È stato pubblicato su una importante rivista scientifica internazionale (“Prognostic Role of Lung Ultrasound in Children with Bronchiolitis: Multicentric Prospective Study”. J. Clin. Med. 2022, 11,4233. https://doi.org/10.3390/ jcm11144233) uno studio multicentrico pediatrico italiano sulle bronchioliti coordinato da tre medici che all’inizio dello studio erano tutti in Azienda Toscana nord ovest e che ha visto coinvolti 14 centri pediatrici italiani (tra cui il Gemelli e il Bambino Gesù di Roma, il Sant’Orsola di Bologna, il Canizzaro di Catania, la Neonatologia di Pisa).
“Le bronchioliti – spiega l’Asl sulla propria pagina Facebook – sono infezioni respiratorie virali che colpiscono soprattutto i lattanti sotto i due anni di vita causando sintomi come rinite, tosse, respiro frequente, difficoltà ad alimentarsi, difficoltà respiratoria. La bronchiolite ha un andamento epidemico, come tutti i virus respiratori, e risulta più frequente nel periodo da novembre ad aprile. Lo scorso anno è stata particolarmente impegnativa come incidenza e gravità di casi in tutta Italia”.
Questo studio è stato condotto dalla dottoressa Antonella Amendolea della Pediatria di Cecina e dalla dottoressa Laura Gori, in precedenza della Pediatria di Barga e da poco trasferitasi alla Pediatria Universitaria 1 dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa, sotto la direzione del dottor Gino Soldati, recentemente andato in pensione, per anni referente dell’ambulatorio di Ecografia interventistica all’ospedale di Castelnuovo Garfagnana e direttore scientifico della Accademia di Ecografia Toracica (AdET).
“L’iniziativa – afferma l’Asl – dimostra come l’ecografia polmonare permetta di distinguere una bronchiolite lieve da una bronchiolite moderata o grave tramite uno score ecografico”.
Lo studio è stato promosso dall’Azienda USL Toscana nord ovest nel 2018 ed è durato due anni (è terminato nel 2020, in piena pandemia di Covid).
“Risulta attualmente lo studio più consistente per casistica pubblicata nella letteratura scientifica internazionale – prosegue la nota – e il primo a realizzare uno score ecografico che possa essere predittivo della gravità della bronchiolite”.
“L’ecografia polmonare e questo score ecografico – conclude l’Asl – permetteranno una miglior gestione dei bambini in Pronto soccorso, nei reparti di Terapia intensiva pediatrica e nelle Terapie intensive neonatali per evitare l’uso eccessivo di radiazioni ionizzanti in questa popolazione molto sensibile”.