Circa 100 persone hanno partecipato alla webconference dal titolo “DiversaMENTE” organizzata dall’Azienda USL Toscana nord ovest per discutere, fra gli operatori sanitari e con la popolazione, delle differenze tra la mente della donna e dell’uomo, con l’obiettivo di diventare tutti più attenti alle differenze di genere, sia nell’organizzazione dei servizi che nell’offerta delle prestazioni.
Al di là dei luoghi comuni e dei pregiudizi, le differenze di genere rischiano di non essere prese in considerazione quando la mente soffre o si ammala. La conferenza on line è servita per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della diagnosi precoce e favorire l’accesso alle cure, aiutando a superare pregiudizi e paure legati alle malattie psichiche. Anomalie funzionali o strutturali del cervello, in molti casi, danno luogo a disturbi mentali in infanzia-adolescenza. Allo stesso modo, i disordini endocrini possono causare una diversa incidenza in base al sesso biologico di appartenenza e richiedono una maggiore attenzione. Questa attenzione deve inevitabilmente comportare l’abbandono dello stigma sociale che considera il disturbo psichiatrico come un marchio indelebile.
La webconference, organizzata dall’Azienda USL Toscana nord ovest nell’ambito dell’iniziativa “Bollini rosa”, è stata moderata da Sergio Ardis, referente Asl proprio per “Bollini Rosa”.
L’evento è stato aperto da Spartaco Mencaroni della Direzione medica dell’ospedale di Lucca, uno degli ospedali che ha ricevuto i Bollini rosa dalla Fondazione Onda, e da Paola Guglielmi in rappresentanza del Dipartimento aziendale salute mentale ed è entrato nel vivo con la lettura magistrale della ginecologa, omeopata e psicoterapeuta del Centro Studi e Strategie di Genere Annarita Frullini, la quale ha messo in evidenza che le differenze tra uomini e donne in termini di salute e malattia dipendono dalla caratterizzazione biologica e da fattori ambientali, socio-economiche, culturali e relazionali. E’ quindi necessario conoscere le differenze di genere per consentire prevenzione, diagnosi e cure migliori e personalizzate. L’obiettivo deve essere quello di combattere la diseguaglianza e raggiungere l’equità nella prevenzione, nella diagnostica, nell’appropriatezza delle cure per andare verso una medicina personalizzata, più aderente alle specifiche necessità di ciascuno e quindi più efficace ed economica.
E’ seguito l’intervento della psicologa delle Attività consultoriali Bassa Val di Cecina e Val di Cornia (SdS Valli Etrusche) Barbara Giordani sul tema della depressione post-partum. Nella sua relazione ha ricordato un progetto dell’Azienda sanitaria che prevede una ricerca di segni in grado di far intuire un disagio psichico nelle future madri e che prevede anche un accesso diretto per le neo-mamme al supporto psicologico.
La psichiatra della Salute mentale adulti della Versilia Silvia Bacciardi ha parlato delle differenze di genere nell’uso degli antipsicotici. Ha affrontato il delicato tema dell’uso dei farmaci antipsicotici nel maschio e nella femmina e ha sottolineato come per alcuni farmaci le differenze di metabolismo fra maschi e femmine determinino delle concentrazioni diverse di farmaco nel sangue. Per questo motivo i dosaggi dei farmaci nelle donne devono essere differenziati rispetto al maschio.
La psicologa Asl dell’Isola d’Elba Cristina Lupi ha approfondito l’argomento della transizione di genere, illustrando un “caso difficile” avvenuto all’Isola d’Elba. I disturbi dell’identità di genere sono una condizione psicologica molto complessa in cui un individuo di un sesso non si identifica con il sesso che gli è stato attribuito alla nascita in base agli organi sessuali esterni. Nel caso presentato si trattava di una ragazza che si identificava nel sesso maschile che non è riuscito a risolversi nell’isola. L’auspicio dopo questo caso e che anche all’Elba si possa costituire un gruppo interdisciplinare di operatori per affrontare situazioni simili.
La psichiatra direttrice della Salute mentale adulti della Piana di Lucca Adalgisa Soriani e lo psicologo-psicoterapeuta della Salute mentale adulti di Livorno Domenico Musicco hanno trattato la questione dei disturbi della condotta alimentare, per la quale nell’ultimo anno è in corso il progetto di costituzione di un gruppo multidisciplinare, all’interno della Salute mentale dell’Azienda USL Toscana nord ovest, partendo da interessanti esperienze già portate avanti in singoli territori.
Nella sua relazione Sergio Ardis ha presentato la salute positiva, un nuovo concetto di salute che va oltre la condizione di malattia o assenza di malattia. Ha inoltre evidenziato le differenze di benessere soggettivo fra uomo e donna. Le donne sono penalizzate in quanto raggiungono livelli di benessere inferiori. Ciò avviene anche nei sanitari. Nell’empatia sono invece penalizzati i maschi. A titolo di esempio Ardis ho illustrato due studi pubblicati dal gruppo di docenti dell’Asl Toscana nord ovest sulla misurazione dell’empatia dei sanitari. Entrambe le ricerche mostrano livelli di empatia più bassi per i maschi, al punto da ipotizzare interventi formativi per maschi e femmine.
La direttrice del Centro di Procreazione medicalmente assistita dell’ospedale Versilia Cristiana Parri e lo psicologo-psicoterapeuta della Psicologia della continuità ospedale territorio (Dipartimento sanità territoriale) Saverio Provenzale hanno trattato la tematica della procreazione medicalmente assistita tra il forte desiderio, la consapevolezza e le differenze intra e interpersonali. I due sanitari hanno enfatizzato l’importanza del sostegno psicologico che è necessario in questi percorsi, caratterizzati sia da tanti successi, che portano alla nascita di bambini tanto desiderati, sia da insuccessi, a volte ripetuti, che mettono a dura prove le coppie.
Il vice direttore del TG1 Senio Bonini ha affrontato infine il tema “Diventare padre oggi” raccontando la storia personale di paternità omogenitoriale. Senio Bonini e il suo compagno hanno avuto infatti due figli nati da “maternità per altri”. Il giornalista, con un racconto emotivamente coinvolgente, ha fatto intravedere le difficoltà che una coppia di genitori con due figli deve affrontare quotidianamente, visto il pregiudizio che permane. I tanti aneddoti raccontati hanno offerto ai partecipanti uno spaccato di vita in cui chi non riesce ad andare oltre la “normalità” si interroga, senza cercare di capire, quale possa essere la vita di queste nuove famiglie e nel momento in cui si pongono questa domanda stanno già alimentando il pregiudizio.
I lavori si sono chiusi con un dibattito sui temi emersi nel corso della conferenza. La conferenza è stata utile per stimolare tutti i partecipanti a iniziare a guardare alla salute mentale con uno sguardo di genere e a iniziare a pensare “percorsi di cura attenti al genere”.