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venerdì, Luglio 18, 2025

L’Ospedale del Cuore primo in Italia a effettuare un intervento unico di bypass e stent alle coronarie

Straordinario intervento in Monasterio: l’Heart Team dell’Ospedale del Cuore di Massa applica una tecnica innovativa ed esegue, in un’unica seduta operatoria, bypass e stent alle coronarie. Il paziente, con le tecniche tradizionali, sarebbe stato ricoverato due volte, quindi sottoposto a due procedure, a distanza di settimane o mesi l’una dall’altra. La nuova tecnica, mai documentata prima in Italia, ha permesso, invece, la completa rivascolarizzazione del cuore in un’unica seduta operatoria. Una procedura innovativa definita ibrida perché prevede l’applicazione di tecniche sia interventistiche sia di cardiochirurgia mini invasiva.

II bypass, che normalmente richiede l’apertura dello sterno, è stato eseguito su una coronaria attraverso una piccola incisione sulla parte sinistra del torace e, durante la stessa seduta operatoria, con una puntura all’inguine del paziente, è stato impiantato anche uno stent in una seconda coronaria con stenosi. Un solo intervento, una sola anestesia, un solo ricovero e una completa rivascolarizzazione del cuore. 

Una nuova tecnica, descritta in pochi Centri al mondo, e applicata per la prima volta in Italia, su due pazienti all’Ospedale del Cuore di Monasterio a Massa. A rendere possibili gli interventi, la competenza del team “ibrido” composto da cardiochirurghi, emodinamisti, anestesisti, cardiologi clinici, infermieri e tecnici e l’elevato contenuto tecnologico del nuovo blocco operatorio dell’Ospedale del Cuore e della sua sala  ibrida.

Ad eseguire l’intervento i cardiochirurghi Giovanni Concistrè ed Egidio Varone, il cardiologo emodinamista Alberto De Caterina e l’anestesista Serena Prizio

“Questa nuova tipologia di intervento – spiega il dottor Marco Solinas, Direttore della Cardiochirurgia Adulti –  presenta  notevoli vantaggi per il paziente che in una sola seduta vede la completa rivascolarizzazione del suo cuore senza aprire lo sterno ed incidere la gamba per prelevare la vena safena, con un approccio totalmente mininvasivo. Non soltanto: la procedura viene eseguita senza fermare il cuore e senza ricorrere alla circolazione extracorporea. La riduzione del trauma chirurgico riduce il rischio infettivo, i tempi di degenza ospedaliera sono più brevi e  il ritorno alla vita quotidiana e lavorativa più rapida. Tutto ciò è reso possibile dalla collaborazione di varie figure con differenti competenze professionali che si confrontano quotidianamente per garantire al paziente il trattamento migliore e dalla presenza delle elevate tecnologie della nuova sala ibrida.
Inoltre – altro aspetto rilevante – questa innovativa tecnica, consentendo di eseguire bypass e stent alle coronarie in un’unica procedura, permette di ottimizzare l’impiego delle strutture e del personale sanitario nel segno di un utilizzo sempre più efficiente delle risorse sanitarie”

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