l’83% di export del settore, mentre diminuisce il dato relativi alle bevande (-2.2%). Ad ogni modo, nel 2023 abbiamo assistito in provincia di Lucca a una crescita dell’export pari al 17.2% rispetto all’anno precedente e questo è uno dei pochi dati confortanti che emergono da questa ricerca”.

Quello che la Cia Toscana Nord chiede, per voce del suo presidente, è una mobilitazione nell’individuazione di provvedimenti straordinari che permettano un reale rilancio del comparto. “Non si può e non si deve più rimandare l’affrontare questi problemi – afferma Simoncini -. Ognuno per quelle che sono le sue competenze, Governo, Regione e Unione Europea, devono mettere a punto un piano che preveda il rilancio del comparto agricolo, in quanto questo rappresenta una ricchezza del territorio, che deve venire valorizzata e non lasciata da parte e dimenticata, come sembra stia accadendo in questo momento in cui ci si muove ben poco nel concreto per aiutare gli agricoltori”.

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