Con “Nilo Lenci. Un pittore carrista” la Fondazione Banca del Monte di Lucca in collaborazione con la Fondazione Lucca Sviluppo, rende omaggio al pittore e carrista viareggino, a trent’anni dalla scomparsa. La personale, a cura di Antonella Serafini, che gode del patrocinio della Fondazione Carnevale di Viareggio, inaugura domenica 4 febbraio 2024, alle ore 17, al Palazzo delle Esposizioni di Lucca (in piazza San Martino al n. 7) e proseguirà, ad ingresso libero, fino al 10 marzo. Nell’occasione dell’evento inaugurale, si terrà un’esibizione a cura del Liceo Musicale “Passaglia”, luogo di formazione dello stesso Nilo Lenci, con l’esibizione del quartetto di clarinetti “Celestine” con Simone D’Olivo, Sara Bianchi, Irene Iuppa e Jessica Della Nina, che eseguiranno musiche di Debussy, Gershwin, Horner, Bonfa, Desideri.
La mostra raccoglie oltre 60 opere, provenienti in gran parte da collezioni private, fra le quali una decina di grandi pannelli caratterizzanti proprio la produzione di Lenci ed è completata da un catalogo stampato dalla Maria Pacini Fazzi Editore. L’antologica documenterà la ricchezza di un linguaggio espressivo articolato e vario, facendo emergere peculiarità artistiche rimaste a lungo in ombra a causa del prevalere del suo ruolo di costruttore di carri.
L’esposizione sarà quindi in massima parte incentrata sull’opera pittorica anche se si prevede una parte documentaria relativa all’intera sua vita, incluso quindi il Carnevale.
Biografia
Nilo Lenci nacque a Viareggio il 24 febbraio 1922 e morì nella stessa città il 4 febbraio 1994. Dopo aver frequentato la Reale Scuola d’arte “Augusto Passaglia” di Lucca, a partire dall’immediato dopoguerra, per circa quarant’anni, fu un costruttore dei carri del Carnevale. Come tale ebbe modo pure di eseguire lavori su commissione in varie altre località sia in Italia sia all’estero (Siria, Francia, Portogallo, Belgio, Tunisia ecc.). In contemporanea si dedicò con continuità alla pittura esibendo le sue opere in mostre personali e collettive. Pur spendendosi con eguale passione nelle due attività, egli si sentì e fu in primo luogo un pittore. Influenzato, come tantissimi altri pittori viareggini della sua generazione, dalla lezione di Lorenzo Viani, ha in parte ripreso atmosfere e colori del grande Vagero. Col tempo è venuto affinando uno stile assai personale. Particolare rilievo e originalità la produzione di grandi pannelli in cui spesso si rievocano soggetti carnevaleschi (pagliacci, maschere ecc.) o personaggi religiosi e mitologici, il tutto inondato da colori densi e brillanti.
Si segnala che dal 19 febbraio al 3 marzo 1922, nel centenario della nascita, a Viareggio fu organizzata una piccola rassegna presso la Saletta d’Arte annessa allo storico bar “Così com’è”. Nello stesso anno venne pubblicato dalla casa editrice Ancora un suo profilo biografico curato da Umberto Guidi e Giampaolo Ghilarducci.