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mercoledì, Gennaio 22, 2025

“Prato, la mia città, le nostre città: ambizioni, rivincite, ricchezze, criticità. Quali scelte per il futuro”

Riceviamo e pubblichiamo in anteprima un articolo di Renzo Ponzecchi che sarà pubblicato sul prossimo numero di “Leasing Time Magazine”, il periodico di economia e finanza diretto da Gianfranco Antognoli.

In questo numero di Leasing Magazine, vorrei con questo mio articolo, rendere omaggio alla mia città con le sue ambizioni, con i suoi problemi, con le sue rivincite. Prato, è la seconda città della Toscana per popolazione dopo Firenze, e la terza dell’Italia centrale. Le problematiche, i successi, le soluzioni a certe criticità che segnalo sono comuni in tante altre città.

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Prato come tutte le città vive di relazioni economiche e culturali con l’esterno. Nodi di reti che le collegano ad altre città e territori. Fino a metà del XX secolo, le reti avevano per lo più una dimensione regionale o al massimo nazionale; oggi si estendono su scala planetaria, sono connessioni e vie d’accesso a mercati e società lontane, che annullano però, al tempo stesso, le barriere protettive in ambito regionale e nazionale.

Nelle nuove condizioni, ogni città con la sua area metropolitana deve rapidamente trovare una sicura collocazione, specializzando la propria offerta in modo da cooperare con città complementari e competere con successo con altre concorrenti. Pensare Prato fra 15/20 anni è un processo in cui è indispensabile attivare l’interesse e la partecipazione paritaria degli attori politici, economici, sociali, in relazione a scelte operate su una visione condivisa per la città del prossimo futuro, su progetti economici di respiro internazionale, che garantiscano il futuro della società locale e che migliorino la qualità delle infrastrutture urbane e la coesione sociale. Tutto questo dipende dalla capacità di affermare i valori culturali, economici, sociali propri della città come vantaggi competitivi specifici. La volontà di fare conto sulle risorse e sulle capacità innovative della società locale.

Attrarre dall’esterno nuove energie e capitali è la possibilità che si apre attivando e coltivando con intelligenza adeguate reti internazionali. Una città moderna è un sistema di attività complesso e differenziato. Per questo bisogna immaginare come rendere compatibili e potenziare più linee di sviluppo. Ciò richiede capacità organizzativa e modi nuovi di concertazione degli interessi, per scelte di lungo periodo concordate. Non è sufficiente l’azione della sola amministrazione pubblica, è necessario l’impegno attivo dell’intera collettività cittadina, in un clima di cooperazione.

D’altro canto, la città vive e si sviluppa anche come un contesto di iniziative autonome dove la libertà di proposta e la capacità di innovazione devono essere riconosciute e sostenute. Per questo tutto deve essere, continuamente rinnovabile, che non esaurisca le linee di possibile intervento e che fa appello all’iniziativa autonoma dei diversi attori della città. Occorre sostenere l’accessibilità a mercati lontani, a sistemi specializzati di informazione, ai luoghi alti della produzione culturale, per interscambi nelle due direzioni.

Gli attori locali devono essere facilitati nella possibilità di partecipare a reti internazionali di cooperazione economica, scientifica e culturale, e a loro volta impegnarsi prioritariamente a sviluppare queste partecipazioni. È parte dello stesso obiettivo l’accesso, concordato fra attori pubblici e privati, locali e esterni, a programmi di sviluppo previsti e finanziati da organismi internazionali, in particolare l’Unione Europea. In generale, le città oggi si dotano in questo modo di una “politica estera”, e dei mezzi per realizzarla. La cura continua della città e la capacità di individuare obiettivi condivisi da attori pubblici e privati per investimenti di lungo periodo è l’obiettivo strategico fondamentale e le possibilità di un successo comune dipendono dall’attivazione dell’area nel suo insieme.

