“AIRSUBASAREX 2023”: ecco la denominazione dell’ esercitazione svoltasi in mare al largo di Quercianella dove è stata simulata la caduta in mare di un aereo di linea partito da Palermo e diretto a Pisa con a bordo 30 passeggeri e 4 membri di equipaggio. Un’esercitazione di soccorso piuttosto complessa e articolata che comunque rientrava nella periodica attività addestrativa della Guardia Costiera di Livorno, ma che ha visto l’attiva partecipazione di diversi enti pubblici oltre ad alcuni soggetti privati.
Ovvio che lo scopo di questa esercitazione è stato quello non solo di valutare il livello di preparazione del personale, ma anche e soprattutto la capacità di reazione e di risposta di tutta la catena di soccorso, oltre all’efficacia delle procedure operative messe in atto con la partecipazione dei diversi soggetti che, oltre ai militari della Guardia Costiera hanno preso parte a questa difficile operazione di soccorso. Infatti, oltre alle imbarcazioni della Capitaneria di Porto, vi hanno preso parte quelle dei Vigili del Fuoco, della Guardia di Finanza, del Gruppo Ormeggiatori del porto oltre ad un battello disinquinante “Castalia” di stanza nel porto di Livorno. In particolare vi hanno anche preso parte anche due elicotteri, di cui uno appartenente alla Guardia Costiera di Sarzana e l’altro ai Vigili del Fuoco di Cecina. In più, ovviamente, numerosi mezzi, con relativo personale, del 118 al fine di gestire le eventuali e delicate fasi di assistenza sanitaria alle persone recuperate in mare.
La simulazione addestrativa ha preso il via alle prime luci dell’alba con l’allerta da parte della torre di controllo dell’aeroporto di Pisa perché si erano persi i contatti radio con un “Boing 737” proveniente da Palermo e diretto proprio a Pisa. Una volta accertata la rilevanza dell’evento, dalla Capitaneria di Livorno è stata immediatamente fatta partire una motovedetta veloce ed equipaggiata con zattere di salvataggio di grande capacità, oltre a due unità navali dei Vigili del Fuoco. Contemporaneamente venivano fatti decollare i due elicotteri più sopra citati, e questo allo scopo di una più veloce ricerca dall’alto del velivolo incidentato e degli eventuali dispersi in mare. A seguire veniva poi inviata una seconda unità navale della Guardia Costiera per far fronte ai grandi numeri di persone coinvolte nell’incidente.
Una volta individuato il punto di ammaraggio, iniziavano prontamente le operazioni di trasbordo dei primi naufraghi sulle motovedette “CP 867” e “CP 2089”, nonché – per mezzo degli elicotteri presenti in zona – del recupero per mezzo di verricelli dei feriti gravi per essere immediatamente trasportati nelle strutture sanitarie appositamente indicate. Veniva pertanto allargata l’area di ricerca al fine di soccorrere tutte le persone coinvolte nell’incidente. Nel contempo, purtroppo, veniva anche segnalato il diffondersi dell’iniziale sversamento in mare del carburante fuoriuscito dall’aereo, per cui è stato necessario richiedere l’intervento del “Nos Taurus”, cioè del mezzo antinquinamento presente nel porto a Livorno della flotta Neri. Appena recuperati, tutti i naufraghi venivano pertanto trasportati nel porto labronico dove già stazionava il personale del 118 che aveva nel frattempo allestito un Posto Medico Avanzato per le prime cure del caso.
“L’esercitazione ha avuto un esito molto positivo – questo il commento unanime dei rappresentanti dei vari soggetti intervenuti – ed ha messo in luce la grande professionalità del personale coinvolto, confermando, ancora una volta, l’eccellente sinergia tra la Guardia Costiera e tutte le altre amministrazioni dello Stato spesso chiamate a collaborare nelle attività di ricerca e soccorso in mare”.
Il Direttore Marittimo Ammiraglio Gaetano Angora, dal Comando Regionale della Guardia Costiera, ha infine rivolto un sentito ringraziamento a tutti coloro che sono intervenuti all’ esercitazione, sia per la disponibilità dimostrata che per la professionalità messe in atto, nella consapevolezza che queste prove possano essere l’occasione per valutare il livello di preparazione e di operatività di coloro che sono chiamati ad intervenire di fronte a qualsiasi evento calamitoso che può anche anche avvenire all’improvviso. Ma non solo, perché quando questi eventi accadono è sempre necessario rendere efficienti quelle procedure che assicurano maggiori probabilità di successo.