“Quest’anno l’8 Marzo nella nostra provincia assume un significato ancora più profondo, dopo quanto accaduto nei giorni scorsi a Fornaci di Barga. E’ una Festa della Donna che ci impone di fermarci e di riflettere. Una riflessione che non può prescindere da alcune considerazioni che, come Commissione Pari Opportunità della Provincia, riteniamo fondamentali e che non possono che partire da quella che, per arginare il dilagare della violenza sulle donne, ci si deve muovere sulla strada della prevenzione. Una strada che non è unica, ma ha molteplici direzioni e un unico obiettivo, quello di riuscire a cambiare la mentalità patriarcale che permea la società a tutti i livelli e a prescindere dal genere di appartenenza”.
A dirlo è la presidente della Commissione Pari Opportunità, dottoressa Piera Banti, che coglie l’occasione per fare un bilancio dell’anno appena trascorso sulla violenza sulle donne.
“I numeri della violenza sulle donne, registrati dal Codice Rosa – prosegue Banti, responsabile del Codice Rosa per l’azienda Usl – registrano un aumento che dobbiamo arginare. I dati raccolti ai Pronto Soccorso di Lucca, della Versilia e della Valle del Serchio ci dicono che nel 2023 abbiamo avuto 257 casi di maltrattamento su adulti e 10 abusi sessuali. Per quanto riguarda i minori, i maltrattamenti sono stati 35 e un abuso sessuale. Le percentuali vedono l’84% degli adulti essere donne (16% uomini), mentre per i minori la forbice delle percentuali si fa più piccola: 52% sono femmine e 48% sono maschi“.
Per arrivare a un vero cambiamento per la dottoressa Banti: “Il primo e più importante lavoro deve venire fatto con le nuove generazioni, partendo fin da piccolissimi: è facendo acquisire loro una consapevolezza concreta di parità di genere si può pensare di cambiare la società. Bisogna, poi, che vi sia una sempre maggiore sinergia con le forze dell’ordine e che queste siano in grado di poter intervenire fattivamente fin dalle prime avvisaglie di violenza”.
“Ma ancora non basta – prosegue -. E’ necessaria una sempre maggiore consapevolezza nelle donne che la violenza non è solo fisica, ma può essere economica, psicologica o sessuale in egual misura. Per questo si deve imparare a riconoscere i segnali che ci avvertono che siamo di fronte a un comportamento vessatorio che, domani, potrebbe avere esiti drammatici”.
“A livello internazionale sono stati individuati nove comportamenti ‘segnali di allerta’:
- indifferenza;
- ricatto;
- umiliazione;
- manipolazione;
- gelosia;
- controllo;
- intrusione;
- isolamento;
- intimidazione.
Ogni atto che possa essere ricondotto a uno di questi atteggiamenti è un comportamento che nasconde una forma di abuso e di questo dobbiamo essere consapevoli, per non trascurare quei campanelli d’allarme che, una volta individuati, si possono neutralizzare”.
“La strada non è sicuramente facile, né rapida – conclude Banti – ma questo deve solo stimolarci a fare di più e a mettere in atto azioni che aiutino questi cambiamenti. Per questo, come Commissione Pari Opportunità della Provincia, tra le varie iniziative, siamo impegnate nella promozione di una parità di trattamento tra uomini e donne sul luogo di lavoro: far sì che a una donna sia riconosciuta la propria professionalità e che a questo riconoscimento corrisponda un trattamento economico pari a quello riservato ai colleghi maschi. Oltre a un fatto di giustizia, in questo riconoscimento vi è anche il presupposto per un’indipendenza economica della donna che fa sì che possa guardare al proprio futuro senza l’assillo di dover subire ricatti in questo senso. Ma questa è solo una delle azioni che stiamo mettendo in campo e che saranno sempre più mirate a far sì che quella prevenzione e quel cambio di mentalità divengano realtà in tempi il più brevi possibile”.