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lunedì, Giugno 9, 2025

Il ruolo dell’empatia nella cura: web conference internazionale con il Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva

In occasione della Giornata Mondiale dell’Empatia, Gruppo Italiano Felicità e Salute Positiva ha organizzato nei giorni scorsi una web conference per riflettere sul valore dell’empatia nella pratica sanitaria. L’evento ha visto la partecipazione di operatori, formatori e studiosi impegnati a promuovere relazioni di cura fondate sull’ascolto e sulla comprensione reciproca.

Tra gli interventi principali, quelli di Tommaso Bellandi e Alessandro Cerri, entrambi attivi nella struttura di Sicurezza del paziente dell’Azienda USL Toscana nord ovest. I due relatori hanno evidenziato come l’empatia insieme alla comunicazione centrata sulla persona rappresenti una componente essenziale della sicurezza delle cure, contribuendo a rafforzare il legame di fiducia tra operatori e pazienti e a prevenire situazioni di rischio.

La conferenza si è aperta con la lettura magistrale della docente del dipartimento di Psicologia cognitiva dell’Università di La Laguna, a Tenerife (Spagna) Naira Delgado Rodriguez. Invitata dal gruppo dei docenti junior che si occupa della formazione degli operatori sanitari all’interno dell’Azienda USL Toscana nord ovest, la nota psicologa spagnola è da tempo punto di riferimento internazionale per i suoi studi sul rapporto tra empatia e burnout (una condizione di sofferenza che può colpire i sanitari per il peso emotivo della loro professione).

Nel corso della sua relazione, ha presentato una rassegna della letteratura scientifica più recente, sottolineando come l’empatia, in particolare quella cognitiva, ovvero fondata sulla capacità di comprendere e assumere il punto di vista dell’altro, abbia un effetto protettivo nei confronti del burnout. Questa forma di empatia provoca un aumento della soddisfazione personale e previene l’esaurimento emotivo e depersonalizzazione che sono due sintomi importanti del burnout.

Nelle sue conclusioni, la professoressa Delgado Rodriguez ha ribadito un aspetto cruciale: l’empatia non è una reazione automatica, bensì un atto deliberato, una scelta consapevole compiuta da chi desidera entrare in relazione con l’altro. Proprio questo carattere intenzionale consente di distinguerla da una semplice risposta spontanea. L’esercizio consente di migliorare questa capacità.

La conferenza è proseguita con una serie di interventi a cura dei docenti junior del gruppo di formazione della Asl.

Giovan Battista Previti, medico rianimatore dell’ospedale “San Luca” di Lucca, e Stefano Maiorano, rianimatore all’ospedale Cantonale di Lugano (Svizzera), hanno affrontato il tema delle differenze di genere nei comportamenti empatici nella relazione tra medico e paziente. Entrambi hanno ricordato come, nella maggior parte degli studi, le donne ottengano punteggi di empatia più alti degli uomini, e hanno discusso alcune possibili spiegazioni di questi effetti, sia di natura culturale sia di origine evolutiva.

Maykol Costa, tecnico sanitario di radiologia medica e componente junior del gruppo docenti dell’Azienda USL Toscana nord ovest per la formazione sulla comunicazione, è intervenuto con Mario Cerati, libero professionista di Milano e vicepresidente nazionale della Società Italiana di Medicina Narrativa. Insieme hanno trattato il tema della soddisfazione e del benessere degli operatori sanitari che adottano un approccio comunicativo empatico e centrato sulla persona. Il loro contributo è stato particolarmente apprezzato anche per la condivisione di esperienze personali, che ha mostrato come l’adesione a questa formazione abbia inciso positivamente sul loro benessere professionale.

Samantha Cipressi, medico oncologo e radioterapista dell’ospedale “Apuane” di Massa, ha portato una riflessione sull’importanza dell’empatia in ambito familiare e scolastico, insieme a una logopedista libero-professionista. Le due relatrici hanno sottolineato quanto sia fondamentale trasmettere i principi dell’empatia nella comunicazione con bambini e adolescenti, sia all’interno della famiglia sia a scuola, per migliorare le relazioni e favorire, fin dall’infanzia, lo sviluppo della capacità di empatizzare con gli altri, a beneficio della vita relazionale futura.

Monica Torre, infermiera dell’Azienda USL Toscana nord ovest in servizio nell’ambito del dipartimento di Salute mentale, ha evidenziato l’impegno formativo assunto dall’Azienda nel promuovere la qualità della relazione con il cittadino. Ha ribadito la necessità di estendere la formazione empatica e comunicativa a tutti i professionisti aziendali che operano a contatto con il pubblico, come parte integrante di un percorso continuo di miglioramento della qualità delle cure.

Le conclusioni della conferenza sono state affidate a Irene Cavasini, medico di medicina generale, che opera nel territorio di Lucca, che ha sottolineato quanto sia importante ritrovarsi in momenti come questo per rinnovare il senso degli obiettivi condivisi e per celebrare, con consapevolezza, la Giornata Mondiale dell’Empatia.

Ha chiuso l’incontro Sergio Ardis, segretario nazionale del gruppo italiano Felicità e Salute Positiva e direttore della struttura Relazioni con il pubblico, partecipazione e accoglienza dell’Azienda USL Toscana nord ovest. Ardis ha espresso grande soddisfazione per l’andamento della giornata, evidenziando che “è stato un modo molto utile per celebrare una ricorrenza che ci ricorda quanto sia importante prepararci a comunicare nel miglior modo possibile con le persone che soffrono all’interno delle nostre strutture”. Ha inoltre sottolineato la significativa partecipazione all’evento: 182 persone collegate alla conferenza, tra operatori sanitari e cittadini: “È un segnale importante – ha concluso – che ci incoraggia a proseguire nella diffusione di una cultura della comunicazione empatica e centrata sulla persona”.

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