12.4 C
Comune di Viareggio
sabato, Maggio 17, 2025

Produzione industriale: nel primo trimestre flessione contenuta con alcuni settori in recupero. Pesano i dazi

E’ stato un trimestre travagliato quello che si è chiuso con marzo scorso: partito complessivamente abbastanza bene, con segnali di stabilizzazione economica e di riduzione dell’inflazione, ha poi registrato gli sbandamenti conseguenti le politiche daziarie degli Stati Uniti.

Fra annunci scioccanti e passi indietro più o meno netti, l’altalena dei dazi e la percezione di un diverso e peggiore clima di relazioni con gli Stati Uniti ha alimentato l’incertezza e inciso negativamente sulla fiducia di mercati, imprese e consumatori. La corsa da parte degli importatori americani ad accaparrarsi merce – almeno di alcuni settori – prima dell’entrata in vigore dei nuovi regimi daziari ha alterato la normale dinamica dei flussi commerciali. Il risultato è stato il peggioramento delle aspettative di crescita economica: le previsioni del FMI ad aprile indicavano nel +2,8% la crescita del PIL mondiale nel 2025. Un risultato, questo, che nasce dal rallentamento, rispetto alle prestazioni precedenti, degli USA (+1,8%) e della Cina (+4%) e dalla bassa crescita dell’area euro (+0,8%).

Nel 1° trimestre 2025 la produzione industriale dell’area Lucca-Pistoia-Prato è stata in flessione rispetto allo stesso trimestre del 2024: -1,3%, a fronte del dato nazionale del -4%; positivo il confronto (+1,4%) con il 4° trimestre 2024, mentre il dato italiano è un più modesto +0,3%. Dal punto di vista settoriale, il dato più significativo è costituito dalla moda che, pur rimanendo in una situazione di criticità, mostra in alcuni segmenti una relativa vivacità rispetto sia al recente passato che al dato nazionale.
Il 2024 si era chiuso per l’area di riferimento di Confindustria Toscana Nord con -2,2% di volume di produzione e +3,4% di valore di export: dato, quest’ultimo, amplificato da fattori inflattivi e monetari.

“Quando a gennaio elencavamo i fattori di incertezza e di destabilizzazione che incombevano sull’anno appena iniziato menzionavamo anche le politiche daziarie che si prospettavano negli Stati Uniti, accanto alle tensioni belliche e geopolitiche in generale, al ristagno dei consumi e ai costi energetici – commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini -. E’ quanto si è verificato; l’unico dato che per l’Italia è di per sé positivo, anche se segnale di ristagno economico, è la riduzione del prezzo del petrolio; non così per il gas, che ha avuto un andamento altalenante ma che comunque in questi primi mesi del 2025 è rimasto su livelli superiori a quelli del 2024. E’ una buona notizia la pur flebile ripresa, o quantomeno – a seconda dei comparti – lo stop alla caduta, del settore moda, così diffuso soprattutto a Prato e a Pistoia da condizionare pesantemente il bilancio finale del nostro territorio complessivo. Contiene la frenata anche la meccanica, sulla quale a livello nazionale incide pesantemente quel settore autoveicoli che nella dimensione locale ha una rilevanza modesta. Nettamente positivi chimica-plastica-farmaceutica, alimentare e cartario, a differenza della lavorazione dei non metalliferi e del mobile. Un inizio d’anno in definitiva complicato ma tutto sommato incoraggiante, anche se in un contesto internazionale ancora pieno di incognite che non favoriscono la fiducia.” 

Lucca
“Il dato della produzione industriale lucchese continua nel 1° trimestre 2025 la sua serie positiva, per quanto stavolta risicata, a quota +0,7% rispetto allo stesso periodo del 2024 – dichiara il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti -. Un risultato comunque di tutto rispetto in un contesto nazionale che ha segnato -4%. Lucca peraltro viene da un 2024 in cui la produzione è stata a quota +1,4% rispetto al 2023, con un export a +7,5%. In questi primi mesi del 2025 porta il segno negativo più consistente, -3,5%, la nautica: un dato che comunque, venendo dopo una serie lunghissima di segni più, spesso a due cifre, non costituisce certo un elemento di preoccupazione per un settore in salute come pochi altri. Negativa, a quota -2,4% rispetto al 1° trimestre 2024, anche la lavorazione dei minerali non metalliferi, che include il lapideo, il vetro e i materiali da costruzione. Pressoché stabili l’elettromeccanica, che comprende le macchine per il cartario, a quota +0,4%, e la moda, il cui -0,4% si può considerare un segnale interessante di frenata di un andamento nettamente negativo che si trascina da tempo, in coerenza con il dato nazionale del settore. Per gli altri settori, andamento positivo, anche molto netto: +1,9% la metallurgia, +2% la carta-cartotecnica, +3,9% l’alimentare, fino al +4,3% della chimica-plastica-farmaceutica, insieme di settori che ha segnato prestazioni ottime negli ultimi anni. L’industria lucchese si sta muovendo bene sui mercati mondiali e anche le aspettative delle imprese per l’anno in corso sono moderatamente positive, pur con le tante incognite che abbiamo davanti e i mali cronici del sistema Paese. Alcuni temi come quello dell’energia continuano a rimanere decisivi per salvaguardare la competitività delle nostre imprese.”