Azioni, che possono iniziare con la promozione del territorio secondo le sue vocazioni; la realizzazione di infrastrutture per lo sviluppo urbano sociale ed economico; l’ulteriore sviluppo delle università presenti in città; della logistica con l’importante Interporto; l’importante percorso museale da integrare con le altre città vicine; centri intermodali: nella zona chiamata Chinatown sono stati fatti interventi rigenerativi di spazi consentendone l’utilizzo da parte della cittadinanza nelle più varie forme. Riconfermare e rafforzare quello che la città era ed in parte ancora è: la sua vocazione commerciale e produttiva, sfruttando anche le nuove realtà produttive che hanno riempito alcuni vuoti del settore tessile. Nei Macrolotti Industriali si è creato il polo europeo del Pronto Moda. Tutto ciò con una precisa idea, ormai le città alle quali bisogna riferirsi sono ampie aree metropolitane, che devono trovare il loro modo di pensare e organizzarsi nel rispetto delle diverse comunità locali.

Il ruolo di Prato è favorito dalla sua localizzazione geografica, all’incrocio di importanti assi di sviluppo e corridoi di traffico in un ambiente che coniuga cultura con il suo sistema museale: dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, al Palazzo Pretorio, al Museo del Duomo. I preziosi affreschi di Filippino Lippi nel duomo della città. La natura con la ricchezza dei suoi parchi: il parco delle Cascine con all’interno le opere idrauliche di Leonardo da Vinci. L’industria tessile che sebbene viva un momento di forte crisi rimane il più grande distretto tessile d’Europa, sinonimo di ecosostenibilità, con un background storico, ma anche di innovazione e ricerca. I più famosi brand e nomi della moda partono da qui per sviluppare le loro collezioni green. Tutto questo nel rispetto della sostenibilità ambientale.

Il contesto regionale è solido. L’area metropolitana dove Prato si trova è una delle maggiori in Italia. Prato, cerniera tra una città con una ancora forte vocazione industriale e la vicinanza con città di grande attrazione turistica per il loro patrimonio artistico, rappresenta una ricchezza immensa per tutta l’area metropolitana. La città ha anche eccellenze produttive nel settore vinicolo/gastronomico, sviluppate in un ambiente di una bellezza unica.

Prato, come tante altre città deve affrontare una fase di riconversione e diversificazione, in parte già in atto. Una forte partecipazione diretta della comunità cittadina è la chiave di volta di un progetto che mira non soltanto a delineare un preciso obiettivo, ma ad incanalare in quella direzione risorse umane ed economiche. Il confronto, anche conflittuale, dei valori e degli interessi di tutti, è necessario per un progetto capace di reggersi.

 Il percorso di coinvolgimento della cittadinanza può iniziare ascoltando esponenti di aziende, istituzioni, associazioni, ai quali si devono chiedere pareri sullo stato della città, i suoi punti di forza e di debolezza. Ciascuno può trarre vantaggio dall’esistenza di un programma di affiancamento Istituzioni pubbliche/cittadinanza nelle sue molteplici nelle loro forme organizzate di rappresentanza. Coinvolgimento che definisca opportunità nuove per tutti, tutti devono corrispondere con partecipazione critica e capacità di iniziativa.

Si deve formare un clima di fiducia necessario per reperire le energie economiche e morali con le quali far si che lo sviluppo sia diffuso nella società locale. La fiducia dovrà essere ottenuta da proposte chiare, continuamente verificate nei loro costi e nelle opportunità che aprono; ciò richiede un pubblico informato, trasparenza amministrativa e partecipazione politica nelle sedi istituzionali.

Il contratto con i cittadini individua la cura della città come grande impegno collettivo. Questo progetto è una risorsa per il governo della società locale. Sfruttando queste nuove informazioni per le scelte da compiere, facendo emergere consensi argomentati nella società locale. Esso potrà riunire in un quadro chiaro e analitico un insieme di linee condivise in ipotesi e che lo diventeranno di fatto nel momento in cui diversi attori, in primis le istituzioni di rappresentanza, le attiveranno nelle politiche di intervento cittadine.

