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venerdì, Novembre 22, 2024

La “Silver Economy”, una nuova giovane economia. Le opportunità legate ai servizi per gli over 65

Riceviamo e pubblichiamo in anteprima un articolo di Renzo Ponzecchi sulla “Silver Economy” che sarà pubblicato sul prossimo numero di “Leasing Time Magazine”, il mensile di economia e finanza diretto da Gianfranco Antognoli.

La figura dell’over 65 ai giardinetti su una panchina a leggere o impegnato a dare il becchime ai piccioni, oppure a verificare l’andamento dei lavori stradali si contrappone alla figura del pensionato che fa sport, va al cinema, al teatro, fa una vita sociale intensa e interessante. Il profilo dell’anziano del XXI secolo è completamente diverso da quello dell’anziano della seconda metà del XX secolo, per non parlare dei periodi storici precedenti.

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Condizione necessaria per dare spazio a queste attività è l’autosufficienza fisica e finanziaria. Il sistema di beni e servizi che mira a sfruttare il loro potenziale di acquisto e soddisfare le loro esigenze di vita, salute, turismo, cultura, informazione e comunicazione ha prodotto una nuova giovane economia: la “Silver Economy”.

I “babyboomer” sono consumatori esigenti, attenti alle evoluzioni economiche, dotati di potere d’acquisto maggiore rispetto ad altre generazioni. Le nuove generazioni hanno modi e aspirazioni diverse dai silver. Avendo condizioni finanziarie idonee, i giovani vedono nell’acquisto di immobili un investimento utile e necessario. Hanno una discreta presenza, nei loro progetti, anche l’acquisto di beni mobili. A differenza di loro anche per la diversa prospettiva di vita, sebbene aumentata ma completamente diversa, i silver preferiscono alienare beni immobili e trasferire le risorse acquisite in altri settori, quali polizze sanitarie, fondi pensione, finanziamenti agevolati, polizze assicurative, conti correnti dedicati, consulenza su investimenti e programmi assicurativi. Quindi destina buona parte dei propri risparmi alla pianificazione e alla gestione della propria vecchiaia.

La Silver Economy rappresenta un terzo di tutti i consumi privati in Italia. Riporto testualmente una stima fatta dal centro studi e ricerche “Itinerari Previdenziale” presieduto dal Professor Alberto Brambilla nel 2020: “Il PIL generato in Italia dalla cosiddetta Silver Economy, intesa come il complesso delle attività economiche rivolte alle persone di età pari o superiore a 65 anni, sarebbe quantificabile tra i 323,5 e i 500 miliardi di euro. Parliamo di un valore compreso tra il 20% e il 30% del PIL italiano nel 2020”.

Al sostegno dei silver non autosufficienti ci sono circa 4,6 milioni di persone fra badanti, addetti delle residenze sanitarie assistenziali, medici, infermieri e fornitori di beni e servizi a loro disposizione. Ogni giorno la richiesta di questi servizi si fa sempre più pressante, sempre secondo il rapporto di “Itinerari Previdenziale” quello che manca è invece un’offerta che sia adeguata alle esigenze e alle aspettative degli anziani. Sempre su questo rapporto “…si evidenzia che gli anziani soli saranno il 31,2% della classe anagrafica di riferimento nel 2030 e il 32,7% nel 2040”. Riporto un altro interessante passaggio di questa ricerca: “…l’assenza di figli si tradurrà, per esempio, in una più profonda pianificazione della vecchiaia attraverso investimenti mirati al mantenimento dei propri standard di benessere e consumi in ambito ricreativo”.

Il ruolo e gli impatti diretti della cosiddetta popolazione “silver” all’interno dell’economia globale, europea e nazionale sono ampiamente sottovalutati, la terza età “ringiovanisce” l’economia! Il “Welfare familiare” dove il sostegno dai padri per i figli, i nonni per i figli ed i nipoti, è la prova dell’importanza della loro presenza.

Studi della Commissione Europea condotti da Technopolis e Oxford Economics proiettano stime di espansione di questa economia di circa il 5% l’anno fino al 2025 per un totale complessivo di 5,7 trilioni di euro. Il maggior potenziale di sviluppo si ha con le aziende con prodotti che cercano di contenere gli effetti dell’invecchiamento. Non solo per mitigare il naturale decadimento fisico, ma anche dell’agilità mentale attraverso l’educazione digitale; con proposte commerciali; con azioni sociali che ricreino momenti di salutari discussioni perse con l’addio al mondo del lavoro.

Multinazionali di svariati settori hanno adottato l’invecchiamento come input commerciale strategico. La parte sanitaria, assicurativa e bancaria avrebbe ampi margini di crescita. Alcuni esempi: si prevede che per il settore oftalmico e audiologico si raggiunga, su un mercato globale, la cifra di 17,68 miliardi di dollari entro il 2029. Il mercato finanziario, bancario e assicurativo deve prestare grande attenzione, studiando nuove proposte ritagliate su questo tipo di clientela senior che ha tutte le risorse economiche per costituire un “target” privilegiato. In una società sempre più tecnologica l’innovazione sarà fondamentale, nella progettazione di beni e servizi, accompagnando così la longevità della popolazione e determinando così un nuovo modo di fare impresa.

Questa giovane economia non rappresenta semplicemente uno dei mercati, ma piuttosto “una economia trasversale” che comprende un’intera società, un’intera economia. La “Silver Economy” sarebbe attualmente la terza economia più grande del mondo, dietro solo agli Stati Uniti e Cina. È quindi sbagliato associare la generazione silver esclusivamente a maggiori costi sociali.

L’opportunità che il paese ha nel trasformare la presenza della generazione silver in un fattore di sviluppo e benessere non deve essere dispersa. Vorrei augurare a tutti gli over 65 di vivere come i protagonisti di un episodio della mitologia classica, tramandato nell’ottavo libro delle Metamorfosi di Ovidio: la storia di Filemone e Bauci, due vecchi sposi che in passato trascorrevano le loro giornate nell’amore reciproco, mantenendone ancora vivo il sentimento.

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