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giovedì, Novembre 21, 2024

Mutui in calo anche nel 2024. Banche a due velocità: franano le grandi e crescono le operazioni delle Fintech

Nel 2023 le erogazioni di mutui in Italia sono crollate del 25%. Un po’ certamente perché si aspettavano i tempi per tassi migliori da parte dei prenditori, ma soprattutto perché l’offerta di credito non è stata in linea con la domanda attesa (non è vero che ‘il cavallo non beve’).

I dati evidenziano una vera e propria spaccatura tra le grandi banche (le prime sette del ranking nazionale) che hanno sostanzialmente ridotto le erogazioni (nel 2023 e confermato nel primo trimestre 2024), mentre le piccole e medie hanno aumentato i finanziamenti con addirittura le banche Fintech in controtendenza con una crescita significativa anno su anno.

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C’è – in buona sostanza –  una ascesa ed una ‘sfida’ da parte delle banche Fintech e quelle di credito cooperativo più legate ai territori nei confronti delle banche tradizionali… Le banche Fintech sono banche che non hanno filiali ma semmai (come Banca Progetto) agenzie per iniziativa dei propri agenti monomandatari sul territorio.

L’Italia con le sue 12 ‘challanger banks’ è il paese, da questo punto di vista, più rappresentato in Europa. Fra le banche Fintech Italiane in forte crescita ad oggi si segnala Banca Progetto, specializzata in servizi per le PMI italiane e caratterizzata da una rete commerciale presente su tutto il territorio nazionale tramite i propri agenti e mediatori convenzionati. Banca Progetto ha chiuso il 2023 con volumi erogati sotto forma di finanziamenti a medio lungo termine per circa 2 miliardi e 800 milioni confermando un trend di crescita strutturale della banca negli ultimi esercizi.

Concludendo il mercato del credito registra posizionamenti diversi da parte del mondo bancario dove però è necessario ricordare che le prime sette grandi banche detengono una quota di mercato di quasi il 70% e quindi sono di fatto decisive nella offerta di credito necessaria ad accompagnare lo sviluppo economico del paese. Gli investimenti, specialmente per le PMI, (come noto meno capitalizzate della grande industria) si effettuano in presenza di una manifesta disponibilità delle banche di accompagnare le aziende nei loro piani di sviluppo. Solo gli investimenti garantiscono infatti competitività della piccola e media impresa, asse portante della nostra economia, per dare sviluppo possibile a fatturato, creazione di ricchezza e di nuova occupazione.

In questo quadro le grandi banche sono chiamate però a nostro parere a fare il loro mestiere e il loro dovere: dare il credito necessario agli imprenditori che esprimono merito creditizio sufficiente; le aziende meritevoli debbono cioè essere aiutate nel loro percorso di crescita produttiva e commerciale  quando ovviamente esprimono progetti credibili sul piano professionale e delle garanzie offerte. 

Gianfranco Antognoli

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