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mercoledì, Marzo 19, 2025

Il 9,5% dei comuni toscani è privo di sportelli. Nasce un osservatorio regionale sulla desertificazione bancaria

Il Consiglio regionale toscano ha approvato una risoluzione per promuovere l’istituzione di un osservatorio regionale sulla desertificazione bancaria. La proposta è stata approvata con il sostegno della maggioranza di centrosinistra; la minoranza di destra ha scelto di non partecipare al voto, mentre il Movimento 5 Stelle si è astenuto.

La risoluzione impegna la Giunta regionale ad istituire un osservatorio regionale sulla desertificazione bancaria, coinvolgendo, tra gli altri, le rappresentanze istituzionali, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali ed i principali soggetti del settore bancario presenti sul territorio toscano, con il compito di monitorare l’evoluzione del fenomeno, raccogliere ed analizzare dati aggiornati sulle chiusure degli sportelli, nonché di promuovere soluzioni mirate a garantire la presenza di tali servizi nelle aree più svantaggiate tenendo conto delle specifiche esigenze dei territori”.

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Nel testo viene premesso che:

  • “la desertificazione bancaria rappresenta la chiusura progressiva degli sportelli bancari, riducendo l’accesso ai servizi finanziari per i residenti in determinati territori. Tale fenomeno si è intensificato negli ultimi anni a causa delle strategie di riduzione dei costi da parte degli istituti bancari e della crescente digitalizzazione, che ha portato alla chiusura di numerose filiali, soprattutto nelle aree a bassa densità abitativa, lasciando molte comunità senza punti di accesso diretto ai servizi bancari di base e limitando la loro capacità di svolgere operazioni essenziali in loco, come il ritiro di contante o la gestione dei conti correnti;
  • la desertificazione bancaria ha conseguenze particolarmente rilevanti nelle aree interne, rurali e montane, dove anche le alternative digitali sono spesso insufficienti a causa della mancanza di infrastrutture adeguate;
  • ciò comporta un isolamento crescente per le persone residenti in queste aree, con un rischio di esclusione sociale ed economica per coloro che, a causa dell’età avanzata o di una scarsa alfabetizzazione digitale, non sono in grado di utilizzare efficacemente i servizi di home banking, i quali necessitano di connessioni stabili e di competenze digitali non sempre disponibili”.

Nella risoluzione viene tracciato anche un quadro della situazione: “al 30 giugno 2024, sono 3.282 i comuni italiani privi di sportelli bancari, pari al 41,5 per cento del totale, con circa 10,5 milioni di persone che non hanno accesso a sportelli nel loro comune di residenza. Questo dato evidenzia una progressiva perdita di servizi essenziali per le comunità locali, con un impatto significativo sulla capacità dei cittadini di gestire i propri risparmi ed accedere a servizi di consulenza bancaria, anche per la gestione delle pensioni e dei pagamenti ricorrenti, attività che diventano sempre più complesse in assenza di un punto fisico di riferimento”.

Per quanto riguarda la Toscana “il fenomeno della desertificazione bancaria ha un impatto rilevante: 46mila persone risiedono in comuni che non registrano la presenza di alcuna banca e 103mila persone risiedono in comuni che hanno un solo sportello bancario. Inoltre, il 9,5 per cento dei comuni toscani non dispone di sportelli bancari ed un ulteriore 18 per cento ha solo una filiale operativa”; inoltre “2.900 imprese hanno sede in comuni che non vedono la presenza di alcuna banca e 7.400 imprese hanno sede in comuni con un solo sportello bancario. Nel complesso, la superficie del territorio toscano priva di sportelli bancari è pari al 5 per cento del totale”.

“La riduzione degli sportelli bancari nei comuni – si evidenzia nella risoluzione – , con particolare riferimento a quelli di piccole dimensioni, rappresenta una perdita rilevante per l’economia locale, con ripercussioni sulle attività economiche, in particolare quelle delle piccole e medie imprese, che vedono diminuire le possibilità dirette di accesso al credito, elemento essenziale per la loro crescita e sostenibilità”. Inoltre “la desertificazione bancaria incide negativamente anche sul tessuto sociale, rendendo più difficoltoso per i residenti, specialmente per le fasce di popolazione più vulnerabili, accedere a servizi essenziali per la gestione quotidiana delle proprie finanze, con un effetto di ulteriore marginalizzazione delle aree interne”.

La conseguenza è che “la chiusura degli sportelli bancari contribuisce ad accentuare il digital divide, poiché non tutte le fasce di popolazione dispongono ancora delle competenze digitali necessarie per utilizzare le piattaforme online messe a disposizione dagli istituti di credito. Questo fenomeno colpisce in modo particolare le persone anziane, che spesso trovano difficoltà nell’utilizzo dei servizi di home banking, e coloro che vivono in aree con una scarsa copertura della rete internet, dove la qualità della connessione non è sufficiente per garantire un accesso adeguato ai servizi bancari digitali, creando un ulteriore divario tra aree urbane e aree periferiche”.

Il fenomeno era già stato affrontato dal Consiglio regionale che, con risoluzione 21 febbraio 2023 n. 244 (In merito al fenomeno della desertificazione bancaria, con particolare riferimento alle aree interne della Toscana), aveva “sottolineato la necessità di interventi urgenti per mitigare gli effetti negativi della riduzione degli sportelli bancari, impegnando la Giunta regionale a promuovere azioni a livello nazionale e locale per garantire la permanenza dei servizi bancari nelle aree più svantaggiate e per sostenere le comunità che risentono maggiormente della chiusura delle filiali”.

Il Consiglio regionale ritiene quindi che “l’istituzione di un osservatorio regionale sulla desertificazione bancaria può essere uno strumento efficace per monitorare l’andamento delle chiusure degli sportelli ed analizzare in modo puntuale le esigenze delle diverse comunità. Questo organismo potrebbe favorire la raccolta di dati aggiornati, l’analisi delle criticità specifiche del territorio e la promozione di iniziative mirate a mantenere una rete minima di servizi bancari anche nelle aree meno servite, coinvolgendo le istituzioni, le associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali in un dialogo costante per sviluppare soluzioni innovative”. Inoltre “un osservatorio regionale potrebbe, inoltre, contribuire ad individuare buone pratiche già sperimentate in altre regioni, come la creazione di sportelli mobili o la collaborazione con altre istituzioni locali per garantire un punto di accesso ai servizi bancari, adattando tali soluzioni alle specificità del territorio toscano e favorendo il mantenimento di un servizio di prossimità per i cittadini che vivono nelle aree a rischio di desertificazione”.

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