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domenica, Agosto 10, 2025

Enrica Landolfi: “Leasing, l’intelligenza artificiale migliorerà la qualità del servizio dell’offerta al cliente”

Riceviamo e pubblichiamo in anteprima un’intervista a Enrica Landolfi, Senior Advisor -Cardo AI, che sarà pubblicata sul prossimo numero del mensile di economia e finanza “Leasing Time Magazine”, diretto da Gianfranco Antognoli.

Come definirebbe l’Intelligenza Artificiale (IA) ed il suo impatto sul settore del leasing?

“L’intelligenza artificiale è la capacità di un sistema informatico di eseguire attività che normalmente richiedono intelligenza umana, come la comprensione del linguaggio naturale, l’apprendimento dai dati e il ragionamento logico. Nel settore del leasing, specialmente in Italia, l’IA può rappresentare un elemento di trasformazione profonda: dalla gestione automatizzata dei contratti all’analisi avanzata del comportamento dei clienti, fino all’ottimizzazione dei processi decisionali. Questo porta a decisioni più rapide, più accurate e a una personalizzazione crescente dei servizi, migliorando sensibilmente la qualità dell’offerta per il cliente finale”.

Come può migliorare l’esperienza del cliente?

“Faccio un paio di esempi pratici. L’IA consente interazioni sempre più veloci e personalizzate, anche grazie all’uso di chatbot intelligenti attivi 24 ore su 24. Inoltre, grazie ai modelli predittivi, è possibile anticipare situazioni critiche (es. scadenze, rischi di insolvenza) e offrire soluzioni su misura, migliorando la relazione e prevenendo problemi”.

Gli strumenti predittivi sono quindi utili anche alle funzioni di rischio e credito?

“Senza dubbio. I modelli i machine learning possono analizzare una mole molto ampia di dati, anche non tradizionali (es. comportamentali o sociali), individuando pattern e anomalie che sfuggono alle analisi classiche. Questo si traduce in valutazioni del rischio più affidabili, punteggi di credito più precisi e un monitoraggio costante delle posizioni, con possibilità di intervento tempestivo per contenere le sofferenze”.

Punti critici?

“Ovviamente esistono. Se per esempio i modelli di AI sono addestrati su dati storici che riflettono pregiudizi o discriminazioni, possono perpetuare e amplificare tali bias nelle decisioni. Questo può portare a discriminazioni ingiuste nei confronti di determinati gruppi demografici. Va monitorato. Cosi come la privacy. L’uso di AI richiede l’elaborazione di grandi quantità di dati, compresi dati personali sensibili. Ciò richiede un grande lavoro di compliance sulla privacy e sulla sicurezza dei dati, soprattutto se non vengono adottate misure adeguate per proteggerli”.

Migliora anche l’efficienza operativa?

“Al netto di quanto evidenziato sulle criticità, l’IA automatizza numerosi compiti ripetitivi, come l’analisi documentale e le verifiche iniziali, riducendo i tempi e i costi operativi. I dipendenti possono così concentrarsi su attività ad alto valore, come il supporto consulenziale. Inoltre, l’intelligenza artificiale aiuta a prevenire frodi attraverso il riconoscimento di comportamenti sospetti o documentazione anomala”.

Enrica Landolfi

Come si evolverà l’IA nel leasing nei prossimi 5–10 anni?

“Vedremo modelli predittivi sempre più sofisticati, con IA capaci di supportare in modo collaborativo gestori e agenti, riducendo le attività ripetitive e lasciando loro il tempo per la relazione commerciale. I tempi di istruttoria e delibera si accorceranno drasticamente e i processi diventeranno più efficienti grazie alla capacità dell’IA di elaborare in tempo reale enormi quantità di dati. Non escluderei una integrazione con la blockchain”.

Quali consigli per le aziende di leasing italiane?

“Le aziende italiane sono consapevoli dell’importanza dell’IA per restare competitive. Oggi si adotta spesso un approccio graduale, con progetti pilota su segmenti specifici per testare soluzioni. Il consiglio è investire in formazione del personale, in competenze digitali e in partnership con esperti. Infine, bisogna ricordare sempre che una eccessiva fiducia nelle soluzioni basate su AI può portare alla trascuratezza dei processi umani e del giudizio umano. E’ un errore. Il giudizio umano è necessario per valutare correttamente situazioni particolari o eccezioni. Insomma, non possiamo mai farne a meno”.

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