Nel corso dei primi tre mesi del 2022 il tessuto imprenditoriale lucchese ha segnato un incremento marginale: le imprese attive in provincia al 31 marzo sono salite a quota 36.524, evidenziando un marginale incremento di 17 unità rispetto a dicembre 2021.
Nel confronto con il mese di marzo dello scorso anno la dinamica appare più sostenuta, con una crescita delle imprese attive di 416 unità (+1,2%), meglio della media regionale che è risultata in calo del -0,2% sia nei primi tre mesi dell’anno sia rispetto a dodici mesi prima.
I processi di nati-mortalità del tessuto imprenditoriale restano deboli: la forte relazione tra clima di fiducia e natalità delle imprese trova conferma nei dati e rende evidente il significativo scoraggiamento nell’avvio di nuove attività che sta caratterizzato gli ultimi anni.
Le 741 iscrizioni al Registro delle Imprese rilevate nei primi tre mesi del 2022 restano al disotto dei livelli pre-crisi e anche del primo trimestre 2021, quando si erano fermate a 755.
Le cancellazioni sono tornate a crescere, pur rimanendo sui minimi storici, attestandosi a 691 nel trimestre (al netto di quelle operate d’ufficio), un valore inferiore di quasi un terzo rispetto alla corrispondente media 2017-2019 ma in lieve aumento rispetto ai primi tre mesi del 2021 quando erano scese a 635. L’aumento riflette un progressivo ritorno alla normalità dopo la forte contrazione legata ai ristori governativi per la forzata riduzione dell’attività, ma vanno tenuti presenti anche gli aspetti stagionali che influenzano il bilancio di inizio anno, con le chiusure comunicate sul finire dell’anno precedente e rilevate statisticamente a gennaio.
I dati del primo trimestre del 2022 restituiscono un sistema imprenditoriale che cresce soprattutto grazie alla filiera dell’edilizia (+38 imprese attive) e dei servizi a essa collegati, confermando la spinta determinata dagli incentivi in favore delle famiglie per gli interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare.
In positivo anche l’industria (+5 imprese attive) mentre il comparto dei servizi, che nel complesso racchiude il 64,3% delle imprese operanti in provincia (23.469 unità), ha mostrato una diminuzione di 33 imprese nei primi 3 mesi dell’anno, concentrata nel commercio che ha perso 51 unità -riflettendo la chiusura di attività colpite dalla pandemia che, probabilmente, avevano atteso i saldi di inizio anno prima di cessare l’attività-, nell’alloggio e ristorazione (-15 unità) e nelle altre attività dei servizi (-18 unità). Le dinamiche più positive hanno invece interessato l’affitto e gestione di immobili di proprietà o in leasing (+21 imprese), il noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+12 unità) e le attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento che hanno recuperato 7 unità nel trimestre. In calo l’agricoltura, silvicoltura e pesca, con una flessione contenuta in 5 unità tra gennaio e marzo.
A livello territoriale, l’incremento del tessuto imprenditoriale si è concentrato in Versilia (16.695 imprese attive) dove le imprese sono aumentate di 45 nuove unità nei primi tre mesi dell’anno; la Piana di Lucca (15.463 imprese) ha registrato un calo contenuto in 10 unità, mentre per la Valle del Serchio (4.366) la diminuzione è stata di 18 unità.
Sotto il profilo organizzativo, infine, le società di capitali restano la forma giuridica di riferimento per quanti decidono oggi di lanciarsi in un’iniziativa imprenditoriale: nei primi tre mesi dell’anno le società di capitale sono cresciute di 110 unità (+1,2%), trainate da SRL e SRL semplificate. Le società di persone hanno invece mostrato una marginale flessione, contenuta in 10 unità (-0,2%), e le imprese individuali, che rappresentano ancora oltre la metà del tessuto imprenditoriale lucchese, hanno perso 82 unità da inizio anno (-0,4%). Stabili le altre forme (cooperative, consorzi, etc.).
Il comparto artigiano ha mostrato una sostanziale stazionarietà, con una dinamica ancora particolarmente rallentata anche se in lieve miglioramento rispetto al primo trimestre 2021: tra gennaio e marzo le iscrizioni di imprese artigiane in provincia si sono fermate a 262, mentre le cessazioni sono ulteriormente diminuite a quota 274, determinando un saldo imprenditoriale negativo per 12 unità.