Pistoia
“A Pistoia nel 1° trimestre 2025 si registra un calo della produzione industriale pari a -3,4% sullo stesso periodo del 2024, in linea con l’andamento nazionale ma superiore alla media dell’area – commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini -. Chimica, plastica, lavorazione dei non metalliferi presentano di nuovo una leggera flessione tendenziale (-3,6%), ma in attenuazione dopo un anno di discesa. In sostanziale pareggio la metalmeccanica (-0,5%), con ordini, soprattutto interni, in forte oscillazione nella fine dell’anno precedente e che appaiono adesso in recupero. I dati di questo settore produttivo, peraltro, sono spesso legati a cicli di produzione pluriennali e quindi soggetti a forti oscillazioni. Accelera la trasformazione alimentare (+4,8%), mentre è stabile (-0,5%) la carta. Frena, a causa del peggioramento degli ordini interni, il settore del mobile (-7,4%). Particolarmente interessante la situazione della moda: nelle calzature, anche se il consuntivo dei livelli produttivi mostra un segno negativo (-11,1%), la flessione è molto inferiore rispetto a quanto visto nel corso del 2024 e, soprattutto, la crescita è importante (oltre +10%) rispetto al trimestre precedente. Sostanzialmente non diverso il quadro del tessile, che dopo un 2024 in costante frenata registra livelli produttivi in crescita rispetto al trimestre precedente, e dell’abbigliamento, dove si è passati da una forte frenata nell’ultima parte del 2024 a un incremento nel 1° trimestre (+2,3%), collegato alla ripresa degli ordini, cresciuti in modo importante fra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Nel loro complesso, i risultati della produzione a Pistoia nel 1° trimestre dell’anno non sembrano aver intaccato troppo la fiducia delle imprese, che nella nostra rilevazione hanno manifestato, se non ottimismo, quantomeno aspettative non negative.”

Prato
“La caduta generalizzata del settore moda, che si registra ormai da anni, è ben lontana da potersi dire superata – conclude Fabia Romagnoli, vicepresidente, oltre che presidente designata, dell’associazione -. Ma vogliamo leggere come un segnale di relativa speranza il -1,1% del tessile del distretto pratese nel 1° trimestre 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024. Un risultato certo negativo (per quanto lontano dal -7,1% registrato a livello italiano), che rappresenta comunque una frenata nella pesante serie degli ultimi trimestri, approdata al -8% dei volumi di produzione con cui si è chiuso il 2024 per il settore. L’andamento negativo del tessile aveva contribuito in misura determinante al -7,4% di volumi di produzione complessivi del manifatturiero pratese del 2024; diversa la chiusura dell’anno per l’export, il cui valore, sempre per il complesso dei prodotti pratesi, è stato addirittura lievemente positivo (+0,6%). Un risultato, quello dell’export, dovuto certamente all’inflazione che ha fatto lievitare i prezzi: ma è ipotizzabile che vi sia anche una crescita di valore delle merci esportate. Ma tornando al 1° trimestre 2025, continua invece la forte contrazione dell’abbigliamento-maglieria (-11,2%) e della meccanica, costituita per lo più dal meccanotessile (-15,4%). Il risultato finale e complessivo del trimestre è -3% rispetto allo stesso periodo del 2024. Le interviste effettuate alle imprese pratesi ad aprile per avere il quadro della produzione del trimestre precedente hanno rilevato aspettative moderatamente positive: la fiducia insomma rimane. Fiducia nelle risorse e nelle capacità di resilienza di un sistema, quello distrettuale pratese, che sta pagando duramente la crisi del settore moda ma che, come dimostra il confronto con il dato italiano, si sta battendo efficacemente per limitare le perdite.”

Related Articles

ULTIMI ARTICOLI