Dopo una lunga attesa il momento è arrivato. Domenica 18 settembre, a partire dalle ore 17, si festeggia il ritorno nella Pieve di San Gennaro nel Comune di Capannori dell’Angelo Annunciante e della Madonna del parto, oltre che la presentazione dei restauri che hanno interessato l’edificio stesso.
La scultura è uno dei manufatti artistici più raffinati ed enigmatici del territorio lucchese e un anno fa è stata al centro nella chiesa di San Franceschetto a Lucca della mostra Se fosse un angelo di Leonardo… L’arcangelo Gabriele di San Gennaro in Lucchesia e il suo restauro, a cura di Ilaria Boncompagni, Oreste Ruggiero e Laura Speranza. La statua in terracotta dipinta, da alcuni attribuita ad un giovane Leonardo da Vinci, si è fermata a Lucca in attesa di tornare nella Pieve di San Gennaro sulle colline lucchesi, sua secolare collocazione, anch’essa appositamente restaurata per l’occasione grazie ad un intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
La statua, raffigurante l’Arcangelo Gabriele nel momento immediatamente precedente l’annunciazione, che si trovava in pessime condizioni conservative, è stata sottoposta ad un accurato restauro, reso possibile dalla disponibilità dell’Arcidiocesi di Lucca e realizzato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Promosso e finanziato dal Centro LEO LEV, che ha esposto precedentemente l’opera, il restauro ha restituito un capolavoro ritrovato, con la sua originaria policromia, quasi interamente perduta, consolidandone la struttura. Quest’ultima era stata infatti gravemente compromessa nel 1773, quando la statua fu colpita accidentalmente da da una scala e frantumata in oltre venti pezzi.
Realizzato a cavallo tra il XV e il XVI secolo, l’Angelo Annunciante della Lucchesia è stato protagonista di una lunga diatriba sulla sua paternità, che ha contribuito ad alimentare curiosità e interesse nel corso degli anni. E se fosse davvero un angelo di Leonardo? La questione dell’attribuzione iniziò nel 1957, quando lo storico e critico d’arte Carlo Ludovico Ragghianti la indicò, piuttosto prudentemente, come opera ascritta alla bottega di Andrea del Verrocchio. Fu lo studioso Carlo Pedretti, alla fine degli anni ’90, a fare il nome di un giovane Leonardo da Vinci, alimentando ulteriormente la fama e il mistero attorno all’opera. Più recentemente, Maria Teresa Filieri, così come Giancarlo Gentilini, l’assegnano, invece, allo scultore fiorentino Benedetto Buglioni, vicino ai della Robbia.
“Anche se la paternità dell’Angelo – dichiara la curatrice Ilaria Boncompagni – non è ancora stata accertata, le ipotesi su chi ne sia l’artefice sono molteplici e spingono quasi tutte verso la bottega di Andrea del Verrocchio. Quello che è certo è che l’autore aveva una mano assai sapiente, che è stata in grado di creare quest’opera così raffinata e misteriosa nelle fattezze, nel volto e nello sguardo. Un’opera che, grazie alla mia professione, ho avuto modo di approfondire con uno studio i cui risultati saranno presto annunciati in una prossima conferenza. L’Angelo della Pieve di San Gennaro ci riporta al nostro Rinascimento, e nel suo ruolo di messaggero ci consegna oggi, dopo questo periodo difficile, anche un annuncio di rinascita”.
Adesso l’Angelo Annunciante torna in quella che, da secoli, è la sua casa: la Pieve di San Gennaro sulle colline di Capannori, una delle più antiche della zona e della Toscana, risalente probabilmente al VI secolo. Come già detto, grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, anch’essa è stata sottoposta ad un articolato intervento di restauro che dapprima ha riguardato soprattutto il paramento esterno della struttura, poi il consolidamento dei laterizi e delle superfici lapidee e infine il trattamento per l’arresto dell’ossidazione e per la protezione di croci, perni e altri elementi metallici.
Ma ecco il programma. Alle ore 17, dopo un breve intrattenimento musicale a cura della Filarmonica ‘Luporini’ di San Gennaro, verrà celebrata la Santa Messa. Alle 18 sarà la volta dei consueti saluti istituzionali al termine dei quali verranno forniti dettagli tanto sui restauri delle statue quanto sull’intervento che ha riguardato la pieve. Chiuderà l’evento ancora la Filarmonica con un concerto, ideale finale in musica in una giornata di festa per un’intera comunità.