Nuovo appuntamento all’interno dell’ex manicomio di Maggiano con “Cercando il Filo – Fragilità, Forza, Bellezza, Arte”, iniziativa che unisce visite guidate, incontri di teatro sociale e conferenze di psicologia. Sabato 13 sarà affrontato il tema “La società dopo il Covid, quale strada percorrere”, prendendo lo spunto da una frase di Italo Calvino: “Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore“.
La giornata inizia alle 11 con la visita guidata straordinaria “Sorella Follia” che sarà ripetuta alle 14.30, un percorso che passa dalle stanze vissute da Mario Tobino fino alla zona museale dell’ex ospedale psichiatrico (prenotazione online su www.fondazionemariotobino.it). Nel pomeriggio, alle 16, avrà luogo la performance del Gruppo Donne di Maglia “Associazione Teatrale Guarnieri“ intitolata “Joc, il Gioco dell’Epidemia da Ionesco a Camus”, con la regia di Miriam Iacopi. In conclusione, alle 17, incontro con il dott. Enrico Marchi (neuropsichiatra e psicoterapeuta) e la dottoressa Elena Marchi (psicologa e psicoterapeuta).
“Donne di maglia” è una delle realtà formative della Associazione Teatrale Guarnieri di Lucca. Il nome lascia spazio a un quadro immaginario che coinvolge donne di varia età con la voglia di condividere, raccontare e giocare tra corpo e parola utilizzando il Teatro come mezzo di comunicazione. “Essere” più che apparire verso un condividere culturale che si snoda in percorsi segnati da un linguaggio grottesco e giocoso, mai scontato. Il gruppo nasce nel 2020/21 con un percorso esplicativo collegato alla scelta del nome, “Donne di maglia”, che va dall’incontro con Mario Lodi e la sua “Strabomba” ai racconti delle mamme provenienti dal Saharawi, Argentina, Palestina, Bosnia.
Lo scorso anno il Gruppo si consolida e lavora su “Joc” da Camus a Jonesco, scorci di vita senza tempo in un gioco di contrapposizioni dove la figura femminile appare forte e libera all’interno di uno spazio senza tempo.
“In una città senza tempo – si legge nella presentazione – , abitata da personaggi stravaganti, si diffonde all’improvviso una terribile epidemia. Nessuno conosce la causa, ma tutti ne discutono le ragioni. La gente muore per le strade, nelle case. La natura umana manifesta tutti i suoi limiti, l’impotenza di fronte ad un male sconosciuto si traduce in comportamenti bizzarri, in un’altalena di situazioni assurde a tratti comiche e a tratti drammatiche. L’ossessione per l’igiene diventa il veicolo attraverso cui la malattia si insinua e colpisce; il desiderio di libertà di un carcerato che vuole approfittare dell’assenza delle guardie è la strada verso l’annichilimento; l’idea grottesca che la morte punisce i poveri che vogliono essere tali si rivela in tutta la sua assurdità. la scienza interviene per dare una spiegazione, ma è fallace e lontana dalla realtà. Forse la chiave di svolta è una ribellione sociale, una ribellione che però rimane dormiente… All’improvviso, esattamente come è scoppiata, la malattia retrocede, e i cittadini gridano alla salvezza. Ma è una felicità effimera: una nuova devastazione è alle porte. La morte ritorna… perché non è soltanto una morte fisica. Solo l’uomo può decidere il cambiamento”.
Torna in scena così il gruppo adulti di Teatro Educazione della Associazione Teatrale Guarnieri diretto da Miriam Iacopi con il suo Teatro che parla di poesia e memoria. In questo momento delicato e particolare della nostra vita , l’arte e il teatro , sono strumenti preziosi per tornare a sentirci “Anime che si incontrano”. L’Associazione Teatrale Guarnieri, firmataria del Patto Lucca Learning City e dell’Osservatorio dei Diritti della Città di Lucca, svolge attività sia nel territorio lucchese sia nei vari poli di Teatro Educativo Nazionali. Orientata al Teatro come strumento di comunicazione e formazione pone attenzione al Teatro di comunità: “fare, creare e partecipare nell’ottica di coinvolgere cittadini di ogni età”.