La situazione economica delle imprese di Lucca, Massa-Carrara e Pisa, sebbene in peggioramento rispetto alle previsioni fatte nei mesi scorsi, rimane complessivamente positiva, con una crescita degli organici e del fatturato che interessa tutti i territori ad eccezione di Pisa. Per il 2024 le aziende delle tre province prevedono un ulteriore peggioramento sul fronte del fatturato, a causa dei conflitti globali, della politica monetaria ancora restrittiva e del rallentamento delle economie partner, oltre che alla fine degli incentivi edilizi. Tuttavia le imprese non si arrendono e corso del 2024 prevedono di adottare alcune azioni prioritarie per affrontare le sfide che le attendono: migliorare la pianificazione economico-finanziaria, investire nella formazione professionale, potenziare la digitalizzazione e promuovere pratiche sostenibili per adattarsi alle nuove tendenze di mercato. Questi, in sintesi, i risultati dell’indagine annuale “ClimaImpresa”, condotta questa primavera dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e dall’Istituto Studi e Ricerche su di un campione di 551 imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa, alcuni dei quali sono stati rilasciati in anteprima il 17 maggio durante la presentazione del rapporto annuale sull’economia.
“Nonostante il contesto economico sfidante – afferma il Presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest, Valter Tamburini – le imprese delle Toscana Nord-Ovest hanno mostrato una notevole resilienza. La nostra indagine evidenzia che le aziende puntano su digitalizzazione, economia circolare e migliore gestione dei flussi di cassa per affrontare le sfide future: la Camera di Commercio è al loro fianco in questo percorso. Attraverso i Punti Impresa Digitale (PID), offriamo formazione, assessment e supporto economico per migliorare il livello di digitalizzazione delle aziende. In tema di sostenibilità, con il servizio SUSTAINability aiutiamo le imprese a individuare strategie di sviluppo legate agli obiettivi ESG, fornendo strumenti di autovalutazione e spunti operativi per migliorare le performance ambientali e sociali. Inoltre, attraverso la scuola d’impresa INNOVA, realizzata in collaborazione con il Polo Tecnologico Lucchese e gli Ordini professionali, siamo impegnati a promuovere la formazione per la competitività delle imprese attraverso un programma integrato di incontri dedicati alla gestione d’impresa, alla tutela della proprietà industriale e all’applicazione di tecnologie innovative. Siamo convinti che, attraverso il nostro impegno e il sostegno della comunità economica, le imprese del nostro territorio potranno continuare a crescere e prosperare, affrontando con successo le sfide del mercato.”
Per le imprese della provincia di Lucca, il quadro economico del 2023 rimane positivo, sebbene si sia deteriorato rispetto alle previsioni formulate nei mesi scorsi. I dati di consuntivo sul 2023 dicono che il 37% delle aziende ha registrato un aumento del fatturato, mentre il 32% ha subito diminuzioni, generando un saldo positivo del 5%. Anche l’occupazione è cresciuta del 4,4% rispetto all’anno precedente, rappresentando la migliore variazione di tutta la Toscana Nord-Ovest. Per il 2024, le prospettive sul giro d’affari rimangono moderatamente positive, nonostante il peggioramento registrato nel settore delle costruzioni a causa della fine dei bonus e la riduzione del potere di acquisto delle famiglie che impatta soprattutto sul commercio. Il saldo aumenti-diminuzioni del fatturato si attesta a +4 punti percentuali. Tuttavia, sul versante esterno, le imprese lucchesi sono preoccupate per la politica monetaria ancora restrittiva della BCE, per i conflitti bellici e per il rallentamento delle economie tedesca e cinese, non trascurando neppure gli effetti negativi degli eventi meteorologici. Sul fronte interno le aziende della provincia di Lucca segnalano come fattori interni impattanti la pressione fiscale, la perdita di potere d’acquisto delle famiglie e l’eccessiva burocrazia. Per affrontare queste sfide, intendono potenziare la pianificazione economico-finanziaria per contrastare le difficoltà sul versante del credito, investire nella formazione dei dipendenti per garantire personale adeguato e concentrarsi sul rafforzamento degli ormai indispensabili processi di digitalizzazione e risparmio energetico-economia circolare.
Il quadro economico di consuntivo del 2023 in provincia di Massa-Carrara rimane estremamente positivo, superando le aspettative formulate nei mesi scorsi. Il 41% delle attività ha infatti registrato aumenti di fatturato, mentre solo il 19% ha subito diminuzioni, portando a un saldo positivo di ben 22 punti: il migliore dell’area. Sul fronte dell’occupazione, si è registrata una crescita dello 0,3%. Tuttavia, le prospettive per il 2024 mostrano un clima meno ottimistico soprattutto nei settori delle costruzioni, a causa della fine dei bonus, e del commercio, in difficoltà a causa della riduzione del potere di acquisto delle famiglie e delle nuove abitudini di consumo. Il saldo aumenti-diminuzioni del fatturato scende infatti a -6 punti percentuali. Le preoccupazioni principali delle imprese di Massa-Carrara in merito a fattori globali riguardano i conflitti, la politica monetaria restrittiva e il rallentamento delle principali economie mondiali, nonché gli effetti (indiretti) del blocco del Canale di Suez sul porto di Carrara. A livello interno, la pressione fiscale elevata, la diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie e l’eccessiva burocrazia sono fonti di inquietudine. Per affrontare le sfide del 2024, le aziende di Massa-Carrara puntano sulla formazione dei dipendenti, sull’ottimizzazione della pianificazione economico-finanziaria, data la difficoltà di accesso al credito, sulla digitalizzazione, sul risparmio energetico e sull’economia circolare, oltre alla creazione di reti tra imprese per il raggiungimento di obiettivi comuni.
In provincia di Pisa, il quadro economico delle imprese nel 2023 si è rivelato negativo: il 32% delle aziende ha riportato aumenti di fatturato, mentre il 35% ha subito diminuzioni, generando un saldo negativo di -3 punti percentuali. Sul fronte occupazionale, si è registrata una crescita dello 0,7%. Per il 2024, il clima di fiducia tende a rimanere negativo, a causa del peggioramento nelle costruzioni e nel commercio, con un saldo aumenti-diminuzioni del giro d’affari che scende a -16 punti percentuali. Tra i fattori globali che più preoccupano le imprese pisane si segnalano i conflitti, la politica monetaria restrittiva, il rallentamento delle principali economie mondiali e il blocco del Canale di Suez. Per quanto riguarda i fattori interni, le imprese pisane sono preoccupate per la diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie, per l’elevata pressione fiscale e per l’eccessiva burocrazia. Per affrontare le sfide del 2024, le aziende intendono investire nel miglioramento della pianificazione degli aspetti economici e finanziari, poiché gestire il flusso delle risorse è cruciale in un contesto in cui il credito rimane costoso. Anche la formazione professionale dei dipendenti è ritenuta fondamentale, considerando la difficoltà nel reperire personale qualificato e il potenziamento dei processi di digitalizzazione e dell’economia circolare rappresenta una priorità, dato che queste pratiche possono contribuire significativamente all’efficienza e alla sostenibilità delle attività aziendali.