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venerdì, Novembre 22, 2024

L’Asl Toscana nord ovest è la prima a istituire l’Area della Cronicità che sarà diretta dal dottor Graziano Di Cianni

Prima in Toscana, la ASL Toscana nord ovest ha istituito l’Area della Cronicità diretta dal dottor Graziano Di Cianni, già responsabile della diabetologia aziendale. Quando parliamo di malattie croniche ci riferiamo  a patologie che sono caratterizzate da un lungo decorso, e che richiedono un’assistenza a lungo termine. Tutte patologie che rappresentano la principale causa di morti premature evitabili e disabilità e che rischiano di compromettere la sostenibilità dei sistemi sanitari e la prosperità sociale. L’aumento dell’aspettativa di vita, infatti, ha portato inevitabilmente ad un incremento della popolazione affetta da una o più patologie croniche.

I dati pubblicati  nel nuovo piano sulla cronicità approvato dal Ministero,  indicano che 5,5 milioni di italiani con 15 anni o più hanno 3 o più patologie non gravi (10,6% della popolazione con 15 anni o più), 2,8 milioni hanno al massimo 2 malattie croniche, di cui almeno una grave (5,3%) e 6,1 milioni hanno almeno 3 patologie incluse quelle gravi (11,7%), anche il  report Istat  riporta che nel 2019, più di un anziano su due, sopra i 65 anni, (circa 7 milioni di persone) presentava almeno tre patologie croniche. Questa quota raggiunge i due terzi negli ultra-ottantacinquenni, con una percentuale più elevata tra le donne.

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Il controllo delle malattie croniche richiede, dunque, un approccio multidisciplinare, con un ampio spettro di interventi coordinati a differenti livelli, per prevenirne l’insorgenza e assicurare la precoce presa in carico dei soggetti a rischio o già affetti da patologia al fine di rallentarne la progressione anche con interventi comportamentali.

“La neo Area della Cronicità rappresenta un modello innovativo e sostenibile di presa in carico del paziente cronico nel momento in cui accede al percorso ospedaliero e ambulatoriale – spiega Graziano Di Cianni – perché promuove sia le attività di prevenzione, sia l’assistenza alla cronicità e, soprattutto, garantisce un approccio omogeneo ai processi diagnostico – terapeutici, riducendo il peso della malattia sulla singola persona e sul contesto sociale. Inoltre, i servizi sanitari potranno essere più efficaci ed efficienti assicurando equità di accesso e omogenei i processi diagnostico – terapeutici nel campo delle malattie croniche, nonché ridurre il peso della malattia sulla singola persona e sul contesto sociale. Inoltre, i servizi sanitari potranno essere più efficaci ed efficienti in termini di prevenzione e assistenza, assicurando equità di accesso limitando le disuguaglianze sociali.  Infine, attraverso il modello a rete permetterà la gestione della cronicità multidisciplinarmente in moda da valorizzare sia il ruolo specialistico, sia tutti gli attori dell’assistenza primaria. Vorrei chiudere ringraziando il direttore del dipartimento delle specialità mediche, Roberto Andreini, per aver sostenuto e disegnato il nuovo modello e la direzione per la fiducia che mi ha sempre accordato”.

“Questo approccio – sostiene Andreini – permetterà interventi sempre più centrati sulla persona grazie alla migliore organizzazione dei servizi e ad una piena responsabilizzazione di tutti gli attori dell’assistenza. Anche la continuità assistenziale ne uscirà rafforzata e rimodulata sulla base dell’evoluzione e sul grado di complessità della patologia, garantendo un ingresso precoce della persona con malattia cronica nel percorso diagnostico-terapeutico multidisciplinare”.

“Uno degli obiettivi fondamentali di questo modello assistenziale è, infatti, quello di coinvolgere attivamente il paziente e chi gli presta assistenza in modo da stabilire un Patto di Cura nel quale gli obiettivi di salute siano concordati e comprendano anche l’educazione alla conoscenza della propria malattia, l’acquisizione della capacità di autovalutazione ed autocura, l’adesione ad obiettivi di perseguimento di stili di vita che migliorino il livello specifico di salute e l’esperienza di malattia”.

“La nomina del dottor Di Cianni, che ha al suo attivo una grande esperienza nel campo della cronicità, – afferma la direttrice generale della ASL Toscana nord ovest, Maria Letizia Casani – porterà sicuramente un valore aggiunto in un settore della medicina che coinvolge un numero sempre maggiore di pazienti. Per questo è necessario pensare ad una organizzazione sanitaria che tenga presente l’invecchiamento della popolazione. Non dimentichiamo che la presa in carico e la gestione delle malattie croniche assorbe circa l’80% dei costi sanitari e che anche il piano della cronicità nazionale riporta al centro del Servizio Sanitario Nazionale l’organizzazione dei percorsi finalizzati alla gestione delle malattie croniche”. 

Il dottor Graziano Di Cianni, specializzato in medicina interna, diabetologia e malattie del metabolismo, dopo essere stato dirigente medico all’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, dal 2010 è primario all’ospedale di Livorno. Oltre ad essere coordinatore della Commissione Diabetologica della Regione Toscana, è presidente nazionale dell’Associazione Medici Diabetologi e della rispettiva fondazione, nonché Consulente del Gruppo Interparlamentare per diabete e obesità e professore esterno al Corso di Laurea in Medicina e Scuola di Specializzazione in Endocrinologia. E’ autore di 120 pubblicazioni.

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