Ricorre domani, 31 maggio, “La giornata mondiale senza fumo”. I centri antifumo dell’ASL Toscana nord ovest (vedi sotto) saranno aperti, dalle 9 alle 12, per consulenze sui diversi metodi di dissuasione dal fumo. L’ASL attraverso i centri antifumo e i programmi di prevenzione, da anni sostiene chi desidera smettere di fumare con specifici interventi di educazione e promozione della salute, trattamenti di tipo individuale e di gruppo che si basano su un approccio cognitivo – comportamentale, in alcuni casi integrati con l’impiego di terapie farmacologiche mirate.
“Il fumo è tra i fattori di rischio che concorrono maggiormente allo sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie ed è riconosciuto dall’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) come uno dei più gravi problemi di salute pubblica globali”, afferma Maurizio Varese, responsabile dell’area delle dipendenze dell’ASL Toscana nord ovest, che ricorda anche quanto sia importane smettere di fumare: “Il problema delle morti da fumo di tabacco, se pur abnorme, è quello maggiormente arginabile tramite interventi sanitari strutturati e integrati. Smettere di fumare da vantaggi immediati a vari organi come cuore e polmoni e chi smette prima dei 35 anni, secondo l’American Cancer Society, annulla del 90% le conseguenze negative sopra descritte. Per questo invito tutti a recarsi nei nostri centri dove sono presenti professionisti formati e motivati. Smettere di fumare è possibile, e se la sola forza di volontà non basta, si possono seguire i percorsi di disassuefazione al fumo organizzati dalla ASL”.
Secondo una stima del maggio 2022 dell’Istituto Superiore di Sanità, quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) fuma tabacco. Dal 2019 c’è stato un incremento del 2,2%, e nell’ultimo anno si sta assistendo a un incremento nella percentuale dei fumatori in entrambi i sessi.
In aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% nel 2022 rispetto al 1,1% del 2019, ma più di una persona su tre le considera erroneamente meno dannose di quelle tradizionali. Infatti nell’aerosol generato dai prodotti a tabacco riscaldato, è stato rilevato un contenuto di nicotina simile alla sigaretta tradizionale e diverse sostanze dannose, come composti organici volatili, idrocarburi policiclici aromatici e monossido di carbonio, sebbene in quantità inferiore. L‘Istituto Superiore di Sanità, nella sua valutazione del dossier su IQOS (il primo prodotto a tabacco riscaldato lanciato sul mercato italiano) conclude che, a parità di uso e sulla base dei dati presenti, non ha trovato prove di una riduzione del rischio delle sigarette a tabacco riscaldato rispetto alla sigaretta tradizionale.