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venerdì, Novembre 22, 2024

“Le parole per dirlo”: il rapporto fra letteratura e malattia mentale in un convegno con scrittori, studiosi, artisti

Il primo riferimento letterario alla malattia mentale risale alla fine del Duecento, in un’opera fatta di brevi racconti, il Novellino: in una novella si narra di un medico di Bologna che fa fare un esperimento ai suoi studenti in un’aula universitaria. Da qui inizia il rapporto fra malattia mentale e letteratura, tema che sarà al centro del convegno internazionale “Le parole per dirlo. La malattia mentale: luoghi, persone, narrazioni” che si svolgerà venerdì 10 febbraio a Maggiano (Polo didattico di S. Maria a  Colle – Lucca) e sabato 11 a Pisa (Centro Congressi Le Benedettine).

“E’ il primo convegno in Italia che si tiene sul rapporto tra malattia mentale e narrazione: quello che vogliamo indagare è come la malattia mentale venga restituita attraverso le parole degli autori e quindi in letteratura”, spiega Marina Riccucci, docente di Letteratura italiana dell’Università di Pisa e curatrice dell’iniziativa.

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La due giorni ospiterà scrittori come Paolo Milone (L’arte di legare le persone, Einaudi), Fuani Marino (Svegliami a mezzanotte, Einaudi), il saggista Stefano Redaelli (autore di Beati gli inquieti), Isabella Tobino, nipote dello scrittore Mario Tobino, nonché presidente della Fondazione Tobino, l’attrice Livia Castellana, nonché studiosi ed accademici come Giulio Ferroni, Valeria Paola Babini, Anna Segre.

Sono inoltre previsti momenti ‘teatrali’ dedicati all’opera di Tobino e una intervista in differita ad Ascanio Celestini, che proprio alla follia ha dedicato lo spettacolo teatrale La pecora nera, di recente diventato un film presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.

“Nel Novellino il riferimento alla malattia mentale è di sole poche righe: per la prima attestazione letteraria vera e propria infatti bisogna aspettare il 1589, anno in cui Tommaso Garzoni pubblicò L’Hospidale de’ pazzi incurabili, descrizione di un manicomio nelle cui celle sono rinchiusi i rappresentanti, antichi e contemporanei, delle più diverse forme di follia – continua Riccucci – . Da quel momento, c’è una lunga pausa di silenzio, fino al 1953, anno in cui Mario Tobino pubblica il suo Libere donne di Magliano. Si tratta di un tema e di un ambito di ricerca che ha bisogno di studi e indagini: il convegno vuole essere il punto di partenza”.

Il Convegno Le parole per dirlo è promosso dal Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, dalla Fondazione Mario Tobino e ha il patrocinio del Comune di Lucca, dell’Azienda USL Toscana nord ovest, del network Mente in rete e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Il programma del convegno.

Venerdì 10 febbraio a Maggiano, Auditorium del polo didattico di S. Maria a Colle:

  • 9:30 Apertura lavori e saluti istituzionali: Rettore dell’Università di Pisa, Prof. Riccardo Zucchi; direttrice del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica (Università di Pisa), Roberta Ferrari; presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini; sindaco di Lucca, Mario Pardini; direttrice Archivio di Stato di Lucca,Maria Sabrina La Pusata.

Prima sessione: Per le antiche scale. Presiede Isabella Tobino (presidente della Fondazione Tobino)

  • Valeria Paola Babini (Università di Bologna), Mario Tobino e la storia della psichiatria italiana
  • Paul Crawford (Nottingham University), What’s Up with Everyone? Mental Health and Storytelling
  • Veronica Bagnai Losacco (Archivio di Stato di Lucca), Fondo Maggiano serie cartelle cliniche dell’Archivio di Stato di Lucca
  • Dario Filippi (Università di Salerno), Maggiano: cartelle cliniche e folklore

Ore 12-13 visita alla struttura storica del Manicomio di Maggiano e performance dell’attrice Livia Castellana (Omaggio a Mario Tobino)

Ore 14.30 ripresa dei lavori

Prima sessione: Storia, storie e cronache. Presiede Marina Riccucci (Università di Pisa)

  • Gianluca Fulvetti (Università di Pisa), Guglielmo Lippi francesconi, Maggiano e la guerra
  • Alessandra Amorotti, Un caso privato: la donna che non c’era
  • Elisabetta Angrisano (Università di Salerno), Arte, follia e documenti negli Archivi dei manicomi della Toscana
  • Stefano Redaelli (Università di Varsavia), Tobino e Basaglia: il bene dei folli
  • Paolo Rissicini ed Elena Zamperini, Le pagine nere della 180: tra Tobino e la cronaca

