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lunedì, Novembre 25, 2024

“Pinocchio ha gli occhi verdi”. Guiso rilegge la favola del burattino in una mostra dedicata alla moglie

Si intitola “Pinocchio ha gli occhi verdi” la mostra del pittore Graziano Guiso – curata da Claudio Giannini e da Paola Galeotti – che sarà visitabile dal 22 giugno al 2 luglio 2022 presso lo spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi in via dè Pucci 16/r a Firenze.

“Con Pinocchio ha occhi verdi – scrivono i curatori nell’introduzione al catalogo – l’artista ci propone un nuovo percorso, una nuova riflessione, una vera e propria sfida: con la forza dell’esperienza guarda avanti con amore e curiosità. Legge, sogna, ascolta, racconta le sue emozioni perché tutti siamo un po’ Pinocchio. Forse il testo di Collodi gli è così congeniale perché riflette lo spirito di quell’umanità che cresce attraverso il coraggio, consapevole di non essere esente dalla tentazione e dall’errore”.

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Questa nuova esposizione, dedicata alla moglie Daniela e alla loro vita insieme, ripercorre, i momenti più importanti della trasformazione di Pinocchio, momenti difficili, dolorosi, momenti in cui il burattino è messo a durissima prova, tanto da farci temere per la sua incolumità. “L’artista – scrivono ancora i curatori – prende per mano il visitatore e lo trasforma in un ipotetico viaggiatore, gli suggerisce di gustare le opere seguendo un tessuto narrativo incentrato nei colori come in un caleidoscopio”.

“Il consulto”, una delle opere di Graziano Guiso in mostra a Firenze

Le 23 tavole in esposizione sono presentate con cornici di legno di abete in tinta naturale. Il legame materico con l’eroe della storia è così sottolineato: Pinocchio è un burattino modellato nel legno, un legno che inaspettatamente si muove, reagisce, è sensibile. “L’arte di Graziano Guiso è da sempre rivolta ad una pittura di profonda sensibilità – scrive Vittorio Guidi, direttore del museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi – ad un uso delicato dei colori e dell’eleganza delle forme. In questo omaggio a Daniela. ‘Pinocchio ha gli occhi verdi’, palesa l’amore di una vita vissuta in una profonda condivisione”.

“Più vicino alla Luna”

Molto noto e attivo anche in Versilia, Graziano Guiso è nato in Lunigiana, ha frequentato il Liceo Artistico e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Carrara, città dove vive e lavora. È stato allievo di Bruno Munari, Silvio Coppola e Pier Carlo Santini. Coppola, attraverso il design e il grafic design, gli ha permesso di acquisire tecniche rigorose che ancora si ritrovano nell’impostazione spaziale dei suoi dipinti, ma è stato soprattutto Pier Carlo Santini, storico dell’arte, a incoraggiarne la pratica artistica, sostenendo con preziosi consigli il suo lavoro pittorico nelle lunghe chiacchierate presso la Fondazione Ragghianti di Lucca, dove Santini aveva il suo studio.

Fu proprio Santini ad invitarlo alle prime esposizioni collettive (“Diciotto artisti in Valdinievole” a Montecatini nel 1991 e “Il Mare”, Marina di Massa 1992). In seguito il critico Ferruccio Battolini, di La Spezia, ha seguito per molti anni il suo percorso artistico, volendo con convinzione che alcune sue opere fossero presenti nella “Collezione Battolini” presso il Centro Arte Moderna e Contemporanea dei Musei della Spezia. È presente anche al Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi e alla Pinacoteca del “Ciocco” di Barga. Dal 2016 l’artista figura nella raccolta della Fondazione Nazionale Carlo Collodi e presso il museo dedicato a Pinocchio a San Miniato Basso. Ha esposto in molte città italiane e straniere ottenendo notevoli riconoscimenti di pubblico e di critica. Nell’estate del 2011 è stato inserito da Vittorio Sgarbi all’interno del circuito “Padiglione Italia” della 54esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.

“L’artista – si legge in una nota – sa trasfigurare gli elementi della realtà cristallizzandoli, raffinandoli, collocandoli in un’atmosfera rarefatta e immaginifica dove lo spazio è quello sconfinato della fantasia e il tempo quello indefinibile dell’immaginario. Le sue opere sono testimonianze emozionali che obbediscono unicamente all’imperativo della personale ricerca creativa che lo ha portato ad esprimersi in un modo nuovo e originale attraverso varie tecniche espressive”.

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