Renzo Ponzecchi

La proposta di una strategia complessiva di sviluppo mostra al pubblico internazionale una volontà di cambiamento che necessita di risorse non solo interne. In cambio, offre prospettive per collaborazioni vantaggiose. A Prato esiste già una comunità di abitanti e di imprese straniere che conoscono il valore della città. La comunità internazionale residente, una risorsa che ha sempre più peso nelle possibilità di crescita di una moderna città europea. Coinvolgerla seriamente sul progetto potrà diventare uno dei principali referenti nelle azioni future.

Tutto il progetto deve un’attenzione centrale al motore economico della città. Molte azioni, per riavviare una crescita sicura, dovranno avere un forte riferimento all’industria, ma aprendosi contestualmente anche a nuovi settori. Destinatari importanti sono dunque gli imprenditori di oggi e di domani. Prato ha bisogno di nuova imprenditorialità. L’apertura internazionale della città favorirà la concorrenza, aprirà nuove occasioni di alleanze e collaborazioni, porterà alla città nuove persone e nuove idee. I vantaggi si estenderanno al commercio, all’edilizia, ai servizi. Un’occasione per proporre l’immagine di una città moderna, con la quale è vantaggioso interagire. A Prato si dovrà venire per studiare, lavorare, divertirsi, avviare nuove imprese. Più turisti, attratti dalle ricchezze culturali, da manifestazioni d’arte, da eventi.

Prato ha l’opportunità fondata, di rivolgersi nei suoi piani di sviluppo a un ampio pubblico nazionale e internazionale. Una città si può reinventare, ma per farlo utilizza sempre le risorse materiali e culturali ereditate dal suo passato: nel nostro caso si tratta di una ricca eredità. Dobbiamo prenderne coscienza e selezionare ciò che può essere investito oggi in nuove imprese.

È venuto infatti il momento di elaborare una nuova visione per il futuro di Prato. Negli ultimi decenni, in tutto il mondo, si è assistito alla trasformazione del vecchio modello di organizzazione industriale. Le città della produzione di massa si sono tutte trovate esposte a difficili problemi di trasformazione. Sono anzi state le più esposte, con perdita di posti di lavoro, necessità di reperire ingenti risorse per grandi investimenti tecnologici, ricerca pressante di nuovi tipi di produzione e mercati. Le città della nuova industria non saranno mai più come le vecchie città industriali.

Nel caso di Prato la presenza di un patrimonio tecnico-industriale costituisce un vantaggio competitivo solido, suscettibile di essere sviluppato anche in nuove direzioni. Tutte le città hanno oggi economie composite e devono giocare le loro possibilità in più direzioni, ma devono in particolare poter contare su nicchie di rilievo e eccellenza internazionale, dove sviluppare innovazione e imprenditorialità nuove.

Per il futuro dobbiamo contare su una Prato ingegnosa, città del fare e del saper fare. La principale risorsa per il futuro sarà la conoscenza. Investire con priorità e larghezza in grandi programmi di educazione, formazione, ricerca, comunicazione, a diversi livelli, costituisce al tempo stesso un decisivo vantaggio per l’azione economica futura e la condizione per la crescita di cittadini autonomi e capaci di esprimere al meglio le loro possibilità. Una città che ha forti ambizioni politiche di sviluppo, produce ricchezza e occasioni di lavoro, ma può rischiare scompensi interni e problemi di integrazione. Un’azione decisa deve essere intrapresa per garantire un accesso diffuso alle risorse culturali e materiali che rendono possibile a tutti di partecipare al gioco dell’innovazione.

La coesione sociale è un valore da inserire in modo esplicito nel progetto del futuro. Una città dove si vive bene è anche una città sicura di se stessa, più aperta al nuovo e al resto del mondo. La qualità della vita, che riguarda fattori come l’ambiente fisico, la salute, la sicurezza, lo sport, gli spazi urbani, la qualità architettonica, i luoghi di incontro, è nel suo insieme un obiettivo intelligente e conveniente oltre che giusto. È il risultato complessivo di molte azioni, ma deve essere posto come obiettivo generale in una Prato che sa scegliere: l’intelligenza del futuro e la qualità della vita.

Renzo Ponzecchi

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