Ore 16 Seconda sessione: Maggiano. Presiede Elisabetta Angrisano

  • Melissa Macrì, Il manicomio di Maggiano: Luigi Gasperetti, Enrico Pea e Mario Tobino
  • Matilde Cioni, Il libero ospedale di Tobino: una mostra virtuale
  • Paolo Buchignani (Università di Reggio Calabria), A spasso nell’Oltreserchio con Mario Tobino: lezioni di vita e di scrittura
  • Francesca Mennella, Un film mai realizzato: Tobino e Fellini
  • Paolo Milone (psichiatra e scrittore), I mondi senza parole
  • Lecturae Maggiani: Alice Fiumalbi, Margherita Galli e Andrea Colzi leggono il Mario Tobino medico e scrittore

Sabato 11 febbraio a Pisa, Centro Convegni Le Benedettine, Aula A

Apertura dei lavori: ore 9.

Prima sessione: La malattia mentale nella letteratura italiana. Presiede Giulio Ferroni (Università di Roma ‘La Sapienza’)

  • Lecturae Maggiani: Alice Fiumalbi, Margherita Galli e Andrea Colzi leggono il Mario Tobino medico e scrittore
  • Eleonora del Torto, Taddeo Alderotti e il Novellino: la prima menzione della malattia mentale nella letteratura italiana
  • Diana Di Matteo, La matta bestialità tra Dante, Boccaccio, Garzoni, Tobino e Todde
  • Sara Di Carlo, Poggio Bracciolini e il lessico nella Facezia dei ‘dementes et insanos’
  • Marina Riccucci, l’Hospitale di Tommaso Garzoni: un Maggiano e un Tobino ante litteram
  • Anna Segre (psicoterapeuta e scrittrice), Roberto Lorenzini e il suo “Psicopatologia generale”

Seconda sessione: Le parole per dirlo. Presiede Paolo Milone

  • Giulio Ferroni (Università di Roma ‘La Sapienza’), Tobino, lo scrittore dell’empatia
  • Isabella Tobino, Il concorso medici-scrittori (1992-1997)
  • Mascia Cavalleri, Eduardo De Filippo, ‘Ditegli sempre di sì’: le parole adatte
  • Jenny Palermo, Manicomio e Lager: Angelo Del Boca e il suo libro del 1965
  • Francesco Marmorini, Biblioteche amene nei manicomi italiani: il caso di Arezzo
  • Maria Letizia D’Atri, Mario Tobino e il teatro “che è realtà”
  • Due parole con il regista e attore Ascanio Celestini: proiezione di un’intervista

Ore 14 ripresa dei lavori

Prima sessione: Tratteggiare la follia. Presiede Anna Segre

  • M. Cristina Lasagni (Università della Svizzera italiana) e la redazione di Psicoradio (Paolo Ferrara, Mattia Moro, La Revue Dessinée), Parole – e fumetti – per dirlo: il lavoro culturale contro i pregiudizi
  • Chiara Camerotto: Basaglia un fumetto
  • Nicola Filippi, Malattia mentale e omosessualità
  • Vincenza Fusaro, Carmelo Samonà: vincoli in ‘Fratelli’
  • Enrico Marchi (Università di Pisa), L’ultima chiave: la narrazione scenica per conoscere la storia di Maggiano
  • Martina Barone e Giulia Cava, Il Festival della canzone di Maggiano nei racconti dei pazienti
  • Andrea Buscemi (regista), Le libere donne di Magliano in scena
  • Performance dell’attrice Livia Castellana (Omaggio a Mario Tobino)

Seconda sessione: Nuove frontiere. Presiede Enrico Marchi

  • Monica Marchi (Università di Siena), “Su questo diario, zeppo di troppi difetti, ho pur tentato di fermare la verità”. I diari inediti di Mario Tobino
  • Giacomo Doni (fotografo), Mente in Rete e i nuovi linguaggi in salute mentale
  • Barbara Guidi (Università di Pisa) e Paula Yoncheva, Prototipo di archivio digitale delle cartelle cliniche di Maggiano  
  • Vincenzo Sansone, Il laboratorio ‘Occasioni’: parlare per immagini
  • Thérèse Descheemaeker (fotografa), Fotografare la follia
  • Demetrio Brandi (giornalista) a colloquio con Stefano Redaelli, Fuani Marino (scrittrice) e Paolo Milone.

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